Bauscia Cafè

Parto trigemellare

Come ogni domenica sera mi trovo a fare il resoconto della settimana lasciata alle spalle e, come spesso accade, una buona parte di suddetta settimana è stata spesa a seguire le vicende interiste.
Tralasciando la partita di giovedì scorso in Inghilterra dove il famoso Fattore C(ulo) ha deciso di restare a casa cedendo volentieri il posto al Fattore S(figa), domenica, finalmente abbiamo potuto goderci una vittoria, come non accadeva da tanto tempo. Una vittoria che, per molti versi, chiude un cerchio aperto martedì e chiuso, probabilmente se non sicuramente, proprio domenica.
Fc Inter's fan display a banner during the Italian serie A soccer match between Fc Inter and Fc Crotone at Giuseppe Meazza stadium in Milan, 6 November 2016. ANSA / MATTEO BAZZI
Lasciamo un attimo da parte il risultato della partita (un bel risultato, ndr) per analizzare tre temi:

  1. Vecchi: debuttare in Europa League con solo un paio di allenamenti alle spalle era già complicato di suo, se in più ci metti il Fattore S sempre in agguato è facile capire che la mission era quasi impossible. Sembrava potesse essere l’ennesima domenica da pive nel sacco (il gol annullato a D’Ambrosio nel primo tempo era un chiarissimo campanello d’allarme) invece l’intuizione del baldo giovanotto di lasciare Perisic in campo e di farlo spostare a destra ha dato i suoi frutti, così come tutta l’impostazione che il buon Stefano ha dato alla sua (ahimè) fugace apparizione in panca: semplicità, semplicità semplicità. Esattamente quello che è mancato a FdB. Tornerà sulla panchina della Primavera spero con la consapevolezza di poter dire qualcosa, anche se tacciarlo di “uomo della Provvidenza” dopo una vittoria contro un modesto Crotone mi sembra degno del peggior Tuttosport. Ad Maiora Mister.
  2. Giocatori: finalmente un po’ di entusiasmo, finalmente si è visto qualcosina-ina-ina. Il quasi esodato Brozovic ha deciso di sloggarsi da Instagram e di giocare a calcio ed i risultati si sono visti. Icardi, al netto delle varie beghe biografiche, si dimostra essere il solito cecchino. Perisic è il solito odi et amo, divino nella cavalcata del gol e decisamente indolente per tutto il resto della partita. Personalmente lo adoro ma come in tutte le storie d’amore che si rispettino, se non ti incazzi non c’è gusto (discorso assolutamente valido per l’Inter stessa). In tutto ciò Joao Mario stasera si è preso un ROL di 90 minuti.
  3. Pioli (?): a questo punto non posso esimermi dal fare qualche valutazione sulle prospettive future. I nomi che girano sono i più disparati ma, dopo un casting degno del Grande Fratello (semicit), pare che Pioli sia in pole position. Al netto che non ho assolutamente niente contro di lui, mi sorge una domanda: perché?
    La maggior parte di voi mi dirà “conosce il campionato italiano, è un’aziendalista, è un normalizzatore, non è un integralista come FdB”. Tutto vero, assolutamente, ma non vedo assolutamente l’utilità di una scelta del genere. Faccio una premessa: la figura del traghettatore mi è sempre stata sulle palle nonostante abbia apprezzato la Divina Commedia e la somiglianza tra la vita del tifoso interista e il percorso dantesco. Perché prendere un allenatore con la data di scadenza come un prodotto del supermercato? Che senso ha? La politica del salviamo il salvabile mi ha sempre lasciato un retrogusto di mediocrità che non si addice ad una Società come l’Inter, nonostante l’Inter stessa faccia di tutto per essere mediocre.
    Come già avevo scritto in un commento ad un post, io avrei tenuto FdB e tirato le somme a fine anno ed eventualmente lo avrei cacciato qualora i risultati richiesti non fossero arrivati. Cacciarlo dopo 84 giorni mi sa tanto di gestione approssimativa e molto morattiana della cosa. O avrei confermato Vecchi fino a fine stagione: a Giugno uno, Vecchi, avrebbe potuto cercare un altro club forte di un’esperienza su una panchina che tutto sommato ha un certo peso, e l’altra, l’Inter, avrebbe finalmente potuto cercare di convincere il Cholo (uno a caso…) a tornare a Milano visto che è chiaro a tutti che la vera volontà di Suning (o di Kia?) sembra essere questa. In questo caso sarebbero stati tutti felici.
    Invece no, prenderemo un buon allenatore che ci farà andare in una Europa League di cui non frega un beato c*zzo a nessuno. Ad ogni modo sarei felice di essere smentito.

In tutto ciò abbiamo vinto finalmente. Come sempre soffrendo dannatamente.
Fozza Inda Sempre.

El Cacha

Inguaribilmente Interista per una certa vena autolesionista, devoto al santone di Setúbal e troppo scandinavo per assomigliare a Maicon.

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