Bauscia Cafè

Tiferò Manchester senza il minimo dubbio

La comunità degli interisti tende al masochismo e alla superstizione: solo così si spiegano le opinioni maggioritarie sul fatto che sia preferibile che il Milan vada avanti in Europa, così da consumare energie e averne meno in campionato. I più negativi – fra gli interisti, intendo – arrivano a dire che solo se verremo eliminati dal Chelsea, potremo vincere il quinto scudetto consecutivo…
Milan zero tituliIo spero, invece, che il Milan faccia una figuraccia e venga sbattuto fuori dalla Coppa su cui millanta il famoso dna. Temo che la figuraccia non la farà affatto, perché il Milan visto a Roma e nella partita d’andata è in grado di fare bene anche nel “Teatro dei sogni”, dunque sarei già contento se il Milan venisse eliminato per il rotto della cuffia. O fra gli applausi (come la povera Fiorentina, a cui auguravo ogni successo).
Lo spero, perché se il Milan sarà eliminato, la botta psicologica faticherà a essere assorbita, e certe esclusioni (Inzaghi, Gattuso, Flamini, Huntelaar) cominceranno a produrre esiti nefasti, perché nemmeno nell’asettico spogliatoio di Milanello Bianco sono immuni alle polemiche (sanno come zittirle, questo sì).
Lo spero, perché non ho ancora digerito la Champions del 2007, quella che i rossoneri post-Calciopoli non avrebbero nemmeno dovuto giocare, e invece vinsero, perché il famoso dna prese le forme di un gol involontario di Inzaghi, colpito da un calcio di punizione di Pirlo che sarebbe finito fuori di 6 metri.
Lo spero, perché ho grande ammirazione per l’United e per Alex Ferguson, per Giggs e per Scholes, per Vidic e per Rooney; e chi vende il miglior calciatore del mondo e continua a stare ai vertici, merita di proseguire il cammino europeo.
Lo spero, perché credo che il calcio, a questi livelli, sia una questione mentale più che fisica, e considero meno rilevante l’ipotetica stanchezza che affliggerebbe chi prosegue in Champions, del propellente di una vittoria: un Milan capace di vincere con due gol di scarto a Manchester, diventerebbe un avversario molto più pericoloso in campionato.
Lo spero, perché se davvero l’Italia perde un posto in Champions, magari maturerà il momento di rimettere mano alla formula di Serie A e Serie B, riducendo il numero delle squadre e delle partite, eliminando i turni infrasettimanali e costruendo calendari più umani.
Lo spero, perché mi attacco a tutto pur di evitare il sorriso compiaciuto di Berlusconi.

Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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