Bauscia Cafè

★ Stelle di qua ★ Stelle di là ★

Ok, scusate il delirio nel titolo…ma questa faccenda delle stelle sulla maglia senza colori sta veramente diventando grottesca.
Il top lo abbiamo raggiunto con le parole di Petrucci di qualche giorno fa: “Andrea Agnelli è un ragazzo intelligente. Se davvero deciderà di mettere la terza stella là dove sta pensando di metterla non credo proprio che gli si potrà dire niente“.
Ora, al di là della becera ironia di Petrucci su dove dovrebbe mettere la terza stella Andrea Agnelli, vi faccio una domanda. Quante stelle contate su questa maglia?

Siamo all’inizio della stagione 2011-2012: la Juventus ha 29 scudetti secondo andreagnelli, 27 secondo il mondo del calcio italiano, 13 secondo me, ma sulla maglia compaiono…tre stelle, indiscutibilmente: due piccole, gialle, piene e cucite sopra lo stemma della società e una molto più grande, nera, vuota sul resto della maglia. Addirittura quattro, a voler considerare sia quella nera grande che quella rosa contenuta al suo interno. Ma in ogni caso almeno tre stelle a fronte di, come li si girino li si girino, meno di 30 scudetti.

E non è finita, perchè -se chi legge ha l’accortezza di dotarsi di un antiemetico efficace- possiamo tranquillamente fare una passeggiata indietro nel tempo.

*******ATTENZIONE – SCONSIGLIAMO AI DEBOLI DI STOMACO DI PROSEGUIRE OLTRE NELLA LETTURA A CAUSA DI IMMAGINI CHE POTREBBERO TURBARE LA SENSIBILITA’ DI MOLTI*******

Stagione 1996/97, il conto degli scudetti segna 23 (sì, vabbè…), le stelle sulla maglia sono…boom. Quattro: due piccole, cucite, gialle, piene, e due più grandi, stampate, blu con i contorni bianchi.

Stagione 1995/96, ancora 23 scudetti, ancora quattro stelle sulla maglia: stavolta tutte e quattro gialle e piene, due piccole e due più grandi. Da notare il piccolissimo spazio riservato allo stemma sociale, probabilmente in un moto di pudore.

Stagione 1994/95: uno scudetto in meno (il doping di Agricola non aveva ancora dato tutti i suoi frutti), ma sempre quattro stelle:

Dove voglio arrivare? Non certo a dire che Andrea Agnelli è un ragazzo intelligente (cit) perchè, nonostante sia un’opinione ribadita da molti ad ogni piè sospinto, la mia idea è abbastanza diversa.
Di certo Andrea Agnelli gode del supporto e dei suggerimenti di alcune persone che definire “intelligenti” mi fa un po’ ribrezzo, ma che indubbiamente hanno una carriera di furbizia e di malaffare alle spalle che certifica una loro innata capacità di aggirare -diciamo così- le regole, le istituzioni e il vivere civile. Soprattutto una innata capacità di prendere in giro il tifoso gonzo in salsa bianconera, la cui attenzione viene costantemente deviata e guidata sugli argomenti che più piacciono alla dirigenza per non lasciarlo concentrare su alcuni lati scuri, scurissimi, di questa gestione (chi ha detto Del Piero?).

Il punto è -come anche uno juventino capirebbe chiaramente dalle immagini qui sopra- che quando si parla di “stella” su una maglia non si intende una stella qualsiasi ma si intende un simbolino ben codificato: una stella gialla, piena, cucita tipicamente vicino allo stemma sociale o vicino allo scudetto. Quella, e nient’altro.
A meno che qualcuno non voglia venirci a raccontare che nel 1994 la Juventus si vantava di avere 40 scudetti, l’interpretazione è inequivocabile.

Il punto è, ancora, che la Juventus NON metterà la terza stella sulla maglia. Per paura, per vergogna, perchè non ne ha la forza o il coraggio, o magari per tutte queste cose insieme: ma non lo farà. Ricorrerà a uno stratagemma, alla modifica dello stemma, a un disegnino, a uno schizzo, a uno sputo: esattamente come con la seconda maglia di quest’anno e come con tutte le maglie viste sopra. Un escamotage, un modo per aggirare le regole ma decisamente in piccolo, quasi ridicolo.

Eravamo abituati alla Juventus maneggiona, fra sim svizzere e bombe farmaceutiche, alla Juventus che non si faceva beccare da nessuno, arrogante e abile a ottenere quello che voleva in qualsiasi modo. Ci ritroviamo una juventus monella e dispettosa, ridotta a fare i disegnini sulle magliette per fare bella figura con i compagni più grandi. La differenza è enorme, imbarazzante: una volta gli stratagemmi venivano usati per forzare le regole e per andare oltre le regole stesse in un tripudio di arroganza e superiorità, mentre oggi avviene esattamente il contrario. Oggi gli stratagemmi vengono usati per fingere di essere superiori ma SENZA uscire dalle regole. E’ la stessa differenza che passa fra un boss mafioso e un bulletto delle elementari: oggi le regole sono più forti della juventus e la juventus, fra tante chiacchiere e ancor più deliri, è costretta a rispettarle.

Poco conta poi il sopracciglione sorridente di andreagnelli e di tutti i tifosi con la bava alla bocca: loro, semplicemente, non si accorgono che in tutta questa storia stanno recitando la parte delle pecore e non dei lupi, manovrati da chi ha interesse a tenere alto un certo tipo di tensione.

Il problema vero, per le istituzioni del calcio, non riguarda le stelle sulla maglia ma riguarda semmai tutta la parte non normata della vita quotidiana di una società: le tre stelle allo stadio, sul sito internet, sulla carta intestata, nella comunicazione di tutti i giorni e via dicendo. Una società che negli ultimi anni ha fatto del tricolore la propria seconda maglia. E’ lì che, in un moto di amor proprio, si dovrebbe intervenire. Fateci caso: dal 2006 ad oggi qualsiasi buco nelle regole, qualsiasi norma poco chiara, qualsiasi spazio di manovra è stato usato dai padroni di andreagnelli per far passare un certo tipo di messaggio. Quando si sono trovati davanti alle regole, invece, si sono fermati. Sempre.

Questa storia della maglia potrebbe però essere un bel punto di svolta per loro. Chissà che non ci smentiranno.

Io dico che tre stellette gialle su quella maglia non le vedremo. Io dico che la juventus, questa juventus minore, non ha la forza e il coraggio per fare un gesto del genere. Si inventeranno uno stratagemma, e saranno tutti scemi e contenti.
A te la mossa, andreagnelli: smentiscici. Dimostraci che ci credi davvero a questa favola dei 30 scudetti. Dimostraci che hai il coraggio delle tue parole e delle tue azioni.

E’ il momento di fare il grande salto: sceneggiata folkloristica, o lotta vera?

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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