Bauscia Cafè

Fratelli del mondo

Siavoush, il nostro bomberone-col-mal-di-pancia, quello che dall’Operazione Cotoletta ci minaccia continuamente di trovare un’altra squadra, ha preso spunto dal post di ieri per sollevare una serie di problemi che gli stranieri affrontano ogni volta per sostenere l’Inter. Credetemi, sono tanti e amano l’Inter tanto quanto noi, per questo ospitiamo la traduzione del suo editoriale (in inglese qui) per SempreInter partendo da dov’eravamo rimasti.

“Siamo fratelli del mondo”. Ora, la mia lunga esperienza allo stadio non mi fa immaginare niente di buono su questo punto, penso solo ai fratelli del mondo allo stadio domenica sera e le bestemmie, tirate nelle rispettive lingue. No, perché oltre al casino, oltre alla fila eterna (c’era una fila?), oltre al fatto che alle 18:30 erano ancora fuori… posso sentire distintamente la voce dei ragazzi alle biglietterie che dopo aver tentato un timido approccio in inglese, urlano lentamente le cose in italiano ai giapponesi, indonesiani, francesi, olandesi e chi più ne ha, più ne metta.
IES, IU EV TU GIV MI THE (Ale, come si dice carta d’identità in inglese?) M I D E V E D A R E L A C A R T A D ‘ I D E N T I T À P E R F A R E I L B I G L I E T T O. TICHET, STEDIUM, OK? Ogni riferimento a fatti realmente accaduti NON è puramente casuale.
Fratelli del mondo, sì, come no. Abbiamo mai pensato a uno sportello su 30 in cui garantire che qualcuno parli un minimo di inglese?

Essendo io uno di quelli che di tanto in tanto smadonnava in svedese, inglese, farsi e qualsiasi altra lingua, prima di imparare l’italiano e usare anche quello per le parolacce (fidatevi, le cose non diventano più semplici anche se parli italiano), sento il bisogno di suggerire all’Inter dei punti su cui migliorare.

TESSERA DEL TIFOSO: la TdT è obbligatoria per comprare i biglietti dal sito dell’Inter, solo che se non sei un cittadino italiano non la puoi fare. Così, quando si fa un viaggio dal proprio paese a Milano, non si può mai essere sicuri di riuscire a comprare un biglietto o no. Per fortuna, il Meazza non fa il pienone tutte le volte, ma dal momento che i tifosi provenienti dall’estero (Oriente, mondo arabo e anche resto d’Europa) tendono a voler vedere le più grandi partite in cui esiste il rischio di star fuori, abbiamo un problema. Avendo già pagato una bella somma per volo e hotel, molti (l’ho fatto anche io) hanno probabilmente pagato un prezzo molto alto per un biglietto da qualche agenzia o bagarino solo per essere sicuri di riuscire a entrare allo stadio. Mi domando se questo denaro sperperato non farebbe più felice l’Inter (e noi stessi).
SOLUZIONE: Beh, come sempre è difficile ammetterlo e non so nemmeno perché lo so, ma il Milan ha una pagina web chiamata Milan Point Estero, in cui aiutano i tifosi a comprare i biglietti per ogni partita. Si compra lì e si ritira a San Siro ad uno sportello apposito. Quanto sarà mai difficile???

SOLO INTER: La società ha fatto un passo avanti mettendo i biglietti in vendita al negozio in centro. Solo che molte volte incredibilmente il sistema non funziona o gli addetti sono in pausa pranzo. Per fortuna qui almeno parlano inglese e possono dare una mano.

STADIO G. MEAZZA: Proprio come ha spiegato Miss Green, trovare qualcuno che parli inglese è praticamente impossibile, bisogna essere davvero molto fortunati e siccome è difficile trovare il proprio settore e dove entrare allo stadio, diventa sempre più dura. Prima di essere di casa a San Siro e avere sempre lo stesso posto, mi è capitato di metterci anche mezzora per trovare il mio settore. Ecco com’è andata:
Sia: Excuse me sir, the section 261 where is it? (Mi scusi, dov’è il settore 261?)
Tizio sconosciuto: 5 minuti a destra
Dopo aver camminato per cinque minuti, mi chiedo se sto andando nella direzione giusta, allora chiedo ancora, col poco italiano che sapevo all’epoca:
Sia: Scusi, dove? (indicando il numero del settore sul biglietto)
Tizio sconosciuto 2: 5 minuti a sinistra
Cinque minuti dall’altra parte. Oh cazzo. E la cosa più irritante è quando trovi il settore che logicamente dovrebbe essere vicino al tuo, tipo il 262, ma la scala per il 261 sembra non esistere!
SOLUZIONE: FATE IN MODO CHE QUALCUNO PARLI INGLESE!!!

INTER CLUB: Questo è un discorso che non mi piace discutere in pubblico, ma va fatto. Tutto il materiale dei club è in italiano. Così in pratica, per aprire un Inter Club fuori dall’Italia bisogna per forza sapere l’italiano. E parlare italiano non vuol dire automaticamente capire la burocrazia italiana (ragazzi, e io che pensavo che quella svedese…).  Se si chiede aiuto, spesso ci si trova a parlare con qualcuno che non parla inglese. Solo poi, nel momento in cui si è creato il club, si riesce a parlare con Valerio, un grande aiuto, che parla perfettamente inglese (ed è una persona fantastica). Anche se poverino, quando hai bisogno di Valerio è per chiedergli dove diamine sia l’abbonamento e il resto delle cose per cui hai pagato con l’affiliazione. Gli Inter Club all’estero spesso ricevono i pacchetti con sei mesi di ritardo (e sono ottimista) il che significa che non possiamo beneficiare dei diritti che avremmo per creare il club, diffondere la notizia, attirare gente e fare tutto ciò che facciamo per l’Inter fuori dall’Italia. Inoltre le email inviate agli Inter Club sono totalmente in Italiano, ma non solo, spesso sono informali e con parole talmente difficili che solo chi parla perfettamente italiano può capire.
SOLUZIONE: Tradurre tutta la documentazione necessaria per istituire un Inter Club in inglese (non vi metterò di nuovo a rischio con un link al Milan, ma posso giurare che l’hanno fatto), mandare le informazioni più importanti ai Club in inglese (informazioni sulla biglietteria, ecc) ed assumere personale che parli inglese. Tra l’altro, ve l’ho detto che la TdT è necessaria per entrare alla Pinetina come Inter Club? E se ricordate bene, qui vi volevo, se non siete cittadini italiani non potete avere la Tessera del Tifoso. Ora facciamo due più due…
Per quest’anno una parte del problema sembra essere stata risolta, dato che al momento dell’attivazione dell’affiliazione a un Inter Club, viene inviata un’email che sostituisce la tessera temporaneamente, così si può iniziare da subito a beneficiare dei vantaggi. Questo è un passo nella direzione giusta.

CENTRO SPORTIVO ANGELO MORATTI: Non avevo finito con Appiano Gentile e neanche con l’Inter. Se non hai una macchina col GPS (o amici italiani che ti portano li), arrivare alla Pinetina è veramente difficile. Prima di tutto, l’Inter non pubblica mai l’ora esatta degli allenamenti nel sito ufficiale. Scrivono solo “Mattina, chiuso” o “Pomeriggio, chiuso.” Quindi se l’ora degli allenamenti non è mai ufficiale, è ancora peggio. Ogni volta che vuoi andare ad Appiano devi arrivare prestissimo per non perdere tutti i tuoi eroi finendo con una sola foto degli steward (che sono gentilissimi, ma non era per loro che sono andato li).  L’ultima volta che ci sono stato, sono dovuto stare tre ore sotto la pioggia, per tornare a casa solo con la foto di Handanovic che non era certo felice che lo abbracciassi fradicio dopo 3 ore di pioggia).
Certo questo non è il problema maggiore, se immaginate che ci sono tifosi dall’Indonesia che si fanno 24 ore di viaggio per venire a Milano, o nel mio piccolo io, che fra voli, transfer e cazzate me la sono sempre cavata, aspettare i giocatori fuori dalla Pinetina è secondario. Il problema è arrivarci.
Ecco come si fa se siete turisti (e per me è pure più semplice perché l’italiano, anche se un po’ da zingaro come Ibrahimovic, lo parlo). Si arriva a Cadorna in metropolitana e si prende il treno per Mozzate, che c’è una volta ogni ora. Quando si arriva a Mozzate c’è un autobus che ti porta ad Appiano Gentile (in paese) e da lì ci sono 20 minuti a piedi per arrivare alla Pinetina, con tanto di cartelli. Ok, sembra facile, ma a Mozzate non c’è la stazione per prendere il biglietto del pullman e trovare il negozio in cui li vendono impossibile. Allora giochi la carta “non hablo italiano” e mentre sali sull’autobus fai come per pagare all’autista, gli dai dei soldi in mano e mentre ti insulta in italiano alzi le spalle e dici “no italiano”. Passi per stupido e ignorante, ma funziona. Poi ricordatevi che ci sono i famosi 20 minuti a piedi…
SOLUZIONE: Ci vorrebbero le indicazioni per Appiano Gentile per tutti, con e senza macchina (non dimenticate l’inglese!) perché se a molti sembra una cretinata, tanti vogliono andarci. E per favore pubblicate gli orari degli allenamenti. Oppure c’è la versione utopica della soluzione: un pullmino che vada dal negozio in centro a Milano alla Pinetina una o due volte al giorno, ci si guadagnano anche dei bei soldi e siamo tutti contenti.

INFORMAZIONE: So che i tempi sono duri per tutti, ma il lavoro di informazione può essere migliorato tantissimo. Per esempio mi chiedo se non c’è modo di avere Inter Channel via Internet, sapete che saremmo disposti a pagare, come facciamo per i viaggi e le partite. Il canale tematico è la miglior fonte di informazione e purtroppo spesso le versioni inglesi del sito sono lentissime. Per fortuna con Facebook e Twitter l’informazione è migliorata e ne siamo contentissimi, però si può fare uno sforzo per youtube? Parliamo di uno dei più grandi club al mondo, seguitissimo all’estero. Io non vorrei fare questo esempio ma devo dirlo: a volte le conferenze stampa di Conte hanno l’audio inglese sul canale youtube di quelli lì (Nota della Miss: Siavoush è un amico e non gli chiederò come fa a sapere del canale youtube della Juventus per non metterlo in imbarazzo).

Siavoush Fallahi

28 anni. Nato a Stoccolma, origini iraniane, gesti italiani. Giornalista da dieci anni, interista per Ronaldo. Lavora per discovery networks da sette anni. Più di 70 viaggi Stoccolma-Milano negli ultimi dieci anni.

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