Bauscia Cafè

Perché non volete i miei soldi?

L’Inter, come tutti i club, sta attraversando una profonda crisi finanziaria a causa principalmente della ben nota pandemia in corso. Ma mentre alcune squadre stanno subendo conseguenze minori, l’Inter è stata colpita duramente soprattutto per il timing con cui si è sviluppato il problema, arrivato proprio nel momento in cui la Società stava cambiando marcia nel suo percorso di crescita provando a sviluppare al massimo sia i ricavi sia i costi sottostanti.

I ricavi stavano esplodendo, il club stava crescendo velocemente, i giocatori -e l’allenatore- acquistati erano tutti su un livello molto alto sia in termini di qualità che economico, le entrate da stadio si stavano massimizzando con un mix di abbonamenti e biglietti singoli, e anche le hospitality lounge venivano vendute bene.

Con la pandemia tutto questo è andato in crisi, e l’Inter si è ritrovata a mani vuote in un momento in cui la liquidità è diventata cruciale.

Una delle cose che l’Inter non ha perso con la pandemia, però, sono i suoi tifosi: ma allora perché sembra che il covid abbia tolto all’Inter tutte le possibilità di avere un aiuto dai tifosi stessi, in una situazione come detto molto complessa dal punto di vista finanziario?

Da tifoso dell’Inter capisco benissimo che la pandemia per un club come il nostro significa fare dei sacrifici, ma non capisco davvero per quale ragione non ci sia stato chiesto di essere parte della vita del club – come abbiamo sempre fatto in tutte le scorse stagioni.

Da abbonato, ho avuto la possibilità di scegliere se chiedere un rimborso per le gare che non ho potuto vedere o se ottenere invece un voucher che potrò utilizzare in futuro, quando sarà di nuovo possibile abbonarsi: ho scelto il voucher perché, per fortuna, la mia condizione mi ha consentito di farlo senza problemi. E’ questo il punto: non sto dicendo -ovviamente- che chi ha perso il lavoro a causa del covid dovrebbe sostenere l’Inter, non sto dicendo che dovrebbe farlo chi è appena diventato genitore o altro, ci mancherebbe. Non chiederei a nessuno che non possa farlo di aiutare una squadra di calcio in un periodo storico che è difficilissimo per molte persone. E, in ogni caso, ognuno sceglie di utilizzare i propri soldi come vuole. Questo è ovvio.

Allo stesso tempo, non sono di certo l’unico ad essere stato così fortunato da mantenere il mio lavoro e addirittura mettere da parte qualcosa in più del solito, non potendo andare in giro per ristoranti, fare viaggi o -appunto- andare allo stadio: vivendo a Stoccolma, andare a Milano per vedere l’Inter rappresentava fra viaggi, hotel, pasti (e alcool) un costo di circa 500 euro al mese per me, e con la mia compagna il costo era raddoppiato. Non potendo fare niente di tutto questo da più di un anno, persone come me potrebbero aver messo da parte un po’ di soldi. Se penso per esempio a tutti quei tifosi che avrebbero voluto e potuto andare in tutte le trasferte durante la stagione in Italia e in Europa, vedo chiaramente la possibilità che alcuni (tanti?) tifosi dell’Inter nel mondo avrebbero potuto -e voluto- supportare l’Inter.

La differenza rispetto a prima della pandemia? Che l'Inter non ha dato ai suoi tifosi nessuna possibilità per far sentire la propria vicinanza durante questo periodo. Condividi il Tweet

In Svezia i club hanno ideato diverse strategie per far sì che i propri tifosi rinnovassero gli abbonamenti anche senza la possibilità di andare allo stadio. Perché? Perché i club avevano bisogno di tutto l’aiuto possibile per sopravvivere, pagare gli stipendi (suona familiare?) e anche fare mercato. Ai tifosi è stata data la possibilità di rinnovare i propri abbonamenti e di scegliere la cifra che sarebbero stati disposti a pagare per farlo. Con il rinnovo e a seconda della cifra che il tifoso stesso sceglieva, c’erano benefit diversi compresi nel prezzo: abbonamenti a servizi di streaming, maglie da gioco autografate, merchandise, qualsiasi cosa. Anche alcuni club in Premier League hanno fatto lo stesso, con grandi risultati.

La mia sensazione è che l’Inter si sia lasciata sfuggire questa opportunità senza una vera ragione.

In un momento in cui addirittura pare sia necessario vendere giocatori per ottenere liquidità, gli abbonati e i tifosi di tutto il mondo sono stati messi da parte, impossibilitati ad aiutare il club anche se avessero voluto farlo.

Nel momento in cui il club aveva invece la massima necessità.

Conosco persone che facevano viaggi di 24 ore dall’Indonesia per vedere l’Inter spendendo migliaia di euro. Tifosi che organizzavano trasferte di 12-24 ore solo per guardare la loro squadra e tornare indietro giusto in tempo per andare a lavoro, senza dormire un minuto. Conosco moltissimi tifosi dell’Inter che aiuterebbero la loro squadra ogni mese, o addirittura sottoscrivendo un abbonamento anche senza la possibilità di andare allo stadio. Ci sono tantissimi tifosi che sarebbero felici di acquistare ticket virtuali per i big match, o abbonamenti virtuali in cambio della possibilità di vincere una maglietta autografata o altro. Credo sinceramente che gli abbonati e i tifosi di tutto il mondo sarebbero aperti all’idea e pronti ad aiutare il club. E sì: tutto questo anche se gli abbonati non sono stati presi neanche lontanamente in considerazione quelle poche volte in cui a un migliaio di persone è stata data la possibilità di entrare a San Siro.

Non credo che l’Inter potrà tenere tutti i suoi giocatori grazie a questa idea, né credo che sia compito dei tifosi risolvere questa situazione. Però penso che un piccolo aiuto i tifosi avrebbero potuto e potrebbero darlo.

E allora la mia domanda all’Inter è, semplicemente: perché non volete i miei soldi?

PS: so che ci si può ancora iscrivere agli Inter Club e sottoscrivere la Inter Membership, ma parliamo di 20-65€ una tantum e con alcuni costi collegati. Un abbonamento costa 200-2000+€ a stagione, e con un contributo di 10€ al mese da milioni di fan in tutto il mondo forse una piccola differenza poteva essere fatta.

Siavoush Fallahi

28 anni. Nato a Stoccolma, origini iraniane, gesti italiani. Giornalista da dieci anni, interista per Ronaldo. Lavora per discovery networks da sette anni. Più di 70 viaggi Stoccolma-Milano negli ultimi dieci anni.

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