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Inter-Lecce: retrocessione, penalizzazione, radiazione…e poi la realtà

“E’ uno schifo”

Questo il laconico commento di Andrea Pirlo, intervistato sul recente scandalo-scommesse che ha investito il calcio italiano.
E’ uno schifo.
Queste le uniche parole che riesco a condividere, nel leggere certe notizie.
Non che ne sia sorpreso, intendiamoci: c’è chi di questa storia ne parla da settimane, da mesi, e comunque sono situazioni che bene o male nel famigerato “ambiente” si conoscono, sono alla portata di tutti. Però vedersele sbattere in faccia così fa male lo stesso, perchè rende troppo visibile, troppo in evidenza, lo squallore etico e morale di un mondo che non merita affatto -ma questo lo sappiamo da anni- tutto il tempo che gli dedichiamo.
Scriverne oggi è difficile, per tutta una serie di motivi. Su tutti, il fatto che la notizia è fresca, ancora non delineata bene nè nei contorni nè in profondità. Gli stessi che preannunciavano da mesi questo scandalo giurano in queste ore che ciò che è venuto fuori è solo la punta dell’iceberg, che la Serie A non solo non ne resterà fuori ma ci si troverà calata fino al collo, fino ad uscirne stravolta. Possibile, anzi probabile: in fondo che quello delle scommesse sia un “vizietto” diffuso in troppi spogliatoi e presso troppe abitazioni è cosa nota, e se ci trovassimo in un sistema con regole certe e inflessibili sarei pronto a scommettere su una rivoluzione calcistica. Ma che il sistema si modelli a seconda della convenienza del momento è cosa nota, quindi l’unica domanda, oggi, è: fino a che punto vorranno spingersi?
Io, a scanso di equivoci, lo dico sin da ora: del colore della maglia non mi interessa nulla. Non venite da queste parti sperando di trovare difese d’ufficio contro ogni evidenza come su un blog bianconero qualsiasi, perchè non le troverete. Anzi. L’unico valore che rispetto è l’Inter intesa come Squadra, come Storia, come Entità, e nel caso -che pure ritengo assai remoto- qualcuno avesse avuto la bella idea di infangarla con patetiche gesta mortali sarò io il primo a pretenderne la remissione, per salvaguardare la pulizia e l’immagine dell’unica cosa che conta: l’Inter.
Però.
Però si dà il caso che, come al solito, quando serve un nome da buttare in pasto alle chiacchiere del popolino senza che ci sia un qualcosa di neanche vagamente concreto alle spalle, il primo che salta fuori è il nome dell’Inter, attrice in una delle 18 partite finite sotto inchiesta. Si tratta in particolare di Inter-Lecce dello scorso 20 marzo, oggetto delle scommesse di Signori&C. che puntarono più di 300mila euro sull’over 3,5.
Anticipando le richieste di retrocessioni, penalizzazioni e radiazioni che già piovono da ogni fegato biancorossonero, e sorvolando persino sul fatto che il risultato finale di quella partita fu un misero 1-0 totalmente inadatto al disegno degli scommettitori, mi permetto di lanciare un avviso ai naviganti: se avete letto le notizie riguardanti il caso scommesse, avete letto che tra le partite oggetto d’indagine c’è Inter-Lecce e morite dalla voglia di sfogare la vostra rabbia contro gli “onestoni”….fermatevi. Leggete bene. Non fate la figura dei pirla.
Tutto nasce dal portiere di Cremonese prima e Benevento poi, Marco Paoloni, che ha la fama di riuscire a far “chiudere” certe partite su un risultato prestabilito. Questo Paoloni ha la brillante idea di far credere a Massimo Erodiani, organizzatore e raccoglitore di scommesse sportive, di poter sistemare anche l’Inter-Lecce in questione. Si mette in moto un meccanismo infernale: Erodiani trova due gruppi di investitori, gli “Zingari” e i “Bolognesi”, con i quali mette a punto l’idea di giocare sull’over 3,5, il compenso da dare ai giocatori coinvolti (275mila euro) ed ai quali riesce anche a “vendere” una referenza niente male: “L’anno scorso ho fatto il Chievo a Milano -dice Erodiani- Over tre e mezzo…si sono presentati là…mi hanno detto, vi facciamo vincere la partita, fateci fare un goal…! …La partita mi sa che finì tre a uno…quattro a uno…“. Notevole. Fissati i paletti dell’affare, i “Bolognesi” chiedono quanti giocatori sono d’accordo e Erodiani -che ancora non conosce il bluff di Paolini- inizia a millantare dicendo che sono quasi tutti informati e concordi.
Giocano tutti, Erodiani compreso, ma il risultato è tragico. Non solo non viene fuori l’over cercato, infatti, ma guardando la partita Erodiani e i suoi compari si rendono conto chiaramente del fatto che i giocatori in campo non sapessero niente della combine. Il divertimento, per chi legge, inizia adesso insieme all’affannosa ricerca da parte dei truffatori dei motivi per cui la partita non si è “aggiustata” come doveva. Commenti esilaranti, per noi che seguivamo il calcio in quei giorni: “non mollavano un cazzo. Poi l’Inter oggi era veramente…faceva solo possesso palla” “noo no no ma ..ma anche il portiere aveva fatto la sceneggiata ..il portiere è stato serio ..la prima punizione di sneijder che lui.. [interviene l’altro interlocutore] sì, si è messo tutto dall’altra parte” “va beh poi io pensavo sai ..il primo quarto d’ora venti minuti per dare il tempo a quelli di bombardare no …” “no..eeh con Corvia tutti questi qua …eeeh ora c’ho parlato pure io con lui”. Corvia, capito? Questo Paoloni aveva organizzato un over dell’Inter con il Lecce parlando -se pure ci aveva parlato- con Daniele Corvia!
Ma la cosa si fa seria, perchè Paoloni “è uno che non va bene“, a Bologna “hanno avuto un danno mica da ridere” e a questo punto “non vorrei che succedessero i morti“. Partono le minacce verso il portierino (“Qua veramente la gente ti viene a sparare…ti faccio vedere io che fine fai…vengo io a casa tua…i soldi a me…velocemente, i 13.000 euro!! Veloce!…Se no stasera sono a casa tua…vai dove cazzo devi andare,…dagli usurai, vatti ad ammazzare, ma tu mi devi portare 13.000 euro! Se no io stasera sono da te…io stasera vengo a casa tua”) che, pur senza ammazzarsi, troverà i soldi. Ma senza mai coinvolgere, come mai in realtà aveva fatto, nè il Lecce nè tantomeno l’Inter.
Il tutto è facilmente verificabile dalle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Cremona o da questo riassunto della vicenda proposto dalla Gazzetta dello Sport.
Quindi i fatti emersi fino ad ora dicono, semplicemente, che l’Inter è del tutto estranea alla faccenda, con buona pace di tutti. Per ora. Domani eventualmente ne riparleremo. Io scommetto (ehm…) di no, ma vedremo.
Di certo, per ora, c’è solo che ci aspettano altri giorni passati a leggere intercettazioni, ad aspettare processi, e ad ascoltare i deliri di neo esperti in giurisprudenza pronti a spiegarci come la loro squadra sia sempre, immancabilmente, pulita da ogni colpa.
E di questo, davvero, non se ne sentiva proprio il bisogno.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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