Bauscia Cafè

Claudio, il normalizzatore

Sabato a Bologna, poi a Mosca e il primo ottobre in casa contro il Napoli capiremo molte cose.
Solo gli stolti possono pensare che fosse tutta colpa di Gasperini, e che basterà cambiare chi siede in panchina per modificare la carta d’identità dei centrocampisti o far ritrovare la via del gol a Forlan, Milito e Pazzini.
Però la scelta di Ranieri può avere effetti positivi, togliendo di mezzo un alibi – il modulo indigeribile – e ripristinando antiche certezze – il rombo, la difesa a 4.
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Cinque allenatori cambiati in 16 mesi sono un segno di follia, Claudio Ranieri è tutt’altro che folle, è piuttosto un normalizzatore, uno che non inventa niente ma sa recuperare situazioni critiche.
La sua voglia di rivincita (rispetto alla Juve, alla Roma, persino a Mourinho) può diventare fertile. Ma queste tre partite – Bologna, Cska, Napoli – sono già una sentenza: in Champions, soprattutto, serve una prestazione di alto livello, perché solo il Liverpool, in tanti anni, è riuscito a risollevarsi da due sconfitte iniziali.
Se esoneri l’allenatore dopo appena 5 partite, vuol dire che la società ha commesso almeno due errori: nello scegliere l’allenatore e nel valutare la forza della squadra.
Gli highlanders che hanno attraversato l’intera epopea dei 15 titoli sono sfiancati, Eto’o era un valore aggiunto incommensurabile, tutti gli acquisti fatti dopo Madrid non hanno dato i frutti sperati.
Su Ranocchia e Pazzini la mano di Ranieri sarà assai benefica.
Dubito che questa mano sia in grado di trasformare Jonathan e Alvarez, ma è possibile che scommetta su un paio di giovani (Faraoni, Castaignos, Poli) per rinsanguare un organico che oggi non vale il terzo posto.
L’informatissimo Fabio Monti, oggi sul Corriere, fa capire che Moratti non si fermerà al cambio di allenatore e presto interverrà anche sulla struttura societaria: il Caso Forlan e tanti altri errori evidenziano una lacuna, che si è allargata con la scomparsa di Facchetti e il licenziamento di Oriali. Se quel che scrive Monti è vero, anche Moratti è arrivato a capire quel che il sottoscritto e tanti altri segnalavano dal giorno dell’addio di Mourinho.
A gennaio – se si sarà superato il turno in Champions e non si sarà staccati più di 7-8 punti dalla vetta della classifica – Moratti potrebbe mettere mano al portafoglio e regalarci una sorpresa.
Ma sono tutti discorsi prematuri: se fra Bologna, Mosca e Napoli non ci sarà una chiara inversione di tendenza, la stagione diverrà un’agonia.

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Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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