Bauscia Cafè

La ricerca dell’equilibrio

La quinta giornata del campionato nerazzurro ci proponeva il Genoa, squadra ancora incerottata dall’epidemia di Covid-19 che a un certo punto di questo inizio di stagione ha decimato la squadra, ma comunque avversaria in cerca di punti e capace, sotto la guida di Maran, di proporre un gioco difensivo efficace sfruttando la squadra corta e gli spazi stretti. La scelta di andare con Pandev e Pjaca come attaccanti confermava ulteriormente la loro volontà di difendere forte e di ripartire in contropiede cercando di sfruttare eventuali buchi della nostra difesa. 

L’andamento della partita ha effettivamente rispecchiato questo canovaccio, con l’Inter in possesso del gioco e il Genoa bravo e rintanato nei propri 25-30 metri e coprire la porta di Perin. Da parte nostra, l’obiettivo era quello di riuscire a scardinare la loro linea Maginot. In assenza di spazi al centro, siamo stati molto bravi a proporre gioco sulle fasce, dove è andato molto bene Darmian a destra (prestazione da calciatore diligente, come lo avrebbe definito il buon Bruno Pizzul), ma abbastanza peggio Perisic a sinistra, troppo lento una volta con il pallone fra i piedi. Che gli spazi fossero intasati al centro, lo dimostra anche la difficoltà di entrambe le nostre punte a smarcarsi, tanto è vero che inoltre le uniche due volte che i loro centrali sono stati aggirati, è successo da lanci lunghi (entrambi di Eriksen, bene in generale anche se non bravo a velocizzare la nostra azione).

Come ha detto Conte in conferenza stampa prima di questa partita, ancora non è successo che non riusciamo ad imporre il nostro gioco in una partita, e raramente è successo in momenti parziali di una partita. Dobbiamo imparare a vincere le difese solide ed organizzate come questa del Genoa, perché ne vedremo molte di questo tipo nei prossimi mesi.

Segna sempre lui

Non è un caso, difatti, che i due gol siano arrivati nel secondo tempo, quando il Genoa ha cercato di aumentare il proprio volume di gioco coinvolgendo di più Luca Pellegrini (subentrato a un insufficiente Czyborra), e inserendo Zajc al centro per dare più qualità. Noi non ci siamo scomposti e abbiamo saputo sfruttare gli spazi aggiuntivi sulla trequarti grazie all’ingresso straordinario di Barella che ha dato ritmo e profondità alla manovra. Barella rappresenta al momento, tolto forse Lukaku, il calciatore migliore dell’intera rosa e, a detta di chi scrive, già uno dei 10-15 migliori al mondo nel suo ruolo; al momento il suo apporto è imprescindibile e sarà importantissimo tenerlo sano e fresco in vista dei futuri impegni della stagione.

Ieri bene, anche se deve andare lui dalla partita, e non il contrario

Nel complesso, al netto di un Genoa poco più che volenteroso ma mai veramente capace di essere pericoloso davanti alla porta di un Handanovic fondamentalmente disoccupato, si possono trarre molte conclusioni positive per il nostro percorso. Per prima cosa, si è visto di più quello che Conte vuole in difesa, dove siamo stati bravi a tenere i centrali alti e (particolarmente a destra) quasi costantemente in proiezione offensiva mantenendo un equilibrio tale da portare, in tutti i 90 minuti, solo a un tiro fuori dallo specchio della porta. Questo è in continuità con la – nonostante tutto – buona prestazione contro il Moenchengladbach, e l’obiettivo è quello di migliorare ancora costantemente. In secondo luogo, ha confermato la profondità della nostra rosa. Nonostante alcune assenze a centrocampo a causa del coronavirus o a causa di “affaticamenti”, chi è entrato in campo ha saputo dare il proprio contributo senza fare nessun errore. Le due partite di Darmian (coppa e campionato), in questo senso, sono esemplari. Non abbiamo bisogno per forza di fuoriclasse in ogni ruolo, ma di gente che sa farsi trovare pronta quando è necessario, e il calciatore di Legnano lo ha dimostrato bene. Terzo, si è visto ancora una volta che abbiamo bisogno di spazi per poter giocare come sappiamo fare. Siccome raramente troveremo una squadra (specialmente in A) che ce li concederà, dobbiamo essere più bravi a saperceli creare noi. La ricerca dell’equilibrio passa anche da qui, dall’avere una squadra ben piazzata in campo, solida e coperta, senza dover sacrificare il gioco posizionale e veloce che abbiamo espresso all’inizio della stagione, quello col quale, per l’appunto, abbiamo saputo creare tante e varie occasioni per segnare. Diventa l’uovo di Colombo per le avversarie affrontarci in due linee difensive strette dietro, per costringerci a giocare orizzontalmente anziché verticalmente. Nel nostro percorso, dobbiamo ora cominciare a variare il playbook offensivo. Sappiamo farlo e lo abbiamo dimostrato. Adesso si tratta di metterlo in pratica con un assetto generale di squadra ben quadrato.

Genoa-inter ha stabilito ancora una volta come, tra i centrocampisti, #Barella sia il più importante di tutti, quello che ci garantisce il cambio di ritmo sia in fase difensiva che offensiva. Calciatore di livello Europeo. twittalo

Prossima settimana abbiamo lo Shaktar in Ucraina. È già un dentro-fuori per la nostra vita in Coppa. Il provino di Hakimi nel secondo tempo di ieri è andato bene, il giocatore pare in buona forma. Sarà questo il primo vero esame della stagione. Andiamo a vincerla.

Tzara

Nella vita ha cambiato città, Nazione, lavoro e amori ma l'Inter è sempre rimasta. Non ha molti desideri, ma se riavesse un centrocampo con Veron, Cambiasso Stankovic e Figo non si dispiacerebbe.

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