Bauscia Cafè

Bisogna essere miliardari, per dire in faccia al Milan come stanno le cose

Il primo fu Roberto Mancini, livido e stizzito davanti a uno dei mille giornalisti a libro-paga (cercate su You Tube Mancini + Ordine).
Poi c’è stata l’apoteosi di Mou, il gesto delle manette che nella mitologia nerazzurra ormai equivale ad Angelo Moratti sollevato nel cielo del Prater; gli attacchi frontali di Mou al Milan e al Sistema (la Juve non esisteva) erano una manifestazione di libertà di pensiero, di assenza di condizionamento, di strafottenza se volete… ma certo Mou non aveva paura di dispiacere al Cav. e al prode Galliani.
Ora, dopo settimane passate a incensare l’acume e la lungimiranza di Galliani – fino a ipotizzare che Tévez sarebbe sceso dalla scaletta con lui, in tempo per vedersi il derby – ecco cosa dice del Milan un terzo miliardario, Khaldoon Al Mubarak, lo sceicco che si è comprato il Manchester City:

Per come stanno adesso le cose, il Milan non è un’opzione seria per Tévez. Galliani e i suoi uomini hanno diffuso un senso di sicurezza assolutamente fuori luogo solo grazie a quelle discussioni fuori luogo con Carlos e il suo entourage. Se vogliono essere una società considerata appetibile per un trasferimento reale devono smetterla di congratularsi l’uno con l’altro e iniziare a capire quali sono le nostre richieste. Paris Saint-Germain e Inter hanno iniziato con noi delle discussioni in buona fede e avere trattative con delle società serie e professionali è sempre un’esperienza positiva. Il futuro di Carlos? Resta un nostro giocatore per le prossime due stagioni e mezzo, se non riceviamo un’offerta appropriata non lo cederemo”.

Traduzione: il Milan ha giocato sporco, ma noi abbiamo i soldi per non farci ricattare, e piuttosto che cederlo al Milan, teniamo Tévez fermo due anni e mezzo. Intanto, la società gli ha comminato una multa che equivale agli stipendi annuali di tutto il Novara.
Per sua fortuna, Galliani è ancora in grado di condizionare i vari preziosi (merkel), i lotito e i lomonaco del tibet (maxi lopez), ma una figuraccia simile, voialtri che ve la prendete sempre con Moratti, l’Inter di Moratti non l’ha mai fatta.

Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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