Bauscia Cafè

Spirito di iniziativa (anche) economica

c“Personalmente non capisco come si possano spendere 90 milioni per un giocatore. Mi domando: chi ha realizzato colpi del genere, ha davvero i quattrini? Operazioni come quella di Cristiano Ronaldo pongono seri interrogativi, ma se il Real ha le garanzie delle banche…”. Michel Platini
Ma se il Real ha le garanzie delle banche, Michel Platini ha perso loccasione per parlare di J**e. Bisogna mettersi daccordo sul concetto di libertà di iniziativa economica delle società di calcio. Il ricorso al debito è una delle modalità per reperire mezzi finanziari necessari a supportare investimenti. Le banche, tra laltro, tranne alcuni casi nostrani come Cirio e Parmalat, con Tanzi e Cragnotti che scambiavano figurine alla presenza di Geronzi, non sono enti dediti alla filantropia. Se le banche, come in passato, hanno concesso credito a Florentino, già presidente “galactico”, vuol dire che hanno valutato il ritorno dallinvestimento. A maggior ragione in questo periodo di crisi. In caso (molto eventuale) contrario, il Real non riuscirà a pagare i suoi debiti (con gli interessi) e cederà il proprio “patrimonio calciatori” per rientrare dallesposizione finanziaria. Troppo semplice per essere vero.
Invece di gridare allo scandalo come hanno fatto e continuano a fare i dirigenti del nostro calcio, bisognerebbe interrogarsi sul perché il calcio italiano abbia perso il suo appeal tradizionale. Oggi Fabio Monti sul Corriere analizza la fine che hanno fatto i proventi dei diritti tv italiani negli ultimi 10 anni. Mentre Beccantini e Ordine (ci perdoni il primo per laccostamento al secondo) ancora parlano di debiti delle inglesi dimostrando di non conoscere minimamente la materia.
Il premio Ussi-Coni, amante del trash televisivo, ha anche scritto:
«Io lo vado ripetendo da anni, inascoltato: ormai i buoi sono scappati» è il commento amaro di Adriano Galliani, vice-presidente esecutivo del Milan, tra i primi a segnalare la concorrenza sleale costituita dal diverso regime fiscale della Spagna che di fatto ha ingigantito le possibilità del Real”.
Tralasciando i periodi bui, diciamo neri, nel senso di fondi, dimenticandoci della concorrenza sleale del decreto spalmaperdite, vorremmo chiedere al vice-presidente esecutivo (e al suo agiografo) chi è che in questi anni non labbia ascoltato. E il caso di chiarire che la legislazione sulle imposte dirette è ad appannaggio dei singoli stati dellUnione, quindi cravattagialla non poteva essere ascoltato da Zapatero, ma dal suo capo, Silvio Berlusconi in persona. Che dici Franco, lo scriviamo? Completiamo la frase? Facciamo unanalisi degli ultimi 20 anni? Chiediamo conto al leader indiscusso della Lega Calcio della brutta fine che abbia fatto il calcio italiano? E bisognerebbe anche spiegare perché il capo del governo non possa permettersi di abbassare la fiscalità diretta su ingaggi di quelle proporzioni.
Altrimenti ci tocca citare lintervista di oggi del nostro allenatore massmediologo:
“La stampa italia­na segue molto il calcio. Forse sono stato troppo pesante defi­nendola ‘prostituzione intellet­tuale’. Ma in quel momento del campionato sentivo il biso­gno di soffiare sul fuoco. Il padrone del Milan è padrone di una delle due reti tv più importanti: la più forte a livello calcistico, quella che ha i commentatori che contano. Milano è una cit­tà metà Inter e metà Milan, ma solo il Milan ha questa esposi­zione mediatica. Per quanto la stampa voglia essere indipen­dente, finisce sempre per non esserlo“.
Oppure possiamo ricordare (con piacere) un certo Tony Damascelli, che in una intercettazione descrisse sulla falsariga dellaffaire Clinton-Lewinsky, il rapporto intellectuale tra Ordine ed il vice president vicario del Milan. Ma non ci sembra il caso.
Commenti (81)

PODCAST

Twitter

Instagram

Instagram has returned empty data. Please authorize your Instagram account in the plugin settings .

Archivio