Bauscia Cafè

Buon compleanno!

9 Marzo 1908 – 9 Marzo 2011. Ebbene si, oggi la nostra Inter compie 103 anni. Personalmente ho avuto la fortuna di vivere direttamente solo un terzo della gloriosa storia di F.C. Internazionale, ma non riesco a fare a meno di rimanere assorto quando sento narrare le gesta dei campioni del passato, ammirati solo in brevi spezzoni di riprese d’epoca. Si, perché un conto sono i libri o i filmati, altra cosa le parole di chi ha visto e vissuto direttamente quelle emozioni. E così il seggiolino di un autobus diretto a S.Siro con accanto l’amico Paolo piuttosto che il piazzale del baretto con a fianco il nostro Vitarob, possono diventare i luoghi dove saziare la propria fame di conoscenza.
I miei ricordi più nitidi partono invece da quell’estate del 1982, quando ebbi la fortuna di assistere al ritiro estivo della squadra in quel di Castel Del Piano, a due passi da casa mia. Papà mi portava all’interno dell’albergo dove alloggiavano i giocatori a fare foto e raccogliere autografi. Ricordo, estasiato, di aver passato un intero pomeriggio in quel giardino, seduto al tavolo di fianco ad Altobelli, allora uno dei miei idoli, mentre in compagnia dei vari Bordon, Bagni, Bini, Bernazzani, andava in scena un’infuocata partita di scala 40. Altri tempi rispetto ad oggi, in cui le partite si “guardavano” alla radio e si aspettava con trepidazione il mercoledì di coppa  per poter finalmente vedere sul serio la partita in tv. Serate emozionanti attese con ansia, dove spesso ho gioito o mi sono disperato per un gol. La doppietta di Kalle al Colonia, il rigore di Brady all’Amburgo, le due reti di Tardelli al Real, ma anche la famosa biglia di Bergomi, i gol di Santillana e Ugo Sanchez, resteranno sempre li, indelebili, nella mia memoria. Come del resto lo rimarranno, i gol di Altobelli, le rovesciate di Garlini, le punizioni di Daniel Passarella, le parate del nostro Walterone, i missili di Matthaus, i cross di Brehme e lo scudetto record del Trap. E ancora l’eliminazione con l’Espanyol, la cavalcata di Nicolino Berti a Monaco, la rimonta contro l’Aston Villa, le Coppe UEFA alzate a Roma e Milano, la finale maledetta con lo Schalke, i capolavori del Fenomeno, la terza UEFA di Parigi.  E poi, gli anni bui del pre-calciopoli, il 5 maggio, le Coppe Italia e gli scudi col Mancio, Villarreal, la festa per il centenario, Liverpool gli altri scudetti e coppe con Mourinho, Manchester, Barcellona, la tanto desiderata Champions League, il triplete, il Mondiale, la manita, sino ad arrivare ad oggi.
Insomma, 35 anni di emozioni,  di sensazioni diverse, stati d’animo contrastanti,  che raccontati così, solo in minima parte e tutti di un fiato, non rendono l’idea. Per capire bisogna averli vissuti, gioendo, disperandosi, esaltandosi, arrabbiandosi.  Da tifosi innamorati.
Questi 103 anni, per tutti i tifosi interisti, sono  indissolubilmente legati da quell’unico elemento comune: l’amore incondizionato per le maglia nerazzurra. Grazie Inter, grazie di tutto.

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