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Indigestione di biscotti

Biscotto30 aprile 2002: inizia la più elettrica settimana della storia dell’Inter. Ad una partita dal termine del campionato, la squadra è prima in classifica con un punto sulla Juventus e due sulla Roma. L’ultimo impegno sarà a Roma, contro una Lazio sospesa fra UEFA e Intertoto. La classifica non sembra però interessare molto ai tifosi biancazzurri che, terrorizzati dall’idea che la Roma possa vincere nuovamente lo scudetto, si schierano tutti dalla parte dell’Inter. Su televisioni, radio e giornali comincia la denuncia preventiva del “biscotto”: la partita è aggiustata, la Lazio farà vincere l’Inter, i nerazzurri sono già campioni d’Italia, non incontreranno nessuna resistenza, l’Olimpico è già pronto alla festa.
Il risultato finale lo ricordate?
24 marzo 2008: la scena si ripete. Mancano sette giornate al termine della stagione, l’ultima Inter di Mancini è in vistoso calo e sta subendo la rimonta della Roma, ora a -4. La domenica successiva il calendario metterà in scena di nuovo Lazio-Inter. La Roma ha pareggiato a Cagliari il giorno prima e, in caso di vittoria, l’Inter probabilmente spegnerebbe ogni sogno di gloria dei giallorossi. Non solo: pochi giorni dopo ci sarà anche la semifinale di Coppa Italia proprio tra Inter e Lazio, ultimo obiettivo rimasto ai romani gemellati che, in campionato, si avviano verso una tranquillissima salvezza senza pretese. Riecco spuntare il “biscotto”: scambio di favori tra Lazio e Inter, a una il via libera in campionato e all’altra in Coppa, i biancocelesti non vincerebbero per niente al mondo, le pressioni dei tifosi, le minacce a Simone Inzaghi (!), la strada spianata, le azioni della kleenex ai massimi storici.
Finale: 1-1. E Inter in finale di Coppa Italia.
5 aprile 2010: ci risiamo. Con la Roma in corsia di sorpasso, l’Inter va in trasferta a Firenze contro una Fiorentina che ha poco da chiedere al torneo in corso. Curiosità: tre giorni dopo è previsto il ritorno della semifinale di Coppa Italia proprio tra Fiorentina ed Inter. All’andata finì 1-0 per i nerazzurri, ma il risultato è apertissimo. Dalle radio romane ai media nazionali parte una campagna di stampa a tappeto per denunciare quello che è “un risultato già scritto”: con i metodi mafiosi che la contraddistinguono, l’Inter otterrà una facile vittoria a Firenze e in cambio lascerà che la Fiorentina arrivi in finale di Coppa. Moratti e Della Valle sono amici, la Fiorentina non ha niente da pretendere, l’Inter può vincere solo così, sanno solo rubare, ci hanno abituati a questo, sappiamo benissimo come vanno queste cose. Nuova esondazione del Tevere. Addirittura il Procuratore Federale Palazzi sarà a bordocampo per controllare meglio tutto: mai visto niente del genere.
Finale: 2-2. E Inter in finale di Coppa Italia.
25 aprile 2010: non la finiscono più. Nonostante siano passati solo 20 giorni dall’ultima figura barbina in tal senso (ultima di una lunga serie, come abbiamo visto), la litania riparte. L’Inter ha appena riconquistato il primato in classifica (+2 sulla Roma) e deve giocare proprio a Roma contro la Lazio. Le dichiarazioni della settimana sono roba dei giorni nostri anche se per stavolta, forse, Palazzi resterà a casa con sua moglie (che non aveva così disprezzato le due ore di “libertà” durante Fiorentina-Inter).
Incuranti del passato, incuranti della storia, incuranti di situazioni anche clamorose viste solo pochi anni fa, alla prima occasione non esitano a tirare fuori la storia del biscotto. Puntualmente, purtroppo, ricoprendosi di ridicolo.
Purtroppo, sì: perchè sono tutte occasioni in cui l’Inter i tre punti non li ha fatti.
E invece oggi la priorità, unica, sono solo i tre punti. Lo diciamo da sempre: 12 punti nelle ultime 4 per la certezza tricolore. Oggi anche la matematica ci dà ragione: servono 9 punti nelle prossime 3 partite, e i primi 3 devono arrivare con la Lazio.
Ce lo insegna la storia, ce lo insegna l’esperienza: l’Inter con questi biscotti non ha mai avuto niente a che fare. Non c’è mezza prova, mezza ricostruzione, mezzo appiglio a cui attaccarsi: sono solo illazioni e lacrime preventive.
Sappiamo benissimo che tutto ciò che conterà domani sarà il risultato del campo. Sappiamo bene che la Lazio potrà anche sputare il sangue ma, in caso di vittoria dell’Inter, mezza Italia griderà al biscotto. L’unico modo per zittirli sarebbe, ancora, non fare i tre punti.
Che parlino, quindi. Che urlino, che si disperino, che si straccino le vesti. Voglio vederli in lacrime, ancora. Voglio vederli con la bava alla bocca urlare che ce la siamo comprata. Voglio vederli con le vene gonfie disperarsi perchè “la Lazio ve l’ha fatta vincere”. Perchè sarà questo che succederà con una nostra vittoria. Anche al 92′, anche con dieci miracoli di Julio Cesar: se vinceremo, l’avremo aggiustata. In caso di tre punti fioriranno le denunce.
E allora che vengano le denunce.
Che vengano i tre punti.
Perchè sono l’unica cosa che contano.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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