Bauscia Cafè

Scansamose

Eppure io non riesco a togliermeli dalla testa.
E’ passato più di un giorno dal derby, ma c’è questo chiodo fisso. Questo sassolino fisso nella scarpa, che devo proprio tirare fuori.
Meglio che vinca il Milan“, mi dicevano. “Non lasciamo vincere questo Scudetto alla Juventus“, ripetevano.
Lasciamoli vincere“.
Scansiamoci“.
Lasciamoli vincere. Scansiamoci.
Mi è tornato in mente tutto questo nei primissimi minuti del derby, quando eravamo ancora sullo 0-0.
Perdere apposta un derby. Ma sul serio si può pensare di perdere apposta una partita così?

Cosa sarebbe successo, se fosse andata come si auguravano quelli che “scansiamoci”?
Niente gol di Milito. Niente spettacolo visto in campo. Niente rabbia, niente determinazione, niente rimonta pazzesca, niente umiliazione inflitta alla Milano di Serie B. Anzi, al contrario: piegarsi al loro gioco, regalargli tre punti, assistere passivi ed impotenti all’ennesima sceneggiata di Rizzoli. Vendere una partita, per altro a vantaggio di una delle più squallide e ingiustificatamente arroganti squadre mai viste nell’intera storia del calcio.
Ci saremmo persi la migliore Inter della stagione, ci saremmo persi un (altro) capolavoro di Andrea Stramaccioni.
Perchè questo è stato il derby: un altro capolavoro di tattica e agonismo, dopo la partita di Udine. E’ stata la partita di Udine all’ennesima potenza.
La rabbia e la determinazione di Maicon e Sneijder, la perfezione tattica di Milito, Lucio e Alvarez, la guida e il carisma di Zanetti, Cambiasso e Samuel, la sfrontatezza di Julio Cesar: sono gli stessi uomini che hanno perso contro il Napoli. Ci crede qualcuno?
Eppure è così. Tutta la differenza, ma proprio tutta, sta nella guida del nuovo tecnico. E stavolta possiamo urlarlo ancora più forte, senza timore di smentita: perchè tutto quello che abbiamo visto in campo contro il Milan, Andrea Stramaccioni lo aveva costruito, preparato, studiato. E previsto.
La voglia di giocarla bene è tantissima“: lui lo aveva detto.
La partita di Parma non ha sgonfiato niente, e lo vedrete“: lui lo aveva detto.
Vi faremo vedere che non ci sono 22 punti di differenza tra Inter e Milan“: lui lo aveva detto.
Lucio sarà il migliore in campo“: lui lo aveva detto.
Prima.
E non è un caso che Lucio sia stato tra i migliori in campo dopo l’indegna prestazione di Parma, così come non era un caso l’eccezionale prestazione di Sneijder pochi giorni dopo la sua sostanziale assenza a Firenze. Non è un caso che ogni volta che l’Inter di Stramaccioni ha incontrato uno stop (Cagliari, Fiorentina, Parma) è stata capace di ripartire subito più forte di prima (Siena e Udinese, Cesena, Milan). Non è un caso che l’Inter di Stramaccioni riesca sempre, sistematicamente a ribaltare il punteggio una volta passata in svantaggio. A lottare su ogni pallone, a sputare sul campo ogni singola goccia di energia: eppure è la stessa squadra che chiunque, fino a qualche settimana fa, definiva “arrivata” e “spompata”. Impensabile che sia cambiata la preparazione fisica, resta una sola risposta: la preparazione mentale. La voglia di vincere. Il lavoro di Andrea Stramaccioni.

Ci sarà tempo e modo per analizzare il lavoro sul campo svolto dal nuovo mister, ci sarà tempo per parlare delle sue soluzioni tattiche, ci sarà tempo persino -magari- per mettere nero su bianco l’impietoso paragone fra l’Inter di oggi e quello che era l’Inter fino a sole 8 partite fa. Ci sarà tempo per tutte queste cose. Oggi è il tempo da dedicare a chi queste cose non le voleva vedere.
Oggi è il tempo per quelli che volevano scansarsi.
Sapete la novità? L’Inter che vi piaceva tanto non c’è più. E’ tornata l’Inter che non si ferma davanti a niente e nessuno, che non si lascia abbattere da avversari più forti, da situazioni sfavorevoli, da arbitraggi ridicoli. E’ tornata l’Inter che non si arrende.
E’ tornata l’Inter che non si scansa.
Mai.
Questa è la nostra Inter, questa è la vera Inter.
Se non vi sta bene potete guardare altrove.
Ma non potrete mai costringerla ad adattarsi ai vostri mediocri orizzonti.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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