Giuro solennemente di non aver acquistato il giornale inutilmente rosa e di aver reperito i frammenti di questo articolo sparsi per la rete.
Thohir è l’uomo del momento per il giornalismo sportivo italiano, tutti lo vogliono e tutti lo aspettano. La Gazzetta ha mandato così un suo giornalista direttamente a Giacarta per porre domande di assoluta caratura, tipo: “quando deve vedere un posticipo dell’Inter, alle tre di notte indonesiane, rimane sveglio o va a dormire e si alza apposta per la partita?”.
Sempre a far polemica, Pitonuzzo. Basta, dai.
Ok, scusa.
SOCIETÀ
Sostanzialmente dall’intervista emerge la costante conferma di ciò che l’indonesiano va dicendo da settembre: portare la società nel terzo millennio. Lo so, dovrebbe già essere così, ma se leggendo “tutti sono sempre sotto esame”, la nostra reazione è quasi incredula, beh…ci siamo capiti, no?
Si inizia a ragionare come nelle multinazionali: nessuno ha il posto fisso, la riconoscenza cede il passo ai risultati raggiunti. Insomma, si diventa “grandi”, la bottega di famiglia fa posto all’azienda strutturata dove profitto e successo vanno di pari passo.
“Sono tutti sotto esame. E per spiegarle meglio questo concetto, le dico che è sotto esame lo stesso Williamson, che ho voluto (collocandolo espressamente in Italia, ndr) come responsabile delle risorse umane, degli aspetti finanziari e legali. È giusto avere fiducia in tutti, ma anche che ognuno risponda del proprio operato.”
MERCATO
L’affare Guarin-Vucinic -dice ET- è stato portato avanti dai dirigenti (a Branca è stata indicata la porta mentre ad Ausilio è stata data una promozione, due più due…). E ancora: “Con la Juve non c’era nulla di firmato, hanno sbagliato a rendere pubblico un messaggio privato, sono dovuto intervenire per difendere il nome dell’Inter”.
Aspettate, scandisco meglio:
I N T E R V E N I R E
P E R
D I F E N D E R E
L ‘ I N T E R
Si passa poi alla spinosa questione dei rinnovi, Thohir dice molto candidamente che dalla prossima stagione non ci saranno più di quattro ultra trentenni in rosa: Palacio, Vidic, forse Sagna più un altro. Semplice e diretto, come quando a proposito di capitan Zanetti dice: “mi ha chiesto se avrebbe avuto un ruolo nel management, gli ho ripetuto che adesso deve solo concentrarsi sul campo. Anche perché non vorrei che i compagni avessero la sensazione che il capitano si stia preoccupando del suo futuro più che del suo presente”.
Sul mercato in entrata il presidente si sbilancia un po’: ci sarà un grosso investimento, in attacco o a centrocampo; l’avviso agli uomini mercato è chiarissimo, negli acquisti come nelle cessioni, occorre il rispetto di tre fondamentali parametri: tecnico, economico e di marketing.
Sembra tramontare la pista Eto’o mentre le candidature di Dzeko, Morata e Torres non vengono smentite.
ALLENATORE
“Mazzarri ha ancora un anno di contratto, ma è il primo a sapere che sarà necessaria una ulteriore programmazione.” E non poteva che essere così, l’Europa è un crocevia fondamentale per la società, per il blasone e per gli introiti che è in grado di portare in cassa. Si parla anche della capacità di Mazzarri di lavorare coi giovani, ma il buon Erick riesce a sviare un po’ la domanda buttandola sull’anno di transizione e la necessità di essere concreti.
In serata, durante la presentazione del suo libro*, Mazzarri ha risposto:
“Chi mi conosce sa che sono sempre stato sotto esame, mi ci sono messo da solo sin dalla prima partita ad Acireale. Mi fa piacere che siamo d’accordo sul progetto, per programmare insieme il futuro c’è bisogno che quest’anno si finisca nel migliore dei modi, il futuro verrà programmato anche in base a quello. Va valutato tutto, anche come si è operato in un anno particolarissimo come questo. Sono certo che chi dovrà valutare avrà le idee chiare.”
Quel “Va valutato tutto, anche come si è operato in un anno particolarissimo come questo” mi ricorda tantissimo “Strama non è giudicabile”. E mi ricordo anche come andò a finire, cercare scuse non servirà, l’ha detto Thohir, siete tutti sotto esame.
Comunque il giornale di rosa macchiato l’ha comprato mio padre. Perdonatelo, se potete.
* vi prego, fermatelo.