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Napoli-Inter: la partita

Per la seconda volta in tre partite, la sconfitta arriva al 93′. Quando non si può più recuperare, quando fa più male.
Per la prima volta da allenatore dell’Inter, Mancini non arriva in finale di Coppa Italia.
In fondo è tutta qui Napoli-Inter, da aggiungere c’è poco altro. C’è poco altro perché qualsiasi parola sarebbe vuota e priva di senso dopo una partita così, perché anche l’unico episodio decisivo -il gol, sì- è incommentabile. Il tema è chiaro: andiamo a casa di una delle migliori squadre italiane e proviamo a giocarcela. Non con i titolarissimi certo (con Carrizo in porta c’è il debutto dal 1′ per Santon, Brozovic e Puscas), ma proviamo a giocarcela. Nel primo tempo ci riusciamo poco in realtà: un palo di Icardi per noi ma una difesa che una volta di più si rivela troppo instabile e ballerina, lasciando troppo spesso gli attaccanti del Napoli soli ma -per fortuna- incapaci di approfittarne. Nel secondo tempo molto meglio: la difesa sembra darsi una registrata, fisicamente reggiamo, diventiamo anche più pericolosi davanti, ce la giochiamo alla pari e senza troppi affanni. Al punto che, quando ormai i supplementari sembrano inevitabili, siamo noi quelli che sembrerebbero in grado di arrivare al miracolo. E invece.
E invece c’è un fallo laterale per loro, un attaccante in campo contro cinque dei nostri, e si ritrova solo davanti a Carrizo. Difesa addormentata, buco di Ranocchia, e palla sui piedi di Higuain. Che non è esattamente il miglior elemento da lasciare in uno contro uno davanti al portiere (già nel primo tempo era successo per un altro errore di Ranocchia, lì aveva salvato tutto Carrizo). E al 93′ si chiudono i giochi. Senza speranza, senza appello, come contro il Torino.
Il buono? Sì certo, il buono c’è: il buono di una squadra che cresce inequivocabilmente sotto il punto di vista del gioco, che va in casa del Napoli e gioca alla pari, che ha una fase di costruzione che inizia ad avere molto senso. Il buono dei Brozovic -corsa, recuperi e gran piede, un progetto di centrocampista niente male- il buono dei Santon -85′ con un terzino destro, non li vedevamo da anni- degli Shaqiri e di qualcun altro. Ma poi c’è il cattivo, inevitabilmente.  Il cattivo di tre sconfitte consecutive, di una difesa che non gira in nessun modo, di un Nagatomo impresentabile come non mai. Di un Ranocchia che, stavolta, sembra aver davvero perso tutte le speranze di essere presentabile almeno nel breve periodo. Ne combina una più di Bertoldo Andrea, e la fascia da Capitano non fa altro che appesantire una situazione già grave di suo. Raramente si è sentito Mancini “scaricare”, pur senza nominarlo mai, un suo giocatore in pubblico come fatto stavolta: recuperare Ranocchia sarebbe l’impresa più grande di tutte. Forse un’impresa di troppo, per un’Inter che ha già i suoi problemi da risolvere.
Napoli-Inter 1-0 nella #twintercronaca di Nk, NicolinoBerti e Grappa.

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Le #twintercronache di tutte le partite dell'Inter. Live sul profilo Twitter @bausciacafe

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