Bauscia Cafè
Romelu Lukaku Antonio Conte

Il post delle domande consuete

Sono passati tre giorni dalla partita casalinga contro il Sassuolo e l’arrabbiatura per la prestazione offerta e il conseguente pareggio ancora non se ne è andata. Sulla chat degli autori di questo blog subito dopo la partita, abbiamo avuto modo di confrontarci, esporre le proprie idee e dubbi e porci domande su quello a cui avevamo assistito. Quindi tutto quello che leggerete su questo post porterà si la mia firma, ma è il frutto del pensiero, spesso comune e condiviso, di tutti gli autori a cui vanno i miei ringraziamenti per la riuscita di questo post.

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente

Come se il tempo per noi non costasse l’uguale

Come se il tempo passato ed il tempo presente

Non avessero stessa amarezza di sale

Tutta la discussione, inevitabilmente, è partita dall’errore di Gagliardini che sul 2-1 a nostro favore spara sulla traversa a porta spalancata. Chiarendo fin da subito che è indifendibile e che l’errore è imperdonabile, il primo pensiero che viene in mente è quello che Gagliardini è arrivato su quel pallone senza concentrazione e colmo di fatica e da qui il dubbio su quanto questa mancanza di concentrazione dipenda dai giocatori o dall’essere spremuti da uno come Conte. Ed è evidente che se con questo tipo di allenatore, questi giocatori non riescono ad essere concentrati perché troppo cotti o spremuti mentalmente, vuol dire che non vanno bene per il valore dell’Inter. E l’altro discorso che viene di conseguenza è che uno dovrebbe fare la zuppa con gli ingredienti che ha. E se ho ingredienti scarsi è difficile fare una zuppa cinque stelle.

Ma siamo sicuri che in caso di gol del 3-1 la partita sarebbe stata chiusa e il Sassuolo avrebbe smesso di giocare? Perché basta vedere come dopo aver trovato nuovamente il vantaggio con Borja Valero ci siamo fatti riprendere subito, dopo aver sprecato nuovamente l’opportunità di siglare il doppio vantaggio con Candreva. E qui forse si ha una prima risposta su quello che è effettivamente mancato mercoledì: la concentrazione totale della squadra.

Tu non sai le domande, ma non risponderei

Per non strascinare le parole in linguaggio d’azzardo;

Eri bella, lo so, e che bella che sei;

Dicon tanto un silenzio e uno sguardo

Perché da una parte ci sono degli errori dei singoli tipo Gagliardini o Young, che è entrato solo per causare due calci di rigore, ma dall’altra parte c’è il fatto che non è che abbiamo dominato una partita e poi per sfiga o inettitudine non è andata come si voleva. Mercoledì sera c’è stato un problema di atteggiamento, una squadra è entrata in campo per giocare una partita di Serie A e un’altra è entrata in ciabatte e il cocktail in mano. E guarda caso, quella che è entrata in campo bene aveva preso 4 gol la partita prima mentre quella che è entrata col mojito in mano era quella che diceva “Scudetto” appena tre giorni prima. A quel punto capisci che c’è una discrepanza tra parole e fatti, che va oltre il tipo di gioco, va oltre gli errori dei singoli, va oltre l’avversario.

Vediamo un’onda lunga che parte da lontano e l’antifona rimane un po’ quella da parecchio tempo. Ci sono problemi, come c’erano ieri, l’altro ieri e parecchie volte ieri. Abbiamo cambiato il nome, ma sempre questi ci sono.

Siamo giunti al punto che i giocatori sono determinanti per le sorti di una squadra e che sono i singoli che fanno la differenza, ma ricordiamoci anche che domani i vari Gagliardini, Candreva, Young e compagnia cantante ce li ritroviamo in campo, o in panchina, e fargli una guerra oggi non risolve nulla se non peggiorare la situazione.

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi

Quel che sono o sarei, quel che saro’ domani…

Non parlare non dire piu’ niente se puoi

Lascia farlo ai tuoi occhi alle mani

Non andare…vai. Non restare…stai

Non parlare…parlami di te

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse
Trascinate dai giorni come piena di fiume
Tante cose sembrate e credute diverse
Come un prato coperto a bitume

Dopo aver dedicato la prima parte delle nostre riflessioni esclusivamente ai giocatori, è arrivato il momento di fare altrettanto pure sull’allenatore. E la cosa che mi preme chiedere e sapere è: si possono muovere delle critiche anche all’allenatore, in particolare a questo allenatore, o gli sbagli vengono sempre e solo da una parte?

Rimanere cosi’ annaspare nel niente

Custodire i ricordi, carezzare le eta’

E’ uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente

Del diritto alla felicita’

Perché se analizziamo la formazione iniziale salta subito all’occhio come quel turnover, con tutte le riserve contemporaneamente in campo, sia stata una mossa rischiosa e azzardata perché non ha fatto altro che mettere la squadra a dover recuperare la partita in qualche modo e di conseguenza a farla stressare per tutti e 90 i minuti. Scelta che molti allenatori fanno e che quindi non è da imputare solo ed esclusivamente a Conte. Nelle cosiddette partite da turnover sarebbe meglio iniziare sempre con la formazione titolare, o almeno con il maggior numero di titolari possibili, in modo da chiudere subito la pratica e così da gestire il match con l’ingresso dei vari rincalzi. Sopratutto in questo periodo in cui giochi ogni tre/quattro giorni ma hai anche l’opportunità di effettuare i 5 cambi. Gli errori che si sono visti mercoledì sera da parte di Conte sono stati soprattutto dal punto di vista tattico. Sbagliata è stata la posizione di Eriksen dietro le due punte con quel centrocampo alle spalle che non costruiva e non copriva nulla in campo. Il danese è stato lasciato in balia del centrocampo, fatto di piedi buoni, del Sassuolo che ci infilava in velocità senza problemi. Altro sbaglio è stato la posizione di Ranocchia al centro della difesa, facendo sì che Bastoni venisse prese in mezzo da Berardi e Caputo.

La domanda che quindi sorge spontanea è: possiamo affrontare questo finale di campionato giocando ogni tre/quattro giorni solo con i 12 titolari? No non lo possiamo fare, bisogna far giocare tutti alternandoli e cercando di organizzandoli sempre per il meglio. Anche cambiando modulo: difesa a 4 mi leggi?

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perche’?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te
Aver tutto, ma non il domani
Non andare…vai. Non restare…stai
Non parlare…parlami di te

L’unica cosa logica per una formazione come quella vista contro il Sassuolo è che Conte abbia voluto forzare la mano con la società per mettere in luce la scarsa qualità delle seconde linee. Perché altrimenti non sta in piedi una formazione e un approccio alla partita come quello visto, dato che le rose sono fatte mediamente di trenta giocatori e tutti vanno allenati alla stessa maniera, dal fuoriclasse all’ultimo rincalzo. I concetti di attenzione e mentalità vincente vanno passati a tutto il gruppo. E quello che può generare delle insoddisfazioni rispetto agli altri anni è l’aspettativa nostra, di tutti, quella che questi problemi si potessero risolvere con Conte.

E siamo qui, spogli, in questa stagione che unisce

Tutto cio’ che sta fermo, tutto cio’ che si muove;

Non so dire se nasce un periodo o finisce

Se dal cielo ora piove o non piove

La mano di Conte si deve vedere in queste partite qua. Indipendentemente da chi giochi. Ci aspettiamo che siano queste le partite su cui deve lavorare, perché questo è uno dei più grandi difetti che l’Inter si porta dietro da anni. Però se mentalmente non ottiene più dei predecessori, ci facciamo delle domande. Se il problema è il giocatore scarso allora bastava dare giocatori forti a tutti, da Mazzarri in poi. Se il problema è aspettare, allora bisognava continuare con un allenatore che ha cominciato ad ottenere risultati (vedi Luciano Spalletti). E non nascondiamoci dietro a un dito. Conte non prende 12 milioni all’anno perché insegna bene gli schemi e gioca un calcio che nessun altro sa fare. Li prende perché è considerato il miglior motivatore su piazza, oltre al resto. E su questo le critiche sono legittime. Perché partite come quella di mercoledì ne abbiamo già viste, e purtroppo non una sola. Però difendere Conte facendo finta che sia come gli altri sulla cosa che più lo differenzia dagli altri, non è intellettualmente onesto per come la vediamo noi, e lungi da noi invocarne la cacciata.

Pronto a dire “buongiorno”, a rispondere “bene”

A sorridere a “salve”, dire anch’io “come va?”

Non c’ vento stasera. Siamo o non siamo assieme?

Fuori c’e’ ancora una citta’

Se c’e’ ancora balliamoci dentro stasera

Con gli amici cantiamo una nuova canzone….

…tanti anni, e sono qui ad aspettar primavera

Tanti anni, ed ancora in pallone

Dalla partita di mercoledì sera nessuno si può salvare. Dalla società, perché Gagliardini è stato il primo acquisto di Suning, da Conte e dai giocatori. Tutti devono farsi un esame di coscienza per quanto visto in campo.

Diciamocelo onestamente, con tutte le scusanti del caso, probabilmente qualcosa che non va c'è. Le aspettative forse non erano queste. twittalo

Non andare…vai. Non restare…stai

Non parlare…parlami di te

Non andare…vai. Non restare…stai

Non parlare…parlami di noi

Canzone delle domande consuete 
Francesco Guccini 
Quello che non…, 1990

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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