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Inter-Genoa, per ristabilire le gerarchie

javier zanettiInter-Genoa è una partita che serve a ribadire un concetto: noi siamo primi e vogliamo restarci. In una settimana nella quale la stampa e la tv faziosa e schierata di Mediaset è riuscita a far dimenticare il roboante 0-4 di Roma, dando in pasto agli spettatori del circo la notizia di Beckham al Milan (per due mesi), e mettendo in risalto una ridicola vittoria esterna in coppa Uefa, non è facile ristabilire queste gerarchie.
Ora, il discorso è molto delicato perché ha coinvolto direttamente Mario Balotelli, usato dalla suddetta stampa faziosa e schierata come fulmine da scagliare contro l’Inter di Moratti, reo di aver criticato la scelta di farsi imprestare David Beckham per 8 settimane e mezzo. Non è la prima volta che capita: ogni volta che l’Inter lancia qualche frecciata al Milan, prontamente arriva il redattore zelante che tiene ferma la preda, mentre i compagni cominciano a picchiare duro, all’americana. In campo, dal punto di vista tecnico e non mediatico, dobbiamo dimostrare che come al solito non ce n’è. E che noi scendiamo con i nostri strumenti dorati in campo, non ce li facciamo prestare dagli altri per due mesi (e con 10 anni di ritardo).
Da tre anni a questa parte succede questo, a noi che lottiamo perennemente su tre fronti, quindi analizziamo un po’ questa partita odierna, che conta di più rispetto a chi porta più spettatori (l’ultimo mantra di Milanello, per mettersi davanti all’Inter). Giochiamo alle 15 ed è già qualcosa, perché solitamente ci mettiamo in abito da sera. Da Mourinho c’è da aspettarsi poco turnover, ma l’atteggiamento tattico sarà senz’altro quello delle ultime giornate, con il dubbio sulla fascia sinistra dove è tornato disponibile Maxwell. Giocherà Materazzi? In attacco solite supposizioni, ma non mi sorprenderei di una riconferma totale del trio Quaresma – Adriano – Ibrahimovic. L’assenza di Cambiasso dovrebbe essere tamponata da Zanetti, Dacourt non è stato nemmeno convocato. Ma il Genoa cosa farà? Gasperini in trasferta non rende quanto in casa, dove sfrutta molto le ali per ficcare con violentissimi contropiede. Se giocherà più chiuso, rinunciando al suo modulo con le ali larghe, avremo diverse difficoltà, in quanto troveremo una squadra compatta, chiusa, corta e diciamo speculare alla nostra.
Se avrà il coraggio di affrontarci a viso aperto verrà fuori una partita molto divertente, anche perché loro possono schierare giocatori rapidi e creativi. Milito è la punta di diamante, ma Palladinho, Jankovic, Sculli e Gasbarroni non sono da meno. Come al solito conterà sbloccare il risultato abbastanza presto, proprio come contro la Roma e trovare subito il raddoppio, mettendo il silenziatore a tutti i sacerdoti dell’effimero calcistico.
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