Bauscia Cafè

Onore ai vinti

Non è mai facile fare i complimenti agli avversari. Non è facile dopo una lotta dura come quella appena terminata, non è facile nel clima in cui viviamo. Non è facile fare i complimenti agli avversari, soprattutto quando sono rozzi, scorretti e antisportivi come questa Roma.
Eppure…

Ranieri
Eppure i complimenti stavolta vanno fatti. Bisogna applaudire, togliersi il cappello e rendere tutti gli onori del caso. Alla Roma, ai suoi giocatori, soprattutto al suo allenatore.
Perché il lavoro fatto quest’anno da Claudio Ranieri ha qualcosa di strepitoso. Il campionato della Roma è stato oggettivamente fantastico. Lasciamo perdere la retorica da “erano all’ultimo posto dopo due giornate” (vero, ma il quarto posto era distante 4 punti): così non si fa altro che sminuirne l’impresa.

Una squadra che ottiene 24 risultati utili consecutivi non merita di venire banalizzata in questo modo. Una squadra che, con tutte le eccezioni del caso, arriva a giocarsi un campionato punto a punto contro questa Inter non merita di vivere su frasi fatte. Claudio Ranieri ha riportato la voglia di giocare a calcio fra gli eccessi dell’ambiente giallorosso. Ha spiegato e insegnato calcio, ha dato a questa squadra un impianto tattico (uno qualsiasi) che non si vedeva dai tempi di Capello.

Forse non vincerà mai uno scudetto Ranieri, forse la sua dimensione è davvero questa dell’eterno secondo, del perdente di successo, di quello che ha bisogno di un calo degli avversari e resta comunque incapace di approfittarne fino in fondo: non importa. Quello che importa è rendere onore a lui, al suo lavoro e alla sua squadra.
Avversari non sempre leali ma sicuramente valorosi, con il grande merito di aver giocato oltre i propri limiti e di averci creduto fino alla fine.

Complimenti a voi, dunque.
Ma, per piacere, risparmiateci i vostri applausi.

Della vostra falsa rassegnazione e del vostro ipocrita low profile non abbiamo che farcene.

Ci avete creduto, ci avete provato, vi è andata male: non è una vergogna ammetterlo.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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