Bauscia Cafè

Napoli-Inter 1-0, 73′ Petagna (rig.)

Ed eccoci dunque al big match della dodicesima giornata di serie A, con l’Inter che affronta il Napoli al San Paolo. Trasferta insidiosa per la compagine di Conte, che si schiera con un attento 3-5-2 preoccupandosi prima di tutto di non prenderle. La gara si mantiene su un sostanziale equilibrio fino al 71esimo, quando arriva l’episodio decisivo: Handanovic interviene in maniera scomposta su Di Lorenzo e lo atterra a pochi passi dalla linea di porta. È rigore netto, ma nonostante ciò Nicolò Barella esagera nelle proteste con l’arbitro Massa, che lo espelle. Dal dischetto, Petagna segna l’1-0.

Sotto di un uomo, l’Inter cerca disperatamente il pareggio, ma le parate di Ospina sbarrano la strada ai nerazzurri. Il risultato finale è  di 1-0 per il Napoli, con gli uomini di Conte che perdono una preziosa occasione per avvicinarsi alla vetta e guadagnare punti sulla Juventus.

Nello studio di un Programma Sportivo a Caso, un Presentatore a Caso inizia la diretta della trasmissione post-partita.

PC: Buonasera a tutti e benvenuti a questa nuova puntata del vostro Programma Sportivo a Caso preferito. Siamo qui per commentare questa dodicesima giornata, e il tema caldo è l’ennesimo scontro diretto fallito dall’Inter. Che ne pensi di questa sconfitta, Ospite a Caso di questo Programma Sportivo a Caso?

OC: Che dire, la squadra di Conte ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di gestire le pressioni. Antonio si è presentato a Napoli con un atteggiamento troppo difensivista, ha giocato per il pareggio, e non è certo questo il calcio moderno che si gioca in Europa.

PC: E poi c’è di nuovo da registrare un’espulsione per proteste dopo quella di Vidal, stavolta presa da Nicolò Barella. Che succede all’Inter, Altro Ospite a Caso?

AOC: Barella ha tradito la fiducia di Conte. È uno dei suoi uomini chiave, e farsi buttare fuori così nel momento decisivo, oltretutto in una partita del genere, è davvero un brutto segnale. È evidente che nella squadra manchi serenità: è già la seconda volta che succede una cosa del genere, se quelli che dovrebbero dare l’esempio sono i primi a commettere sciocchezze vuol dire che la situazione non pò che precipitare.

OC: Collega Ospite a Caso, a me pare che la situazione sia già precipitata. L’Inter è già uscita malamente dalla Champions, nel 2020 non ha vinto nessuno scontro diretto, Lautaro non segna più, Lukaku manca tutti gli appuntamenti decisivi… insomma, vedo molti più problemi che soluzioni per Conte, in questo momento.

PC: Ok, però c’è da dire che non è che il Napoli stasera avesse fatto granché prima del rigore…

AOC: Il Napoli ha fatto la partita che doveva fare. Non ha concesso niente all’Inter e poi ha approfittato dell’occasione che è arrivata. Tra l’altro, l’azione del rigore è molto bella, andiamola a rivedere:

[parte il video dell’azione del gol

AOC: Ecco, una serie di scambi di prima a centrocampo, e poi guardate, Zielinski qui fa una grande giocata, segno che è un calciatore sereno, che gioca con la testa libera: verticalizza di prima su Petagna e poi si butta nello spazio per chiudere il triangolo. Non so quanti in Serie A siano anche solo in grado di pensarla questa giocata.

OC: Tra quelli dell’Inter mi sa nessuno (sghignazza, poi sghignazzano anche gli altri)

AOC: Esatto. Il rigore poi è sicuramente un regalo di Handanovic, che conferma il suo periodo nero, ma viene innanzitutto da questa grande azione del Napoli, che ha trovato l’Inter completamente scoperta.  

PC: Rigore peraltro nettissimo, e su questo mi pare non ci siano discussioni. Poi dopo l’espulsione Gattuso toglie un attaccante per un difensore, e l’Inter nonostante l’inferiorità numerica riesce a rendersi pericolosa.

OC: Anche i cambi di Conte, comunque, non hanno convinto. Eriksen dentro a 4 minuti e 48 secondi dalla fine, la solita storia insomma.

AOC: Ormai è inutile anche discuterne, non essere riuscito a inserire uno come Eriksen è sicuramente una gravissima colpa dell’allenatore. Si vede che il danese non è per niente sereno.

OC: Sono d’accordo. Ma continuiamo comunque a parlarne per i prossimi tre quarti d’ora.

45 minuti dopo.

AOC: … e quindi, in definitiva, quello che voglio dire è che ormai è inutile anche discuterne, non essere riuscito a inserire uno come Eriksen è sicuramente una gravissima colpa. dell’allenatore.

[nessuno prende la parola, come se tutti si aspettassero che L’Altro Ospite a Caso concluda il suo intervento. Il presentatore ammicca, poi batte le dita nervosamente, mentre l’altro ospite sussurra un chiaro “Oh!”]

AOC [ridestandosi all’improvviso] Ah sì, sisi vede che il danese non è per niente sereno.

PC:  Oh ecco, mi pareva che mancasse qualcosa. Nel frattempo, è arrivato Antonio Conte in collegamento. Buonasera mister, ci senti?

AC: Sì, vi sento, buonasera.

PC: Abbiamo visto un’Inter abbastanza deludente stasera, molto rinunciataria. Paradossalmente ha giocato meglio dopo l’espulsione, come mai Antonio?

AC: Eh, proprio dell’espulsione volevo parlare. A me sembra che solo in Italia gli arbitri ti mandino fuori perché li mandi a cagare. Se dici `fuck off´ in Inghilterra nessuno ti dice niente.

AOC: Sì Antonio però abbi pazienza, se un tuo giocatore dice queste cose all’arbitro, quello che deve fare?

AC: Io so che solo in Italia l’arbitro butta fuori il centrocampista dell’Inter perché lo manda affanculo per un rigore dubbio. Solo in Italia succede, ed è così che si cambiano le partite. Così io avrei giocato una partita sì e una no.

PC: Però Antonio, il rigore non era dubbio dai, rivediamolo un attimo. Era netto, non ci sono dubbi. Poi capisco il tuo rammarico, però le decisioni dell’arbitro sono ineccepibili.

AC: Signori, perdonatemi, ma non mi pare che abbiate risposto così quando è stato Gattuso a dire queste esatte parole dopo la partita con noi. Anzi, mi pare che gli abbiate dato corda anche quando ha detto che è ingiusto espellere chi manda a fare in culo l’arbitro.

[un attimo di silenzio in studio]

PC: Scusa Antonio, non capisco a cosa tu ti riferisca. Gattuso non ha mai detto queste cose dopo un Inter-Napoli.

AC [rientrato improvvisamente in sé] Ah no scusate, stavo parlando di una cosa che è accaduta in un universo parallelo. Ho fatto confusione io. Arrivederci. 

PC [con un sorriso sarcastico] Va bene, grazie ad Antonio Conte, buonasera.

AOC: Beh caro Presentatore a Caso, che dire. Ora che ho sentito queste parole, non mi stupisco più che la sua squadra sia così nervosa. Poi è chiaro che va a finire che i suoi giocatori combinano sciocchezze nei momenti decisivi. Questo succede perché l’allenatore è il primo a non essere…

PC: … a non essere?

AOC: Eh, non mi viene la parola.

OC: Non so, tranquillo?

AOC: No, era più…

PC: Rilassato? Flemmatico?

AOC: No, neanche… Mannaggia com’era? Una cosa tipo ser… sorriso, rise, risata, come me vie’ da ride… 

OC: Serafico? 

AOC: No, no…

PC:  Spassionato? Appagato? Beato?

AOC: Era tipo…

[i due ospiti continuano il loro scambio, mentre il presentatore interviene per decretare la fine della trasmissione]

PC: Va bene, credo che i nostri amici da casa si siano fatti un’idea. Direi che per stasera può bastare così, noi vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla…

OC: Bucolico? Campestre? Claustrale? Cristallino? Disinteressato? Distaccato?

AOC: No, acqua, acqua.

OC: Disteso? Equilibrato? Fiducioso? Fortunato? Gaio? Imparziale? Impassibile? Lieto? Limpido? Obiettivo? Pacato? Placido? Quieto? Ridente? Rilassante? Semplice?

Il Presentatore a caso fa cenno alla regia di chiudere.

PC: Vabbè, vi salutano anche loro. Arrivederci a domenica prossima, buona notte.

[La diretta finisce, gli ospiti si rassegnano e interrompono la loro ricerca. All’improvviso, mentre stanno per uscire, uno dei due viene colto dall’illuminazione]

AOC: Ce l’ho! Ce l’ho! L’allenatore è il primo a non essere… non essere ser…

[si interrompe, tituba]

OC: Ser…?

AOC [si gratta la testa, si concentra al massimo, rimane a bocca semiaperta…] Niente oh, non mi viene.

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