Bauscia Cafè

Compro horror

Si è appena concluso da quattro giorni il mercato invernale che ha visto gli arrivi di Ashley Young, Victor Moses e Christian Eriksen. Ci sarà tempo e modo di analizzare questo mercato nei dettagli, ma la prima cosa che salta all’occhio è l’inversione di tendenza rispetto agli arrivi degli ultimi anni in questo stesso periodo dell’anno. Ripercorriamo allora i precedenti dieci mercati di riparazione e andiamo a vedere l’apporto dato nell’imminente e nel futuro dai giocatori acquistati nelle sessioni di Gennaio.

Compro horror, ne sono ingordo
Come il traffico dell’ingorgo
Ogni crimine ha un indotto
Che io trasformo in un lingotto

Gennaio 2010: l’ultimo mattone per il Triplete

Pronti via e il 4 Gennaio l’Inter comunica l’acquisto di Goran Pandev dalla Lazio mentre, qualche settimana più tardi, viene ingaggiato anche McDonald Mariga dal Parma. Lasciano il club ManciniPatrick VieiraDavid Suazo, che si trasferiscono rispettivamente al Milan, al Manchester City e al Genoa. L’acquisto del macedone si rivelerà fondamentale per il proseguo della stagione, non tanto per il numero di gol (saranno 3 in 27 presenze tra tutte le competizioni) ma per la sua duttilità tattica che porterà al cambio di modulo (4-2-3-1) che si rivelerà la vera chiave di volta dei grandi successi della stagione. Pandev resterà in rosa anche per la stagione successiva risultando decisivo nella conquista della Supercoppa Italiana e del Mondiale per club.

Gennaio 2011: senza infamia, senza lode

Questa sessione vede gli arrivi di Nagatomo, Kharja, Ranocchia e Pazzini tutti provenienti dalla provincia. Ed è proprio l’ultimo citato che ha avuto l’impatto più importante. Da ricordare sopratutto l’esordio a San Siro con il Palermo in vantaggio per 2-0, Pazzini viene buttato nella mischia ad inizio secondo tempo e nel giro di 30 minuti sigla prima una doppietta e poi conquista il rigore del sorpasso permettendo così di portare a casa la vittoria. Concluderà la stagione con 11 gol e arrivando all’apice in nerazzurro. Un protagonista fu pure Andrea Ranocchia, che in quello scorcio di stagione vedrà arrivare le migliori prestazioni in della sua avventura (ancora in corso) in nerazzurro. Menzione d’onore per Yuto Nagatomo che è poi rimasto per sette anni in nerazzurro senza mai lasciare il segno, ma limitandosi sempre a fare il compitino per ben 210 volte. Si narra che sia un’ottima mascotte e un grande intrattenitore, non al livello del nostro Nicolino Berti, cosa che l’ha sempre fatto essere ben voluto al gruppo.

La migliore qualità di Yuto

Gennaio 2012: l’inizio della fine

L’Inter cede uno dei pezzi cardine del Triplete: Thiago Motta saluta Milano ed emigra in direzione di Parigi. Si pensa bene di sostituirlo con Palombo in prestito dalla Sampdoria e con Fredy Guarín dal Porto. Sommando le loro presenze i due vedranno il campo per un totale di 9 volte. Non credo ci sia altro da aggiungere sull’andamento di questo mercato, l’andamento del resto della stagione parla da sola e ce lo ricordiamo tutti.

Gennaio 2013: il capolavoro dell’orrido

Vengono ceduti Coutinho al Liverpool e Sneijder al Galatasaray. L’olandese, la cui ultima partita risale a fine Settembre, vede peggiorare i rapporti con la società a causa di alcuni post pubblicati su Twitter (una roba buffissima se pensiamo a tutti i casini social successi nell’ultimo anno) e ritenuti non adeguati dal club e dopo aver rifiutato il rinnovo a cifre più basse viene messo ai margini della rosa fino alla cessione. Il vero capolavoro viene però messo in atto con i giocatori acquistati in sostituzione dei due partenti. Arrivano ad Appiano in ordine Carrizo, Kuzmanović (che si ricorda solo per esser stato beniamino senza motivo, o forse uno c’era, dei tifosi su Twitter), Kovačić, Schelotto e Rocchi. Escluso il croato che fu un acquisto in prospettiva di belle speranze, poi non mantenute, gli altri furono degli acquisti raccapriccianti che nel complesso vanno a formare il peggior mercato di riparazione degli ultimi anni. Inoltre questo di fatto è stato l’ultimo mercato invernale con Moratti presidente.

Il trittico della morte

Gennaio 2014: vorrei ma non posso

Il primo mercato in assoluto marchiato Erik Thohir vede gli arrivi di D’Ambrosio in difesa e di Hernanes per garantire qualità alla trequarti, ma furono acquisti che non riuscirono ad imprimere un passo di cambio significativo. Verrà ricordato come il mercato dell’entusiasmo generato sia dall’arrivo del brasiliano, accolto come un top player e salvatore della patria, sia dalla mobilitazione dei tifosi sotto la sede ad impedire uno scambio già fatto con la Juventus tra Guarin e Vucinic. Danilo è tuttora in rosa e con il duro lavoro ed impegno si è ritagliato un buon ruolo all’interno della squadra.

Non è solo bello

Gennaio 2015: le prime luci

In questa sessione invernale assistiamo ai primi tentativi di rilancio in quanto si torna a comprare giocatori provenienti dalle grandi squadre europee. Arrivano così Shaqiri dal Bayern Monaco e Podolski dall’Arsenal. I due non avranno un grande impatto e non porteranno quel cambiamento tanto sperato. Anzi verranno ricordati sopratutto per l’euforia del tizio urlante (sapete benissimo di cosa sto parlando) al loro arrivo all’aeroporto e per l’Erasmus messo in atto dal tedesco: memorabile il momento di lui al centro bocciofilo circondato da anziani. Oltre ai due sopracitati in questa sessione arriva un terzo giocatore, un giovane di belle speranze: Marcelo Brozović. La storia di quello che adesso è il pilastro dell’Inter la conosciamo tutti, solo che all’epoca e negli anni a.S. (avanti Spalletti) non sapevamo che giocatore sarebbe sceso in campo ogni domenica. Il tutto dipendeva dall’umore con cui questo amabile slavo si sarebbe svegliato il giorno della partita.

Mamma mia!

Gennaio 2016-Gennaio 2017: piuttosto che niente è meglio piuttosto

Entrambe le sessioni invernali vedono arrivare un solo giocatore: Éder nel 2016, Gagliardini nel 2017. Il primo anno per sopperire alle difficoltà mostrate in fase offensiva, soprattutto nella realizzazione di gol, si decide di acquistare l’italo-brasiliano che fino a quel momento aveva segnato 12 gol in 21 partite con la Sampdoria. Risultato: in 14 partite Éder segnerà un sol gol. L’anno successivo invece viene acquisto Gagliardini, il quale reduce da una buona prima parte di stagione con l’Atalanta strega Ausilio che decide di portarlo ad Appiano. Dopo un buon contributo iniziale nel quale segna pure due gol, attraverserà un momento di black-out complice anche le prestazioni non al meglio della squadra. Tuttora in rosa si è ritagliato un ruolo da buon comprimario e nulla più. Bonus track: Trent Sainsbury. Il 31 Gennaio 2017 viene acquistato in prestito dal Jiangsu Suning, anch’essa di proprietà del gruppo Suning, diventando così il primo giocatore australiano della storia del club. Giocherà solo 20 minuti all’ultima di Campionato prima di esser rispedito in Cina.

Vi giuro che è successo davvero

Gennaio 2018: l’uomo in più

Ad un’Inter in piena lotta Champions si aggiungono Lisandro López e Rafael Alcântara do Nascimento, meglio noto come Rafinha. Se del primo ci si ricorda soltanto per le performance canore alle prime luci del mattino su un terrazzo in compagnia di un ex capitano, del secondo il popolo nerazzurro si è totalmente innamorato. In soli sei mesi, perché alla fine sono nella seconda parte di questa stagione ha vestito i nostri colori, Rafinha ha dato sì un contributo fondamentale per il raggiungimento del quarto posto valido per la qualificazione alla Champions, ma sopratutto è riuscito ad empatizzare con tutto il mondo Inter come pochi giocatori sono riusciti a fare. La cosa veramente stupefacente è che ha fatto tutto questo in soli sei mesi.

Obrigado Rafa!

Gennaio 2019: uno vale uno

L’ultimo mercato invernale primo di quello attuale vede l’arrivo di Cédric Soares in sostituzione dell’infortunato Šime Vrsaljko. Si rivela essere un acquisto tappabuchi per ovviare all’assenza numerica in rosa e infatti a fine stagione tornerà al Southampton senza essere riscattato. Acquisto che verrà ricordato sopratutto per aver scaldato e fatto vacillare i cuori delle tifose, le quali dopo un momento di sbandamento sono subito tornate all’adorazione per D’Ambrosio.

Compro horror e pago più di tutti
Compro horror spuntati come funghi
Compro horror tutta la settimana

Per fare un bilancio finale possiamo dire che gli ultimi mercati invernali non sono stati sfruttati a dovere e hanno visto arrivare molti giocatori raccapriccianti e solo in pochi casi, che possiamo contare sulle dita della mano, sono stati presi giocatori che si sono rivelati utili o nel momento o nell’immediato futuro.

Le premesse dell'ultimo mercato di riparazione sono buone e in controtendenza rispetto agli ultimi anni e la via presa sembra quella giusta. Solo il tempo ci darà la conferma. twittalo

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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