Vediamo allora le partite che dal 2001 in poi sono state rinviate o che abbiamo giocato a porte chiuse o in campo neutro (e le cause di tali decisioni).
Inevitabile iniziare la nostra rassegna dai fatti seguenti a Inter -Atalanta del 6 Maggio 2001. Dopo il lancio dello scooter dal secondo anello del Meazza la società fu punita con una multa di 30 milioni di lire e dovemmo giocare le ultime due gare interne del campionato al San Nicola di Bari: la prima contro la Lazio finì 1-1 davanti a circa 12 mila spettatori, la seconda contro il Bologna davanti a neanche 1000 spettatori finì 2-1 per noi mentre a Roma i giallorossi festeggiavano il loro terzo scudetto (era il 17 giugno perchè il campionato era iniziato a fine settembre a causa delle Olimpiadi di Sidney).
Le due partite teoricamente in casa nel calendario erano curiosamente inframmezzate dalla trasferta a Bari quindi il caso volle che ci trovassimo a giocare 3 gare consecutive al San Nicola.
La stagione seguente 2001-2002 le partite in campo neutro le disputammo invece al Nereo Rocco di Trieste in Coppa Uefa a causa delle proteste di alcuni nostri tifosi che, in Inter – Alaves giocata nel febbraio precedente, tirarono in campo di tutto e provarono anche ad entrare nella tribuna d’onore prima di essere fermati dalla polizia.
La prima gara a Trieste fu l’andata del primo turno contro il Brasov e finì 3-0 con il ritorno di Ronaldo dopo l’infortunio di Coppa Italia con la Lazio di 17 mesi prima mentre la seconda gara, andata del secondo turno, finì 2-0 contro il Wisla Cracovia. Dai sedicesimi di finale contro l’Ipswich ritornammo a giocare regolarmente al Meazza.
Negli anni seguenti ci fu un rinvio della prima gara della stagione 2002-2003 per questioni legate ai diritti tv con Empoli -Inter recuperata a novembre e finita 3-4 (con raro gol di Zanetti da fuori area) e poi, nell’aprile 2005, uno slittamento di una settimana delle partite di Serie A per la morte di Papa Giovanni Paolo II con Bologna-Inter disputata il 9 Aprile e finita 0-1.
Proprio pochi giorni dopo si svolgeva il ritorno dei quarti di Champions contro il Milan, segnati dal lancio di petardi che colpì Dida e finiti con sconfitta 0-3 a tavolino.
La prima gara, anzi serie di gare, che viene in mente quando parliamo di porte chiuse a San Siro è quella che seguì a quell’avvenimento con una punizione di 4 giornate da giocare senza tifosi nella Champions 2005-2006. Le scontammo nei preliminari nell’agosto 2005 contro lo Shaktar quando ci bastò un 1-1 per passare il turno grazie allo 0-2 dell’andata a Donetsk e poi nelle gare interne del girone vinte tutte e 3 contro Rangers (1-0), Porto (2-1) e Artmedia Bratislava (4-0). Dagli ottavi in poi ricominciammo a giocare con i nostri tifosi battendo l’Ajax per poi essere eliminati dal Villareal ai quarti.
La stagione 2006-2007 fu quella degli scontri di Catania con la morte dell’Ispettore Raciti. Il campionato si fermò per una giornata e poi riprese con delle partite che giocammo in campo neutro e/0 a porte chiuse ma non in occasione delle gare in casa nostra bensì per quelle in trasferta contro squadre i cui stadi non rispettavano le nuove stringenti regole sulla sicurezza: giocammo così a porte chiuse al Bentegodi contro il Chievo (0-2) e nel neutro di Cesena al Dino Manuzzi contro il Catania (2-5). Le gare interne le giocammo invece tutte regolarmente con l’eccezione di Inter – Roma che era in programma il weekend degli scontri di Catania-Palermo e che fu recuperata in infrasettimanale ad aprile (fu la nostra unica sconfitta quell’anno in campionato).
Dopo quell’anno nulla fu più come prima negli stadi, con controlli molto più rigidi e tornelli rifatti ovunque.
Nel 2007-2008 a novembre ci fu invece la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri che portò al rinvio di alcune partite tra cui la nostra gara interna prevista proprio contro la Lazio e recuperata dopo quasi un mese in infrasettimanale con gli spettatori regolarmente presenti sugli spalti (finì 3-0).
Nei 10 anni seguenti fino al gennaio 2019 non sono stati molti i rinvii o le porte chiuse. Volendone ricordare alcuni possiamo sottolineare il rinvio di Parma-Inter tra gennaio e febbraio dell’anno del Triplete causa neve (recuperammo dopo 10 giorni e pareggiammo 1-1), il rinvio di Inter-Lecce prima gara del campionato 2011-2012 per motivi legati alla firma del nuovo accordo collettivo da parte dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori) e recuperata poi a dicembre (vincemmo 4-1) e il rinvio per maltempo di Sampdoria-Inter nel marzo 2013 e recuperata due settimane dopo (vincemmo 0-2). Infine ci sono state anche due gare rinviate per lutto, quella con l’Udinese nell’aprile 2012 per la morte di Morosini e recuperata il 25 Aprile (1-3) e il derby col Milan di due anni fa recuperato un mese dopo di mercoledì per la morte improvvisa di Astori.
Tra il 2012 e il 2014 giocammo anche 3 partite nel neutro di Trieste dove il Cagliari giocava le proprie partite in casa a causa delle annose diatribe relative al proprio stadio.
Altro discorso riguarderebbe le partite disputate con la curva chiusa come per esempio l’addio di Zanetti in Inter-Lazio nel maggio 2014 con la Nord deserta per i cori contro i napoletani intonati nella gara interna precedente.
Arriviamo così all’anno scorso quando, dopo gli scontri in Inter- Napoli che causarono anche un morto, giocammo Inter- Benevento di Coppa Italia a porte chiuse, Inter-Sassuolo di campionato a porte semi-chiuse con circa 10 mila bambini sugli spalti per diffondere la campagna BUU (Brothers Universally United) contro il razzismo e infine Inter-Bologna sempre di campionato con solo la curva chiusa.