Bauscia Cafè

Facile analisi dopo, scrivi prima

Un’ottima Inter che dimostra di aver definitivamente messo da parte i fantasmi del passato dà vita a una partita spettacolare e ricca di occasioni da una parte e dall’altra. Le due squadre si affrontano a viso aperto e alla fine il risultato suona incredibile: 0-0, per una partita che avrebbe meritato ben altro score e che ha visto l’Inter tenere spesso il pallino del gioco subendo relativamente il Bayern Monaco -anche se i due legni colpiti da Ribery e Robben fanno rumore- e creando numerosissime occasioni con Cambiasso, Eto’o, Thiago Motta e Kharja. Ennesima ottima prova di Ranocchia, sempre pericoloso Maicon e centrocampo che nonostante qualche affanno di troppo e una tenuta fisica non ottimale regge comunque bene l’impatto con i tedeschi. Finisce in parità l’ottavo di finale più bello di questa Champions League: è un peccato pensare che una delle due squadre dovrà abbandonare la competizione, ma il verdetto definitivo lo darà l’Allianz Arena, fra tre settimane.

Sarebbero stati di questo tenore -parola più parola meno- i commenti che avremmo e avreste letto ovunque se Inter-Bayern Monaco fosse finita all’89’. E invece un’imprevedibile incertezza causata da un eccesso di sicurezza del miglior portiere del mondo ha stravolto tutto, portando davanti ai nostri occhi commenti semplicemente allucinanti.
“Facile analisi dopo, scrivi prima” disse Josè Mourinho in una delle conferenze stampa più celebri del suo periodo nerazzurro. Facile, troppo facile parlare guardando solo al risultato. Viene da chiedersi se alcuni commentatori abbiano visto la partita o no, a giudicare da quello che scrivono. Perchè leggere di “lezione di calcio” o di “imbarcata imbarazzante” a proposito di Inter-Bayern Monaco è, onestamente, fuori dal mondo. Leggere di Julio Cesar inadeguato e di Leonardo incapace, dopo una partita così, fa mettere in serio dubbio le capacità di analisi di chi scrive. Eppure abbiamo letto tutto questo e molto altro. Però, ragazzi miei, se dovete basare i vostri giudizi solo sul risultato finale non state a perdere due ore di tempo ogni volta: guardate solo il televideo al 90′, e poi scrivete i vostri articoli e i vostri commenti. Perchè è evidente, fin troppo evidente, che ciò che succede prima del risultato finale resta trasparente ai vostri occhi.
“Facile analisi dopo”, perchè a scrivere che chi ha perso ha sbagliato, è brutto e puzzolente è facile, banale e scontato. Scrivete prima. Scrivete durante le partite. Scrivete all’88’, quando Eto’o scaglia un tiro dal limite dell’area che dopo due deviazioni fa una carezza al palo e si spegne sul fondo. Scrivete allora. Fateci vedere quali sarebbero stati i vostri giudizi senza la papera di Julio Cesar, raccontateci cosa avreste scritto se Eto’o avesse segnato a 2 minuti dalla fine. Mostrateci quanto sarebbero stati stravolti i vostri commenti: fateci ridere.
Neanche noi siamo capaci di parlare prima o durante (siamo impegnati a guardare la partita, noi), ma almeno proviamo a farlo senza farci tappare gli occhi dal risultato. L’impostazione della partita è stata probabilmente sbagliata, visto che si è rischiato troppo in considerazione del fatto che si giocava in casa, ma per l’Inter è stata una sconfitta a testa alta, altissima: si è giocato alla pari col Bayern Monaco, rischiando tanto in difesa ma creando tantissimo in attacco. Ci sono state almeno 4/5 occasioni da gol clamorose che avrebbero potuto far girare la storia del match in qualsiasi momento. Non si sono concretizzate -e questa è sicuramente una colpa- ma sicuramente sono lì a dimostrare che qualsiasi racconto di un’Inter in crisi, inadeguata, incapace è semplicemente una favola. Qualsiasi paragone con le disfatte di Milan e Roma è campato per aria.
L’Inter è più viva che mai, nonostante gli infortuni, nonostante il tour de force al quale è stata sottoposta in questi due mesi. L’Inter ha ancora energie, tante da chiudere il Bayern nella propria area fino a due minuti dalla fine del match. L’Inter vede la fine del tunnel, con la sfida contro la Sampdoria che rappresenta l’ultimo ostacolo prima della prima, sudatissima settimana di riposo. L’ultimo sforzo prima di iniziare a raccogliere le energie, l’ultimo passo verso la possibilità di rimettersi alla pari con gli altri. Sampdoria-Inter è l’ultima partita da giocare sui nervi, sulla voglia, sulla capacità di buttare il cuore ben oltre l’ostacolo. Subito dopo Milan e Napoli si affronteranno in uno scontro che non potrà che far danni a chi ci sta davanti, e poi i rossoneri se la vedranno contro la Juventus e capiremo, finalmente, quanto è stato importante recuperare questi punti nella fase di calendario a noi più avversa. Sampdoria-Inter è una di quelle partite in cui dimostrare che gli sforzi fatti fino ad ora non sono stati vani, e che finalmente siamo pronti a raccoglierne i frutti più grandi.
“Facile analisi dopo, scrivi prima” diceva Mou. Prima, diciamo che l’Inter è viva più che mai. Prima, diciamo che la strada è quella giusta. Prima, diciamo che prima di Milan-Napoli c’è solo una cosa da fare a Genova, prima di godersi lo spettacolo.
Prima, diciamo che è il momento di stringere i denti. Perchè  il dopo è vicino.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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