Bauscia Cafè

Lombrosiana Inter

Chi di voi avrà già ascoltato il nostro sontuoso podcast (anche nel menu qui a destra), dove i miei compagni di blog non si sono limitati soltanto a sfottermi ma hanno avuto l’ardire di toccare anche altri importanti argomenti, avrà colto la sfumatura dedicata al linguaggio del corpo del nostro prode Samir Handanovic.

Questo mi ha dato una grandiosa idea per un post completamente inutile e fine a sé stesso: che faccia hanno i nostri?
Cosa ci comunica la loro espressione-tipo?

Vediamolo insieme cominciando proprio da lui, lo sloveno dagli occhi di ghiaia.

svegliaaaaaaAAAAaaaaa!!1!1!1!

Samir Handanovic

Ci è o ci fa?
Non l’abbiamo ancora capito, ma tra sguardi laser e smanacciamenti degni di un pensionato che tenta di uccidere una zanzara alle tre di notte, quello sguardo tipico di chi si sveglia alle 5 e deve lavarsi il viso diciotto volte per tentare di arrivare in ufficio in tempo utile non promette mai nulla di buono. E infatti.

Daniele Padelli

Daniele Padelli sorride alla vita. È bello, sa di esserlo, fa il terzo portiere in un club storico, non deve sporcarsi, non subisce pressioni, non si spettina. E vuole farcelo sapere. Ciao, sono Daniele, guadagno bene, lavoro poco, le donne cadono ai miei piedi e i miei tifosi sono troppo impegnati ad insultare il titolare per accorgersi di me.

Stefan De Vrji

Quella faccia da bravo ragazzo, ma senza tradire l’inettitudine assonnata di un Ranocchia qualsiasi. La barbetta per sembrare più maturo di quanto non sia, lo sguardo di chi la sa lunga e ti protegge con l’affetto di un padre di famiglia giudizioso.
Puoi fidarti di Stefan, nonostante il periodo non felicissimo.

Aleksandar Kolarov

L’uomo che non deve chiedere mai. Nonostante un inizio di stagione a dir poco da incubo, l’uomo col kalashnikov e le infradito si fa forte del brizzolato e dello sguardo di chi potrebbe spogliare una donna semplicemente annuendo. Peccato che per non subire gol stupidi non sia sufficiente.

Andrea Ranocchia

Si narra che Walt Disney abbia preso spunto da Ranocchia per creare il personaggio di Pisolo. La L’Oreal lo definirebbe un “Out of Bed Look”, perennemente spettinato, stordito come un sedicenne dopo una notte ad Amsterdam. La dimostrazione vivente che si possa avere gli occhi aperti senza necessariamente essere svegli.

Danilo D’Ambrosio

Anche lui iscritto al club “Belli come Padelli”, se avesse imparato le diagonali alla stregua di come riesca ad essere sempre impeccabile e a sfoggiare una magnum anche nei momenti più tesi di un match avremmo trovato il salvatore della patria. E invece è D’Ambrosio.

Milan Skriniar

Avete presente il compagno di classe grande e grosso, amico di tutti, ma che se gli cachi il cazzo diventa brutto e cattivo? Ecco, quello è il buon Milan, sempre pronto a regalarti un sorriso tanto quanto un tackle a mezza altezza. Anzi, qualche eccesso di bontà gli ha fatto un po’ smarrire la retta via verso la Samuelata, ma siamo ancora fiduciosi.

Alessandro Bastoni

Un cucciolotto solo apparentemente ingenuo e da svezzare.
Con quel faccino timido e quelle orecchiuzze un po’ così, il buon Bastoni cresce partita dopo partita e sta diventando una certezza.
Se impara qualche espressione minacciosa alla Vinnie Jones è fatta.

Matteo Darmian

L’ultimo arrivato ha la faccia del serial killer che, durante il giorno, fa il tecnico informatico per una importante ditta del nord-est.
Inutile girarci intorno. Potrebbe essere un buon viatico per le prestazioni future.

Achraf Hakimi

Nonostante anche per lui il periodo sia quel che è, Achraf è tra quelli capaci di scaldarti il cuore: un sorrisone largo da compagnone, ma anche il sopracciglio folto alla Elio, per farti capire che non gli devi cacare il cazzo. Come fai a non fidarti di uno così? Devi. Dobbiamo.

Roberto Gagliardini

Eccone un altro che pare uscito dalla prole di Rocco Buttiglione.
Un sempreinpiedi, come quei giocattolini cui dai una spinta e cominciano ad oscillare senza mai cadere.
Lui oltretutto cade pure. E a breve ce lo ritroveremo ancora titolare inamovibile. In tutti i sensi. E a proposito di sensi…

Stefano Sensi

L’Allegro Chirurgo. Il Crash Test Dummy. L’uomo col volto di chi si alza dal letto e sbatte il pollicione nello spigolo del letto, e contemporaneamente si rovescia il caffè bollente addosso e inciampa sulle proprie pantofole distruggendo il tavolo da fumo del salotto.

Un viso, un preavviso: chiamate il 118.

Ivan Perisic

Credo che il termine “faccia da schiaffi” sia stato creato soltanto dopo la nascita di Ivan. Un uomo eternamente scoglionato, uno che sembra pronto a sputarti in faccia pretendendo poi delle scuse.
E sentendosi uno che ha solo da insegnarti.
Mavvaffanculo Ivan.

Ashley Young

Il fratello di colore, quello che per te c’è sempre, che non ti tradisce, che si impegna per non farti mai mancare nulla.
Ashley si è calato nell’universo nerazzurro da vero fratello del mondo, con la stessa serietà che ha dipinta sul volto (no pun intended). 

Arturo Vidal

Beh qui sarebbe come sparare sulla croce rossa: uno spin-off vivente di Narcos, ma col taglio di capelli di uno che è appena uscito da Federico Fashion Style ad Anzio.
Il condottiero cileno ha scritto cazzuto all over the face, ma al momento è portatore sano di bestemmie. 
Lo aspettiamo decisivo come sa essere. ‘sto stronzo…

Nicolò Barella

Nicolò è invece l’amichetto che inviti al calcetto per sostituire la pippa di sempre, quello che gli avversari non conoscono e che, vedendo la faccia pulita e un po’ timidina, pensano di poter schiacciare a pallonate. E invece è lui ad umiliarti col sorriso sincero di chi sa poter diventare un top europeo. O forse lo è già.

Christian Eriksen

A oggi è il bello che non balla: il fascino misterioso e avvolgente del nord Europa, abbinato all’attitudine di uno che non vorrebbe macchiarsi le scarpine bianche nuove di pacca.
Christian, sei bellissimo anche se ti sporchi di fango, fidati.
Caccia due bestemmioni, digrigna i denti e mostraci cosa sai fare.

Radja Nainggolan

A guardarlo si potrebbe pensare che sia più impegnato al bimbominkismo, ai tatuaggi, alla PS5 e ad improbabili mix alcolici che a dimostrarsi un calciatore professionista.
E infatti è proprio così.

Marcelo Brozovic

Il buon Marcelo è il cugino un po’ pazzerello da cui non sai mai cosa aspettarti: quello che un giorno ti sorprende con un discorso carico di responsabilità e affetto, e il giorno dopo viene ad una festa in famiglia vestito da coccodrillo e ricoperto di led luminosi.
La discontinuità vista in campo fino ad oggi corrisponde all’identikit tracciato.

Andrea Pinamonti

Uno sbarbatello che crede di poterti impennare con il Booster sotto casa impedendoti di entrare in macchina, ma che poi si schianta al primo cartello del Dare Precedenza. Devo ancora capire se esista realmente: a guardarlo in faccia gli daresti quasi fiducia.

Alexis Sanchez

L’uomo che sta creando una crisi diplomatica tra Milano e Cile è lo zio sul quale vorresti poter sempre contare, anche quando sai che ormai gli acciacchi lo hanno messo quasi totalmente fuori dai giochi: lo sguardo fiero, talvolta sofferto, altre volte quasi nevrotico di chi lotta per esserci, tra un Cuadrado e l’altro, e vorrebbe dannarsi l’anima anche se l’anima l’ha già sputata per terra.

Lautaro Martinez

Mi ha sempre dato l’idea di uno cui non devi rompere i coglioni: a volte non sbatte neppure le palpebre, con quel taglio che fa tanto personaggio segreto da sbloccare in Street Fighter e la freddezza di chi sa esattamente cosa fare in qualsiasi momento.
Il campo talvolta racconta una storia diversa, ma se dovessi scommettere su una maturità sportiva, punterei su di lui e sul fatto che in una sfida a chi ride per primo contro Lautaro perderesti sempre.

Romelu Lukaku

Chiamatelo Gigante Buono, chiamatelo Big Rom o come volete voi, ma il viso di Romelu racconta esattamente l’uomo e il calciatore: il sorriso generoso di chi può sempre tenderti la mano e la concentrazione di chi sa di poter fare la differenza in ogni istante.

Romelu Lukaku: la nostra ancora di salvezza, il The Rock dell'attacco nerazzurro, il fratellone invincibile cui salire sulle spalle per vedere un concerto meglio di tutti e senza che nessuno si azzardi a dirti "spostatiiiiiiiii". twittalo

Una garanzia. Ti vogliamo bene.

NicolinoBerti

Coglione per vocazione, interista per osmosi inversa dal 1988 grazie a un incontro con Andy Brehme. Vorrei reincarnarmi in Walter Samuel, ma ho scelto Nicola Berti per la fig...ura da vero Bauscia.

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