Bauscia Cafè

Genoa – Inter 1-0 Signor Malaussène

Marcatori: 38′ st Antonelli
GENOA: 1 Perin; 3 Antonini, 4 De Maio, 11 Gilardino (40′ st Calaiò), 13 Antonelli, 14 Cofie, 15 Marchese, 18 Fetfatsidis (31′ st Konate), 20 Vrsaljko, 69 Sturaro (27′ st De Ceglie), 91 Bertolacci

INTER: 1 Handanovic; 14 Campagnaro, 35 Rolando, 5 Juan Jesus (40′ st Botta); 2 Jonathan, 17 Kuzmanovic (18′ st Guarin), 19 Cambiasso, 55 Nagatomo; 11 Alvarez (21′ pt Kovacic), 8 Palacio; 22 Milito

 
Dice mister Mazzarri a fine partita: “La prestazione dei ragazzi è stata buona, non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Nei momenti in cui sai che fai fatica, bisogna essere ancora più attenti: così sarebbe dovuto essere sul calcio d’angolo che ha portato al gol. Saremmo anche dovuti essere più lucidi e cinici al momento di concludere. Questi momenti in cui ti va male vanno superati così, facendo prestazioni uone su un campo difficile come quello del Genoa. Resta una buona prestazione, peccato per aver perso dei punti importanti. Dobbiamo svoltare, cercando l’episodio che ci faccia vincere”.
Ha ragione Walter, perdiamo una partita che non meritavamo di perdere giocando quasi al massimo. Qui c’è tutto, l’Inter che gioca quasi al massimo perde, non per sfortuna, ma perchè una squadra come il Genoa di Fetfatsidis e Gilardino ha fatto leggermente meglio.
L’Inter schiera dall’inizio Palacio e Milito e rinuncia a Kovacic e Guarin in favore dei più esperti Cambiasso e Kuzmanovic.
I nerazzurri iniziano bene e con un certo piglio su un campo al limite della praticabilità. Jonathan e Palacio hanno 3 importanti occasioni, nei primi 25 minuti, per portare in vantaggio la propria squadra: due volte il brasiliano alla fine di buone combinazioni corali e una volta l’argentino dopo aver rubato palla sulla trequarti grazie all’aiuto di una pozzanghera. Passata la mezz’ora, vuoi per il terreno di gioco sempre più insidioso, vuoi per il naturale calo fisico di Kuzmanovic e Cambiasso, i padroni di casa riescono ad alzare il proprio baricentro e a mantenere il controllo della partita senza creare però pericoli per la porta di Handanovic, solo Marchese ha una buona occasione su calcio d’angolo, favorito dalla mancata uscita del portiere sloveno.
La ripresa inizia senza sostituzioni e con la solita partenza molto aggressiva dell’Inter che si spegne man mano che passano i minuti. Palacio, su assist di Kovacic, spara altissimo da posizione favorevole dopo 60 secondi sprecando un’altra ottima occasione per portare in vantaggio i nerazzurri. Da lì in avanti il campo sempre più pesante diventa protagonista della partita favorendo un’infinita di errori di misura nei passaggi. (a occhio tutte e due le squadre finiranno con la percentuale di passaggi riusciti più bassa della stagione). Solo Guarin e Fetfatsidis sembrano riuscire a controllare il pallone incuranti del terreno di gioco: il Messi greco fa impazzire Juan Jesus e mette in difficoltà Handanovic con un tiro dalla lunga distanza e con uno molto ravvicinato ma da posizione defilata. Nel frattempo Guarin impensierisce Perin con una potente conclusione al volo su calcio d’angolo mentre Cambiasso e Palacio non riescono a trasformare in gol un bel cross di Milito.
Un tocco di mano di Cofie in area viene giudicato involontario dal miglior arbitro italiano (e noi ci fidiamo, se è il migliore ci sarà un motivo), mentre Antonelli, in quello che oramai potremmo definire il classico errore da Inter, può staccare in area indisturbato su calcio d’angolo e portare in vantaggio  i padroni di casa.
Il tempo per un mezzo miracolo di Perin su un colpo di testa in tuffo di Botta da 5 metri e la partita finisce, la buona partita dell’Inter volevo dire.

A Botta sicura
A Botta sicura
Il mister:
Una vittoria nelle ultime 8 partite possono avere un solo colpevole: Walter Mazzarri.
Sette punti giocando con Sampdoria, Parma, Chievo, Milan in casa e Bologna, Lazio, Napoli, Genoa in trasferta non sono un rendimento accettabile per la rosa dell’Inter, non a livello delle primissime ma sicuramente meglio della metà delle squadre appena elencate. Poco importano eventuali errori arbitrali o individuali, l’allenatore deve mettere in campo una squadra concentrata per evitare distrazioni e determinata per poter ribaltare eventuali episodi sfortunati, o almeno provarci.
Sono sicuro che con un altro modulo o un altro allenatore lotterebbero per il terzo posto.
I più e i meno:
Tutti promossi i giocatori, i loro limiti sono colpa di Mazzarri.
La società:
La rosa è la quinta del campionato, la media di 1 punto a partita non può essere addebitata a chi l’ha composta. Colpa di Mazzarri.
Gli errori arbitrali sempre a sfavore e reclamati timidamente sono stati una disposizione dell’allenatore. Colpa di Mazzarri.
Il mercato bloccato di gennaio è la conseguenza del cattivo lavoro del mister, chi vuole migliorare una rosa che a luglio dovrà essere rivoluzionata seguendo le richieste di quello che sarà il nuovo tecnico? Colpa di Mazzarri.

sgrigna

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