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Parma, molto Giallo e poco Blu, e un nuovo Step.

Il primo posto con un bel margine di vantaggio sulla principale candidata al titolo offre spunti e sensazioni interessanti

In primis la striscia positiva ormai prolungata da mesi, in un periodo per noi storicamente complicato lascia consapevolezza e sicurezza, in secondo luogo finalmente ci fa affrontare un turno di campionato con un occhio attento ai calcoli e alla gestione.

Conte non sarà mai d’accordo con me, e oggi giocheremo con l’undici titolare e la massima applicazione.

Tuttavia per la prima volta ci approcciamo ad una sfida consapevoli di come il prossimo step sia imparare a gestire non solo la singola partita ma il periodo.

Parma ha rappresentato per noi, in passato, una serie di passi falsi problematici. Oggi la squadra emiliana attraversa un brutto momento: non trova la vittoria da Novembre, sebbene abbia infilato una serie di pareggi che hanno tolto punti in primis al Milan all’epoca primo in classifica.

Oggi è una partita che, a pieno organico, possiamo pensare di gestire grazie ad un immenso surplus di qualità. Possiamo quindi iniziare, mi auguro, a cambiare il punto di vista. Il focus può essere spostato sul campionato nella sua interezza.

Ecco allora che l’approccio alla partita dovrà tenere conto della lista diffidati e della prossimità con la gara di lunedì con l’Atalanta.

Sono tanti i giocatori ad un passo dalla squalifica, tra i più importanti Lukaku e Brozo, oltre a Barella, Bastoni, bravissimi sin qui ad evitare un giallo che avrebbe impedito loro di partecipare ad una delle gare di questa cavalcata.

Ad aver scontato il turno di stop è invece Hakimi, pronto a sfrecciare sulla fascia.

Conte schiera i migliori 11, e fa bene, consapevole che questi 3 punti varranno esattamente come quelli in palio lunedì. Ne più ne meno. Tuttavia sembra non sia più necessario quel “Senza Tregua” Spallettiano che veniva ripetuto come un mantra a giocatori ben più svagati e fragili di quelli che abbiamo in rosa oggi, oltre che meno qualitativi.

In quest’ottica, l’intollerabile figuraccia Europea presenta una golosa opportunità: potendoci concentrare sul solo campionato da oltre un mese. Tutte le energie mentali potranno essere focalizzate sull’unica competizione.

Una competizione che ci vede primi in classifica, e che nella quale non sono tante le rivali in grado di costringerci a passi falsi o ad un dispendio di energie nervose che invece sarebbero continuamente sollecitate in scontri di un ipotetica Champions League.

Insomma le possibilità di mettere in crisi questa novella consapevolezza non sembrano essere così numerose come invece un doppio turno di Champions, magari contro un Top Team, condita da una contestuale sfida insidiosa di campionato potrebbe fare.

Ma veniamo a noi ed al Parma, in una piccola chiosa.

I nostri saranno spinti dall’entusiasmo e il sovrappiù qualitativo sarà veramente imbarazzante, il pericolo maggiore è quello di sottovalutare la gara, o di rimanere sorpresi da una veemenza che il Parma ad oggi non sembra mettere in campo, anche se la disperazione di una possibile retrocessione li porterà sicuramente a dare tutto.

Da parte loro i nomi coinvolti sembrano poter offrire veramente poco in fase di costruzione e di finalizzazione. Una partita arcigna e improntata nel contropiede sporadico forse è la loro più grande possibilità di ferire un Inter. Fosse questo l’approccio capiremo la distanza di quelli che siamo oggi da quelli che eravamo fino a qualche mese fa.

Unica accortezza, che leggo in questi ultimi minuti, potrebbe essere Sanchez per Lukaku. Questo è possibile, ma sarà una buona idea solo se giocheremo stabilmente nella metà campo avversaria, possibilità concreta, non se dovremo risalire il campo. Se invece il Cileno dovesse sostituire Martinez lo spartito potrebbe rimanere molto simile a quello delle ultime partite.

Il Parma resta un insidia.

Il nostro score degli ultimi anni lo dice chiaro e tondo, tuttavia oggi viviamo una grande possibilità: quella di rimanere almeno momentaneamente a +10 dai gobbi e di portarci a +6 dal Milan.

Una vittoria che per qualità e blasone vorremmo ricominciare a dare per assodata.

Prossimo Step: gestire non solo la singola partita, ma il periodo. twittalo

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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