Bauscia Cafè

Curiosità

Cornuti e mazziati – Con la sentenza 831/2011 il Consiglio di Stato condanna l’associazione “Giulemanidallajuve” (tranquilli, non ce le metteremmo mai: paura di infezioni) a rifondere le spese legali a CONI, FIGC e FC Internazionale, inopinatamente citate davanti al TAR del Lazio per impugnare le decisioni con le quali la Giustizia Sportiva aveva parzialmente sanato la piaga-calciopoli. Il Consiglio di Stato non si è limitato a confermare -di fatto- le sanzioni inflitte alla Juventus, ma ha aggiunto che i pluri-condannati possono essere “contrariati” per le pene subite dalla loro squadra, ma non sono legittimati a difenderne l’immagine. Di quale immagine si parli, però, non lo ha capito nessuno.
Senza vergogna – Nell’infinita fiducia che nutriamo nei confronti degli appassionati di calcio italiani, siamo sempre convinti che un post di Bauscia Cafè sia più letto, seguito e apprezzato di un articolo di Franco Ordine. E’ per questo che sentiamo il bisogno di aiutare il giornalista (?) e opinionista (?) foggiano a portare all’attenzione di più persone possibile l’ultima perla che ci ha regalato, dal titolo “Dubbio Milan: paghiamo il caso Ruby“, nel quale ci viene spiegato come “Le decisioni arbitrali subite contro Lazio e Genoa aumentano il sospetto: “l’effetto Ruby” che coinvolge Berlusconi influenzerebbe il cammino della squadra. E c’è anche un precedente

Allegri forse maledice quella tabella esposta prima di Lazio e Genoa. «Mancano 11 successi alla quota scudetto fissata a 80 punti» ripetè. Da allora due pareggi di fila, che aggiunti ai due precedenti, fanno quattro per la gioia di Napoli e Inter. Per puntellare il morale dell’ambiente improvvisamente attraversato da panico e pronostici di segno negativo (basta andare sui siti di estrazione rossonera per leggere frasi tipo, «abbiamo capito come finirà, Inter ancora una volta prima»), Allegri è pronto a replicare la sua beata serenità («siamo in testa, quindi favoriti»).
Ma non basta. E non solo perché i problemi, più vistosi, sono legati al temperamento del gruppo (mai deciso e cattivo nel chiudere le sfide se non nel momento del pericolo, tipo Catania) e agli errori di mira, tanti e ripetuti. A far rumore c’è anche il silenzio assordante di Adriano Galliani che non è il tipo da lasciarsi influenzare da un pareggio di troppo. Sono altri i segnali che gli tolgono il sonno. Non lo smalto discutibile di Cassano o la mira fasulla di Robinho semmai la striscia degli ultimi episodi. Da Catania in poi (espulsione di Van Bommel per un secondo giallo immeritato, squadra in dieci per 35 minuti nella ripresa e capace di passare dallo 0 a 0 al 2 a 0 firmato da Robinho e Ibrahimovic), gli indizi sono diventati tre. E di solito, stando al famoso motto, tre indizi costituiscono una prova. Nel caso del Milan cementano un sospetto. E cioè che con la Lazio sia passato sotto silenzio l’attività da «guastatore» di Kozak: il laziale, ammonito solo nel finale, ha chiuso in campo, Bonera e Legrottaglie sono finiti in ospedale, dixit Galliani a fine partita. A Marassi il terzo episodio: il fallo rovesciato da Mazzoleni, ha dato il via al gol del pari genoano. Qualcuno se lo chiede, più o meno apertamente: «Che sia l’effetto Ruby trasferito nel calcio?». Già nel ’90 accadde qualcosa del genere: in lotta per lo scudetto il Milan di Sacchi col Napoli di Maradona. Allora furono le roventi polemiche sul controllo della Mondadori a riempire le cronache dei giornali…

Ora. Lungi da noi l’idea di voler far polemica, per carità. Però troviamo veramente imbarazzanti questo genere di illazioni da parte di chi, ormai da un paio di lustri, usa una squadra di calcio per fare propaganda politica “aggiustando” mercato, preparazione, calendari e risultati in funzione della situazione istituzionale del Paese. Chiariamoci: l’impressionante serie di bufale scritte dal signor Ordine nell’articolo qui sopra è una palese accozzaglia di forzature, “avvertimenti” e arrampicate sugli specchi. Questo è pacifico. E però -al di là di questo- visto il modo in cui è stato usato il Milan in questi anni, vederlo affondare insieme al suo fondatore, capo e guida spirituale non ci stupirebbe più di tanto, nè tantomeno ci provocherebbe un gran dispiacere.
Ci torna in mente un altro “avvertimento” di stampo simile, quello di Galliani e Berlusconi all’inizio del campionato indirizzato contro gli “arbitri di sinistra”: ora i pupari non possono più parlare e fanno muovere la bocca ai burattini, ma l’effetto è inevitabilmente minore e quasi comico. Nelle prossime partite vedremo la “forza politica” di Franco Ordine (!) e vedremo se questo blando avvertimento sortirà gli effetti sperati o sarà necessario un nuovo intervento dei grandi capi.
Nel frattempo, nel nostro piccolo, ci limitiamo a far notare all’autore dell’articolo che tre indizi non costituiscono affatto una prova. Per fortuna del suo Presidente.
Novità in casa Milan – Nell’attesa che la testa di cavallo ordinata sortisca gli effetti sperati, vengono alla luce alcune interessanti novità dalla Milano che retrocede. Innanzitutto viene clamorosamente smentita la voce che vedrebbe Berlusconi condizionare il lavoro dei suoi allenatori e imporre le sue scelte sulle formazioni iniziali: l’allenatore in pectore (ehm…) del Milan è in realtà Sara Tommasi, come emerge da uno degli sms inviati a Berlusconi nei quali gli impone di “Riprendere Ron nella tua squadra di merda“. Affermazione che basta da sola, tra l’altro, ad attestare la competenza calcistica della Tommasi.
Nel frattempo Ibrahimovic continua ad una velocità impressionate la sua corsa verso la proposta di sesso orale alla Curva Sud: dopo aver mandato a quel paese tre quarti dei compagni di squadra e dopo aver segnato il futuro di Pato in rossonero, ora è il momento dei primi avvertimenti alla società. Stavolta, almeno, non è l’unico nella rosa ad avere mal di pancia.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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