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La partita più importante dell'anno

E’ bello quando qualcuno scrive esattamente ciò che pensi. Ti puoi limitare a dire di essere d’accordo, a rimandare a lui chi ti legge e sbrigarti in poche righe. E’ per questo che per i discorsi sugli ex-giocatori dell’Inter (cit) possiamo traquillamente linkare Settore: semplice, lineare, esaustivo.
Noi, invece, preferiamo concentrarci sulla partita più importante dell’anno (altra cit): quella con l’Atalanta. Rassegniamoci: da qui alla fine di maggio ci troveremo sempre davanti alla “partita più importante dell’anno”. Saranno tutte fondamentali, tutte decisive in una sorta di lunghissima eliminazione (quasi) diretta e senza appello. Perdere altri punti sulla Roma, a quattro giornate dalla fine, significherebbe salutare definitivamente lo scudetto: al contrario battendo l’Atalanta aumenteremmo ancora di più la pressione sui giallorossi, reduci dalla partita di Coppa Italia e davanti due scontri -contro Sampdoria e Parma- che potrebbero essere i due ultimi ostacoli prima della vittoria finale.
Lo diciamo dal giorno del sorpasso: 12 punti. E’ tutto quello che possiamo fare per sperare ancora in questo scudetto. E’ tutto quello che dobbiamo fare per meritare un eventuale titolo. I primi 3 punti di questa serie devono necessariamente arrivare oggi pomeriggio, devono necessariamente arrivare dall’Atalanta. Una squadra rinata dopo l’arrivo in panchina di Mutti e reduce da 4 vittorie interne consecutive, disperatamente attaccata alle ultime speranze di salvezza: due punti di distanza dal Bologna o 3 dalla Lazio per coronare un sogno che sembrava impossibile durante la disastrosa esperienza di Conte.
Nonostante l’avversario non sia di spessore la partita è fondamentale (è la partita più importante dell’anno, no?) e, messi da parte i pensieri di Champions, Mourinho non può certo affidarsi a un turnover troppo esteso. Fuori Maicon, Cambiasso e Thiago Motta, qualche dubbio sui centrali difensivi e spazio al caro vecchio rombo: senza Pandev non sembra plausibile l’idea di vedere dal primo minuto uno fra Quaresma e Arnautovic. Snejider in appoggio a Milito ed Eto’o, quindi, e alle loro spalle un centrocampo muscolare e inedito composto da Stankovic, Muntari e Mariga.
La rincorsa ai 12 punti inizia oggi. L’esame di maturità inizia oggi.
Dalla partita contro l’Atalanta passano tutte le speranze di scudetto e una buona parte delle speranze di portare avanti una stagione fin qui perfetta. Cavalchiamo l’onda lunga dell’entusiasmo dei successi contro Juventus e Barcellona. Portiamocela dietro, trasciniamola fino a maggio.
E’ l’ultimo sforzo.
Ne vale la pena.
Benvenuta in casa nostra, Dea.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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