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Basta solo non sbroccare

Quella di mercoledì poteva essere la serata giusta per scrollarsi di dosso il blocco che ci portiamo dietro in Champions da tre anni. Motivazioni alle stelle, nessuna pressione per fare risultato a tutti i costi, stadio che torna a riempirsi per un big match dopo più di un anno e mezzo, scudetto sul petto: gli ingredienti c’erano tutti.

Invece, purtroppo, è andata a finire come le altre volte. Di nuovo un’ottima prestazione macchiata da un particolare di un certo peso, ovvero che non si è vinto. Per l’ennesima volta ci siamo ritrovati, durante la gara, ad apprezzare quasi con stupore il gioco espresso, l’approccio, la concentrazione e l’intensità; e per l’ennesima volta, quando la gara è finita, ci siamo guardati tra noi con desolazione, ripetendoci – a ragione –  che non meritavamo quel risultato finale.

Serviva una vittoria: più che per ragioni di classifica, per dare al gruppo la conferma che sono riusciti a fare dei passi in avanti, che le cose sono cambiate, che finalmente possiamo permetterci non solo di giocare alla pari con le grandi big europee, ma anche di batterle. Invece, abbiamo ripetuto lo stesso canovaccio, la stessa (ormai) vecchia storia.

L’impressione, di nuovo, è stata quella di essersi misurati con un’asticella ancora troppo alta: sembra proprio che per conquistare una vittoria in una serata del genere sia assolutamente necessario essere perfetti, dato che alla minima sbavatura si paga carissimo tutto (a differenza dei nostri avversari, che sanno di potersi permettere di sbagliare). 

Siamo, di fatto, ancora bloccati a quella serata di dicembre 2018; a quell’1-1 stantio contro il PSV, il primo vero ostacolo trovato dopo il nostro rientro in Champions. Siamo, come quella sera, fermi alla consapevolezza di essere condannati a creare una mole mostruosa di occasioni prima di riuscire a mettere la palla in porta; e, al contempo, a quella che alla minima esitazione gli altri ci faranno gol. 

Quella volta in campo c’erano numerosi dei giocatori che sono ancora protagonisti nella nostra squadra: Handanovic, Skriniar, De Vrij, Brozovic, Perisic, Lautaro, Vecino, D’Ambrosio. Ovviamente, tante cose sono cambiate nel frattempo, ma le scorie di quella partita, evidentemente, non sono ancora state smaltite, complici i numerosi “richiami” effettuati nelle stagioni successive. Così come un anno fa in campionato ci serviva una grande vittoria in un big match per sbloccarci definitivamente (vittoria poi arrivata contro la Juve a gennaio), continua a servircene una in coppa. E non, chiaramente, in vista di un percorso europeo trionfale come quello fatto in serie A, ma semplicemente per poter tornare ad affrontare ogni avversario e mente libera, per esprimere appieno il nostro potenziale.

Quest’anno sarà possibile passare il girone anche senza doversi sbloccare del tutto. Stare davanti a Shaktar e Sheriff è un’impresa ampiamente nelle nostre corde, ancora più di quanto lo fosse lo scorso anno, e visto il calendario la qualificazione potrebbe non dover passare per una vittoria contro la big del girone. Basterà fare il nostro nelle prossime quattro partite per portare a casa il biglietto per gli ottavi, e sono piuttosto fiducioso sul fatto che ci riusciremo. Facendo questo, però, correremmo sempre il rischio di non aver scacciato  del tutto i nostri spettri, che potrebbero rimanere lì anche in caso di qualificazione (a meno di una vittoria al Bernabeu all’ultima giornata), pronti a ripresentarsi al momento di giocarsi un’eliminazione diretta. A quel punto bisognerà trovare la forza per affrontarli di nuovo, provando per l’ennesima volta a spazzarli via, anche se attualmente sembra piuttosto complicato pensare a un percorso europeo che vada oltre i due turni da giocare a febbraio. 

Quel che è certo è che l’eventuale qualificazione avrà un costo piuttosto importante, che dovrà essere pagato in campionato. Siamo alla vigilia di un tour de force che durerà fino a dicembre, intervallato da soste per le nazionali potenzialmente devastanti, e la rosa è quella che è. Se in campionato, in linea di massima, siamo attrezzati per affrontare più o meno qualsiasi scoglio, il doppio impegno ci metterà seriamente alla prova, e alcuni stop, anche dolorosi, sono da mettere in conto.

Quel che ritengo sia da evitare, alla luce di queste considerazioni, è il dilanio che seguirà gli inevitabili passi falsi; le sentenze contro squadra e allenatore, condite da dichiarazioni di incapacità ed inadeguatezza varie, che già stanno cominciando a spuntare dopo il primo pari e la prima sconfitta.

Quel che mi sento di suggerire è di mettersi il cuore in pace fin da subito, per quanto riguarda i tre mesi a venire: ogni risultato dovrà essere visto in un’ottica più ampia, che è quella di portare a casa la qualificazione agli ottavi e restare aggrappati al treno di testa in campionato. Giudicare ogni partita a sé come una questione di vita o di morte, oltre a essere deleterio, è profondamente sbagliato in questa fase della stagione. Cerchiamo di rimanere calmi e di non piantarci una scimitarra in pancia dopo le prime uscite deludenti: non serve a niente, se non a creare ulteriori difficoltà all’ambiente (e quindi di conseguenza anche a squadra e allenatore). È evidente che non siamo attrezzati per gestire con brillantezza tantissimi impegni ravvicinati, oltretutto carichi di un elevato livello di tensione; potevamo esserlo in una dimensione parallela, in cui la società fosse stata in grado di tenere i migliori e di rinforzarsi ulteriormente ampliando la rosa, ma non lo siamo in questa.

E siccome viviamo in questa, e le cose stanno così, credo che sia salutare accettare la realtà: l’obiettivo, da qui a Natale, è portare a casa la pelle, resistere in mezzo alle difficoltà, restare vigorosamente a galla.

Capisco che in tanti, dopo le scorie delle sofferenze estive, possano avere un basso livello di sopportazione per quanto riguarda le delusioni, e tendano quindi a drammatizzare enormemente i passi falsi; se vai in giro con una ferita aperta ed esposta, basta il minimo sfregamento su quel punto per sentire dolore. Ma la ferita ormai c’è stata, e prima la tappiamo e meglio saremo attrezzati per affrontare le altre che, inevitabilmente, arriveranno.

Lo scorso anno, se gli stadi fossero stati agibili, il post-eliminazione Champions sarebbe stato certamente più duro. Lo shock (comprensibile) dell’ultimo posto nel girone, unito a quello di altre situazioni non piacevoli – come ad esempio la gestione di Eriksen – è stato fortissimo, ed avrebbe generato un’ampia contestazione ai danni soprattutto dell’allenatore, creando un clima difficile che avrebbe necessitato di tempo per acquietarsi. Quel dilanio, peraltro del tutto comprensibile, non sarebbe però servito a niente, se non a creare ulteriori difficoltà a chi avrebbe dovuto scendere in campo. 

Ora, chiaramente non sto facendo questa puntualizzazione per dire che, in fin dei conti, un calcio senza tifosi allo stadio è preferibile, visto che uno stadio vuoto è di per sé un totale controsenso: quel che intendo è che potremmo cercare di far tesoro di quella esperienza per capire che una stagione non si giudica a dicembre (né quindi, tantomeno, a settembre), e che dare addosso a squadra e tecnico riversando loro addosso le proprie frustrazioni è sempre e in ogni caso controproducente. Preciso che, nell’affermare ciò, parlo di cose che mi riguardano in prima persona: io per primo sono stato visto e sentito chiedere la testa di Conte nel post Inter-Shaktar, e se fossi andato allo stadio nella partita successiva mi sarei sicuramente presentato incazzato come una scimmia. Quindi, da questo punto di vista, sono certo che sia stata una fortuna che si giocasse a porte chiuse: la squadra si è ripresa subito, riconcentrandosi sull’obiettivo principale senza intoppi né perdite di tempo. 

Teniamolo a mente, quando ci ritroveremo a commentare le inevitabili battute d’arresto che capiteranno nei prossimi mesi. Ricordiamoci che questa squadra – seppur con due campioni in più – è riuscita a cementarsi ed a diventare un blocco di granito, dominando in lungo e in largo il campionato. Quest’anno molto probabilmente non riusciremo nella stessa impresa: ma, nell’opinione di chi scrive, abbiamo tutte le possibilità di giocarci il titolo fino alle fine. 

Basta solo non sbroccare.

Grappa

Acquavite ottenuta dalla distillazione della vinaccia, dal contenuto alcolico non inferiore a 37,5% in volume. Molto in voga fra gli screanzati d'ogni genere.

51 Commenti
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Javier
Javier
2 anni fa

È sempre entusiasmante questa diatriba pro-contro Conte o pro-contro Eriksen, sono comodamente seduto su due mongolfiere. Noi ci conosciamo ancora poco, se vi dicessi che non mi frega un cazzo di nessuno che non veste la casacca nerazzurra e al contrario di tutti quelli che la indossano ora probabilmente non mi credereste, pazienza…, poi per carità, se è lo sport nazionale del blog chi sono io per interrompere queste allegre tradizioni?
La verità è che abbiamo perso con il real perché loro sono stati più fortunati di noi a non prendere gol sulle cagate dei loro mentre noi abbiamo pagato la cagata di uno di noi che si è perso il giocatore dopo 5 min che era in campo, fresco come una rosa, che se ci fosse stato D’Ambrosio in quel punto li (quello sarebbe stato il cambio di Conte) col cazzo che avrebbe segnato la grande squadra cinica abituata ai grandi traguardi.
Sono d’accordo con chi dice che la cosa più importante che ha fatto Conte è stato convincerli di essere forti, se non pensate che questo pesi non solo non avete mai giocato a pallone ma peggio ancora non avete neanche visto giocare a pallone, la testa conta eccome, i piedi a quei livelli li han tutti, certo non quelli di Messi ma sufficienti per far bene con la testa a mille.
Mister cerchiamo di non vanificare due anni di terapia, questa non era da perdere, disvejte criste!

matrix23
matrix23
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Come mai quando la cazzata la fa il portiere…, viene fatto Nome, cognome, codice fiscale, indirizzo….

Se la fa qualcun altro,….si parla genericamente di errore di qualcuno…bho’

Javier
Javier
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Suppongo frustrazione, voglia di trovare un colpevole, ma non sono qui a fare le psicologo da 2 cent, non è il mio mestiere.
Dire che Handa è lo stesso di 4-5 anni fa è follia, però ancora aspetto il nome di qualcuno che economicamente ci possiamo permettere meglio di lui, qualcuno che non ci faccia ricominciare da zero a giocare da dietro perché non è buono con i piedi (l’80% dei portieri in circolazione).
Se nel frattempo che qualche tifoso trova il suo erede e lo comunichi a Marotta lui comunque ci facesse il favore di uscire 3 volte a partita saremmo tutti più contenti, e quando dico tutti comprendo i suoi compagni di difesa.

matrix23
matrix23
Rispondi a  Javier
2 anni fa

credo che pure tu non sia lo stesso di 4-5 anni fa…
e neppure quello di 10 anni fa…..

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Javier
2 anni fa

+1

Gus
Gus
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Le parate di Musso l’altra sera mi hanno invero creato un certo languore…

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Urca, un coraggioso che solleva dubbi sulla lettura di inzaghi: cambiare assetto tattico quando si era cotti forse non sarebbe stato un errore…
È li che ho avuto e ho tuttora i dubbi su inzaghino laziale. Deve saper cambiare in corsa, altrimenti siamo fritti

Ultima modifica 2 anni fa by Roger Roger
Javier
Javier
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

Guarda sinceramente sono convinto che sia più un errore di Vecino che colpa di Inzaghi e del modulo, quando è entrato e nei 5 minuti precedenti il gol stavamo facendo di più noi, ma senza nessuna convinzione, una specie di possesso con il fine di non lasciare la palla a loro senza la vera voglia di andare a segnare, a quel punto sei stanco, l’ultimo cambio fallo per pareggiare con la più forte del girone, per costruirti il gruppo. Però intendiamoci, Inzaghi ha fatto un errorino, Vecino una cazzata colossale.

Jad
Jad
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Bel pistolotto.
Son d’accordo in gran parte. 👍

Ultima modifica 2 anni fa by JAD
Gus
Gus
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Ciao Javier,
dubito che la partita l’avremmo portata a casa con Dambro al posto dell’impresentabile Vecino. Gli anni scorsi ci si lamentava dei cambi tardivi e conservativi di Conte, che metteva i Gagliardini e i Dambrosio regalando campo, dando segnali di arretramento e portandosi in area gli avversari. Quest’anno ci lamentiamo del contrario?
Non so sia stato più Conte a convincerli di essere forti o quella bestia di Lukaku (e le sgroppate di Hakimi, e l’incastro a centrocampo Brozo-Erik…). La famosa mentalità ti arriva con le vittorie, le vittorie con gente che ti crea superiorità numerica in virtù di tecnica superiore (manca) e la mette dentro con regolarità (mi sa che manca). E l’anno scorso in CL siamo usciti malamente, non dimentichiamocelo. Insomma, diamo fiducia a Inzaghi, e sagrinte nen!😉

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Ottima scelta non far fare conferenza stampa a Inzaghi.
Si potrebbe sostituire lo “spiaze rap” con un inno alla Leotta che viene in barca direttamente dalla Danimarca: poi ripulisce ripulisce fino a che….meglio fermarsi.
E intanto gli ovini perdono 210 mn….ecco spiegato dove andranno i 400 mn di aumento di capitale: mortacci loro che non sono costretti a vendere giocatori

Ultima modifica 2 anni fa by Roger Roger
matrix23
matrix23
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

far fare conferenza stampa a spiaze-Inzaghino,…fi fa perdere in marketing/immagine…

Semperfi
Semperfi
2 anni fa

Post condivisibile, di fatto la CL per noi è sempre una avventura delicata. Siamo nel mezzo tra le pretendenti e quelle da ripieno, meglio se prendiamo una decisione in materia e finalmente cominciamo a macinare anche in Europa. Il materiale o meglio i materiali ci sono, basta che il Mister riesca a trovare gli accordi giusti nel momento giusto poi…si può andare lontano ma prima, pensiamo al Bologna, partita da onorare e trasformare in tre punti a tutti i costi.
Lavorare, lavorare e lavorare mi raccomando.
Forza Ragazzi e Forza Inter.
PS: Per incoraggiare un po’ di caffeina musicale non guasta mai.

Gus
Gus
2 anni fa

Grappa ha toccato un tasto interessante. Finché a traboccare di haters frustrati sono i social, pace, se sono intelligenti i giocatori li ignorano (o al limite prendono a sassate i cagnolini noiosi al parco, come fa Samir “crudelia” Handanovic). I suddetti biliosers spalmati a San Siro invece potrebbero avere un effetto niente male sui nostri prodi, se le cose dovessero mettersi in un certo modo…

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
2 anni fa

😂😂😂

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Io uso la fionda è più efficace e ti permette di svicolarti in sicurezza. 😁

Gus
Gus
Rispondi a  Semperfi
2 anni fa

SemperfiDemon!

Jad
Jad
2 anni fa

Perfetto Grappa.
Effettivamente mi domando se si fossero aggiunti ai ‘lamentii’ (eufemismo) dei forum anche i tifosi da stadio (rif alla gestione del ripulitore di palloni) che razza di casino sarebbe successo.
Tutto a danno dell odiato allenatore e quindi della squadra.
Meglio così.

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Jad
2 anni fa

Il riciclo è il futuro per cui suggerisco di evolvere da ripulatore a riciclatore di palloni 😀

Deki
Deki
2 anni fa

Condivido anche io il discorso, tranne una cosa.
A scudetto vinto, Conte lo scorso anno affermò che ormai i giocatori avevano definitamente superato lo scalino che divide i vincenti dagli eterni incompiuti.
In aggiunta a ciò, le nazionali hanno portato in dote titoli internazionali come Europeo (Barella e Bastoni) e coppa America (Lautaro + Correa quest’anno).
In virtù di ciò mi viene da dire: ma questa famosa mentalità vincente che dovevamo aver acquisito ormai, che fine ha fatto?
Se nemmeno la vittoria del campionato serve a dare consapevolezza, cos’altro serve?

matrix23
matrix23
Rispondi a  Deki
2 anni fa

tavanate……

se la mentalita’ vincente fosse la discriminante,…avrei giocato come minimo in serie B

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Deki
2 anni fa

Servono giocatori validi e una guida solida.
E ancora meglio parecchi denari da spendere

Gus
Gus
Rispondi a  Deki
2 anni fa

La mentalità vincente è quella cosa che hai quando vinci e non hai più quando perdi (Confucio).
Secondo me Conte lo ha detto pro domo sua sapendo di andarsene (“…ci ho dado la mendalidà vincente e guesti scimuniti se la sono persa in un amen…”).
La realtà è che per acquisire l’abitudine alle vittorie e alla gestione delle partite decisive non basta il ballo di un anno in campionato, mentre in CL si (tra)balla da anni.

Jad
Jad
Rispondi a  Grappa
2 anni fa

Consapevolezza ma anche scarsezza.
Non dimentichiamoci che il primo anno Conte fa la finale EL.
Certo l abbiamo persa per gol mangiati e Handa sempre a nanna.
La CL è un altro step.
Mi sembra che, ad oggi, ci manchi ancora qualcosa.
L anno scorso, invece, c’è andata di sfiga.
Se si fosse passato il turno penso che si potesse andare avanti.
Nel periodo d oro che c ha visto bastonare la rube Lazie bilan, giocavamo un gran calcio. Spettacolare e micidiale.
Poi nel finale abbiamo fatto schifo (catenaccio e contropiede) ma ci stava. Era solo per potar a casa lo scudo sfruttando l inerzia.
Quindi si consapevolezza, ma anche difficoltà quando l asitcella si alza.

matrix23
matrix23
Rispondi a  Jad
2 anni fa

Handa a nanna?? mi risulta che l’autogol non lo ha fatto lui.

forse a nanna c’eri tu. semplice

matrix23
matrix23
Rispondi a  Grappa
2 anni fa

diciamo che lo scorso anno la squadra ha performato dopo dicembre,…quando Gl e EL erano andate a escort….,

sono arci-sicuro che se fossimo passati potevamo fare bene anche in area €uropa….

Jad
Jad
Rispondi a  Deki
2 anni fa

Ehi Deki, leggi sotto e dopo mi dici chi è l ossessionato 😃😃.

Ah, quanto mi manca lui…
Ah come ripuliva il pallone lui…
Ah come veniva messo in vendita, ma non se lo cagava nessuno, lui… (ah no, pardon)
😂😂😂

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Jad
2 anni fa

Ricordo molti dire: se ne andrà, avrà mercato.
Su transfermarket vale 50 mn.
Realtà e’ che il mentore Pochettino non ha voluto scambiarlo con paredes…per lui voleva brozo e giustamente conte ha detto picche

Jad
Jad
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

👏👏👏

matrix23
matrix23
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

Comunque credo sia indubbio che eriksen, pur restando al disotto delle aspettative e non aver performato nel suo ruolo.., diamo merito a Lui in primis e a Conte che lo ha “riconvertito” in un nuovo ruolo dove il suo contributo lo ha dato, e soprattutto ne ha beneficiato brozzo in primis e la squadra in secondis…., essendo in pratica un doppio regista che permetteva a Brozzo di uscire meglio dal pressing, non dovendo essere sempre lui a ricevere palla nella prima costruzione, ma alternandosi con eriksen e dando maggiore imprevidibilita’ alla squadra e maggior difficolta’ ad organizzare il pressing all’avversario….

Ultima modifica 2 anni fa by matrix23
matrix23
matrix23
Rispondi a  Jad
2 anni fa

Quando c’era lui,..anche i treni arrivavano in orario.

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

@Gus intanto mi porto avanti con lo studio per il tuo webinar
Qui si parla di quella funzione lí
“pulire palloni e preparare una transizione ragionata e veloce”

Il giocatore di riferimento

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Io però, mi sono iscritto a questo :
“Farlo in un tempo di meno: feticismo danese”

Cipe64
Cipe64

😂questo sarà sicuramente più stimolante.

Cipe64
Cipe64

PS e se lo tenesse Diletta sarebbe ancora più interessante

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Eh…magaaariiiiii!

Gus
Gus

Anche sulle figure femminili nel calcio televisivo moderno è previsto un webinar:
“Diletta Leotta guarda dove vai, strombetta metti la marcia e vai”.

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Hai toccato un tasto delicato ☺

Gus
Gus
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Perfetto. Sei ovviamente arruolato tra i relatori del webinar.

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Ci speravo…ma poi posso parlare anche di Eriksen?

Gus
Gus
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Solo se ogni volta che lo nomini aggiungi “ma in realtà chi rimpiango veramente sono Hakimi e Lukaku”.

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Allora lo chiamerò in codice “il Danese biondo” per non urtare nessuno.
Cosicché solo noi capiremo😉

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Con i sottotitoli in cinese :
“Che uomo di merda Conte, che non lo faceva giocare…”

Cipe64
Cipe64

😃melda casomai…ma no che poi alla fine ha capito che tornava utile alla causa…e non ci avrei scommesso in un suo ripensamento.

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Verticale verticale…ma se devi essere veloce come fai a ragionare?

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

Chris ragiona veloce…questo è il suo pregio maggiore

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Il vecchio motto per cui i due attaccanti sono quelli che ti fanno giocarebene la squadra lo condivido.
Ahimè li abbiamo perso molto

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Beh allora preparo gli stracci. interessante

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Concentriamoci sul campionato dove molte squadre sono alla nostra portata. Dalla qualificazione alla CL passa il nostro futuro, inteso proprio come capacità di restare competitivi. Quello che verrà in CL tanto di guadagnato.
Quindi in campionato gli scivoloni pre Shaktar o Sheriff vanno evitati: è con continuità che si crea consapevolezza, non certo battendo il real e poi perdendo con il sassuolo perchè non abbiamo rosa lunga (già).
Inzaghi deve dare equilibrio ed evitare saliscendi: real è di un altro livello come altri top team europei, siamo realisti.

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Bravo Grappa

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