Bauscia Cafè

Inter-Bologna 0-3

Con Antonino!
Rimessa laterale in favore del Bologna, Lucio sbaglia l’anticipo e Ramirez dalla sinistra mette al centro; dopo un maldestro tentativo di rinvio di Zanetti la palla giunge a Perez che prima finta il tiro e poi serve dentro l’area  Di Vaio che, nonostante i disperati tentativi di recupero in scivolata di Nagatomo e Ranocchia, insacca il gol del vantaggio rossoblu. Neanche un minuto dopo, su un lancio da cinquanta metri per il solito Di Vaio, Ranocchia sbaglia il controllo consegnando la sfera al centravanti felsineo che non ha difficoltà a battere per la seconda volta Julio Cesar. Siamo appena al 38° minuto, ma di fatto la partita è già finita. Eppure sino a quel momento, pur non entusiasmando, era stata l’Inter a fare la gara, senza correre alcun rischio e riuscendo addirittura a creare due nitide occasioni da gol. Al 17’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Sneijder, l’incornata a botta sicura di Maicon veniva respinta con un piede da Gillet. Al 30’ era di nuovo l’estremo difensore bolognese ad opporsi in uscita bassa alla conclusione di Forlan, scattato verso la porta dopo un mezzo pasticcio della difesa avversaria. Questo l’ultimo acuto prima di capitolare due volte nel giro di sessanta seconti. Si arriva così all’intervallo e, come a Roma, siamo sotto di due gol.
Al rientro in campo, a differenza di quanto accaduto nel match dell’Olimpico, si registra quantomeno un piccolo sussulto d’orgoglio. La squadra prova a scuotersi, ma non riesce a trovare il bandolo della matassa, attaccando in maniera disordinata. I tentativi, più che a manovre corali, sono affidati alle giocate dei singoli, con la conseguenza di risultare inefficaci.  Il Bologna invece si difende bene, rintanandosi nella propria area di rigore per poi ripartire rapidamente in contropiede. In tutto questo l’Inter riesce anche a creare altre due occasionil. Al 59’ Forlan avrebbe la palla per riaprire l’icontro, ma la sua conclusione dal limite dell’area piccola è troppo debole e Gillet può bloccare a terra. Pochi minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio di punizione, è di nuovo l’estremo difensore bolognese a deviare in angolo l’incornata di Ranocchia. Sarà questo l’ultimo sussulto del match sulla sponda nerazzurra. Nonostante le sostituzioni  infatti (fuori Forlan e Faraoni, dentro Castaignos e Poli) l’Inter non si renderà più pericolosa e all’ 85°, sull’ennesima azione di contropiede, Acquafresca, subentrato a Di Vaio, mette a segno il gol del definitivo 0-3.
L’impressione avuta ieri sera è quella di una squadra nettamente in difficoltà, prigioniera dei propri limiti non solo tecnici e tattici, ma anche mentali. Le disattenzioni di Lucio e Ranocchia, gli errori sottoporta di Forlan, il nervosismo di Sneijder, sono tutti sintomi inequivocabili. Dopo un inizio di stagione disastroso, l’arrivo di Ranieri e il filotto di risultati positivi sembravano aver ridato linfa vitale al gruppo. Quantomeno, pur persistendo degli innegabili problemi strutturali, c’era stata la netta impressione di poterli attutire andando in campo con concentrazione, grinta, cuore. E’ soprattutto con queste qualità che i ragazzi hanno risalito la china, riuscendo addirittura a mettere sulla torta la ciliegina della vittoria nel derby. A mio avviso è questo l’aspetto su cui si deve lavorare adesso, in attesa di un segnale forte per il futuro.
Per ultimo, da scaramantico quale sono, concedetemelo: giocare in anticipo al venerdì storicamente non ci porta fortuna. Magari se ne potrebbe tener conto, soprattutto se come ieri l’anticipo cade proprio di venerdì 17, nel mese di febbraio di un anno bisestile.
Comunque sia, nonostante tutto, amala!

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