Tempi di recupero: siamo ancora fiduciosi!
Quella fiducia che non ci ha abbandonato per tutti i novanta minuti. Sapevamo che avremmo segnato: un’invenzione di Ibra, un inserimento di Cambiasso, una discese delle sue di Maicon, o Cruz!
E Cruz è stato.
Ora possiamo discutere fino a domenica prossima se abbiamo giocato bene o male, meglio delle precedenti o se ci stiamo involvendo. Se il 433 è meglio del 424 o del 4231 anomalo. Era da vincere e abbiamo vinto.
Non è stata una bella partita, ma credo che ci dobbiamo abituare a non vedere molte belle partite con questa Inter e con questo allenatore.
Ed evitiamo per favore squallidi paragoni con l’Inter del Mancio.
L’unico paragone che io accetto è come i due trattano i giornalisti. E mi pare che entrambi sappiano il fatto loro.
Note positive io ne ho viste (ma io sono ottimista per natura; scrivo infatti queste due righe sperando che tutti capiscano):
Samuel! Ve lo aspettavate così? Lui in campo non solo è una garanzia ma succedono altre due cose estremamente positive: la prima è che non gioca Burdisso; la seconda che Cordoba ha un punto maggiore di riferimento e i suoi interventi ne guadagnano in efficacia e precisione.
Julio Cesar! Non serve quasi mai, ma quando serve è là. Puntuale.
Cambiasso e Zanetti da par loro, inutile ripetere le stesse cose ad ogni partita.
Fine delle note positive.
Ibra è stanco, Maicon pure, Maxwell sa e può fare molto di più. Vieira che si perde in un bicchiere d’acqua. Balotelli senza infamia e senza lode. Quaresma… Quaresma chi…?
Eppure, se ci fate caso, ognuno di questi ultimi, con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto segnare, e allora i commenti, le pagelle e il primato in classifica (ve lo ricordo sennò ce lo scordiamo) avrebbero avuto un altro sapore.
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