Bauscia Cafè

Special OneS

E’ passata una settimana eppure continuo a girare con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Il mio rendimento sul lavoro farebbe impallidire Brunetta e mi rivedo a nastro i video della cavalcata di Champions dell’Inter, tenendo nel contempo d’occhio le dichiarazioni dei protagonisti sull’uscita di scena di José Mourinho.
A volersela proprio menare potremmo anche essere un po’ infastiditi per come è andata la faccenda; José poteva davvero rovinarci la festa, ma la verità è che io non riesco a incazzarmi per questa cosa. Anzi, se devo proprio essere sincero me la sto godendo ancora di più.
Tutto di questa stagione mi fa impazzire di godimento, perfino il suo scoppiettante epilogo.
Non vincevamo la Champions da 45 anni e per questo abbiamo sopportato anni di prese per il culo, aspettando senza sperarci troppo il momento della rivalsa. Potevamo accontentarci di vincerla?
No, perché in fondo a vincere quella Coppa, sono capaci in tanti, alcuni sono capaci di vincerla, non dico fino a 7 volte, ma fino a 70 volte 7, o almeno questo succederebbe se il Presidente di costoro si degnasse di stare anche in panchina invece di perdere tempo a far finta di governare l’Italia. Vincere una Coppa dei Campioni è qualcosa di importante, ma in fondo non è poi così speciale.
Speciale è vincerla dopo tutti questi anni, prendendosi nel contempo la briga di mettere le nostre avide manine anche su Campionato e Coppa di Lega. Certo pure questo lo hanno fatto anche altri. Non tantissimi a dire il vero, solo altri cinque. Dubito che ci siano arrivati come ci siamo arrivati noi, ma tant’é.
Tripletta. In Italia, mai nessuno come noi. Che dite può bastare?
No, non vogliamo farci mancare nulla, quindi ecco che forse ci voleva il colpo di scena del Condottiero vincente che se ne va all’apice della Gloria. Certo l’uscita di scena poteva essere studiata con un po’ più di classe, ma José se ne intende di calcio, mica di cinema o di letteratura. In compenso abbiamo avuto l’occasione di ammirare in azione il nostro Presidente in uno dei suoi momenti di “Massima” cazzutaggine. Scusate se è poco.
La verità è che, per noi, niente è mai normale.
Tutto quello che riguarda l’Inter è speciale, terribile e meraviglioso allo stesso tempo. Possiamo vivere brucianti sconfitte, ma le bilanceremo sempre con trionfi che hanno il gusto dell’apoteosi. Eventi tanto grandi e unici da poter essere raccontati negli anni a venire.
Ci vogliono persone fuori dal comune per poter vivere tutto questo e l’Inter lo è fuori dal comune, come lo sono gli Interisti.  Volete alcuni esempi?
Possiamo prendere un aereo da Lisbona a Milano e poi tornarcene indietro esausti, felici e senza voce il giorno successivo.
Possiamo attraversare mezza Italia per vedere una partita insieme a qualcuno con cui abbiamo litigato per un anno intero, nella speranza di aver delle buone ragioni per abbracciarlo alla fine.
Possiamo fare 500 Km per poi attendere su un ponte a contemplare l’universo che scorre indifferente sotto di noi, stando bene attenti perché forse, per una volta, si fermerà a guardarci.
Ci vuole un Grande Cuore per essere Interisti. Ci vogliono spalle larghe e un pizzico di follia.
Se c’è qualcuno di Speciale in questa storia… beh quelli siamo Noi.
Siamo l’Inter. Nero come la notte, Azzurro come il cielo.

Fonz77

Milanese per nascita e per convinzione. Interista nel sangue da generazioni da parte di madre, mio padre ne sa talmente di calcio che crede che giochi ancora Mazzola... Sono il cümenda del blog, in carne e spocchia. Apostolo del culto José e sempiternamente vedovo dello Special One.

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