Bauscia Cafè

Dignitosi e maltrattati

Confesso di non aver vissuto al meglio la vigilia di un match importante ed insidioso come Roma-Inter: la squadra di Garcia è fresca, coesa, solida, gioca un bel calcio, segna molto e subisce poco, e non è un caso che si ritrovi lassù, unica tra le presunti grandi in grado di provare a mantenere il passo della mirabolante, intoccabile Juventus.
Pessimismo quindi dettato dalla disparità dei valori in campo più che dalla scarsa fiducia nel lavoro di Mazzarri.
Sono felice di essermi sbagliato e di aver visto i ragazzi raccogliere un punto, mantenendo la porta inviolata, in una trasferta così difficile, ancorchè ammorbidita dall’assenza del caldissimo pubblico dell’Olimpico e da una inaspettata tendenza della Roma a farsi sorprendere da un’Inter non trascendentale ma viva, più attenta del solito e inaspettatamente aggressiva, finché il fiato lo ha permesso.
Soprassedendo sull’assenza di D’Ambrosio (il mister ci fa sapere come l’ex Toro non abbia ancora assimilato i suoi schemi, chiedersi quali siano sarebbe fare della fin troppo facile ironia spicciola) e sul caso Kovacic, dove soltanto il tempo aiuterà a capirci quale sia la verità sul talento croato, fa piacere rivedere un’Inter pugnace in trasferta contro un undici più forte e qualitativamente migliore; farebbe ancor più piacere vedere applicare il regolamento sui due casi da rigore+rosso diretto che hanno coinvolto Benatia e l’intoccabile De Rossi, che a quanto pare avrebbe potuto anche cacare in campo spalmando poi il tutto in faccia a Bergonzi cantandogli “Non son degno di te” senza subire provvedimenti disciplinari.
Evidentemente non ci è concessa né l’applicazione del regolamento né la possibilità di lamentela (a tal proposito inviterei la società ad adottare un atteggiamento mediaticamente più aggressivo, visto che il silenzio non fa altro che agevolare il sistema, i detrattori e gli opinionisti da salotto, uniti al grido di “tanto l’Inter non ha nulla da chiedere a questo campionato”), quando addirittura dobbiamo leggere accuse alla scarsa scaltrezza di Mauro Icardi, reo di non aver accentuato a sufficienza la trattenuta prolungata di Benatia.
Personalmente gioisco della correttezza di un centravanti giovane e talentuoso come lui, e mi incazzo soltanto perché il quintetto che dovrebbe vedere e sanzionare si comporta come una cosa che fa rima con Bergonzi. A voi la risposta, miei abili solutori.

Mazzarri emula Lino Banfi in "Scuola di Ladri" e scippa il Rolex a Garcia.
Mazzarri emula Lino Banfi in “Scuola di Ladri” e scippa il Rolex a Garcia.
Discutibile invece quanto visto nella ripresa: un evidente calo fisico, in parte causato da un primo tempo giocato su ritmi a noi poco consoni, ma comunque ingiustificato alla luce di una stagione priva di impegni extra e sponsorizzata dal mago della preparazione Pondrelli.
Che i senatori rimasti siano logori è comprensibile, che l’ultrasfruttato Palacio si trascini anche, ma che i giocatori più giovani e dinamici cedano il passo ai loro dirimpettai lo trovo francamente esagerato. Lungi da me comunque criticare un’Inter che, nonostante tutto, di pericoli veri ne ha corsi pochini, eccezion fatta per un tentato di suicidio di Handanovic sventato da una giusta segnalazione di offside e rimediato da un miracoloso intervento su Pjanic nella ripresa.
A cercare il pelo nell’uovo, considerando che senza Hernanes (e Kovacic, per quanto mi riguarda) la manovra lascerà sempre a desiderare per limiti tecnici degli interpreti e dell’allenatore, potremmo discutere sulla sostituzione di Icardi: era stanchissimo, ma toglierlo ha fatto perdere alla squadra tutto il peso offensivo, causando un pericoloso arretramento del baricentro che sarebbe potuto costare molto caro.
In tal senso sarà interessante capire la gestione di Milito, cui personalmente affiderei, in casi simili, gli ultimi 15/20 minuti di gioco, convinto che in un lasso di tempo che ne mantenga inalterata la lucidità fisica possa ancora risolvere una partita da solo.
Non partecipo invece al giochino del “anche alla Roma mancano due rigori”, perché avrei gradito seguire lo svolgimento della ripresa a termini di regolamento e cioè con l’Inter in vantaggio di due uomini e, presumibilmente, di due reti, per capire quanto i nostri avrebbero subito le offensive giallorosse in una situazioni di tale vantaggio.
Detto ciò, ora che Mazzarri sembra aver trovato la quadratura del cerchio nel terzetto difensivo titolare (merito, inutile dirlo, di un Samuel ancora in gran spolvero, e di un Rolando sempre più padrone del proprio destino), inviterei Juan Jesus a memorizzare bene la puttanata commessa su Romagnoli, perché è anche da questi episodi che capiremo se diventerà, come tutti noi interisti ci auguriamo, un difensore di livello mondiale.
Ed inviterei il mister a lavorare davvero su quegli schemi che neppure D’Ambrosio riesce ad assorbire, perché temo che Jonathan e Nagatomo abbiano le stesse difficoltà.
Ma soprattutto temo che la perpetua tendenza a sfruttare (male) le fasce possa condannarci a perdere altri punti in partite che, invece, possiamo e dobbiamo vincere, con un pizzico di coraggio in più e sfruttando la qualità che, vi piaccia o no, abbiamo a disposizione.
Adesso il calendario sembra sorriderci. Speriamo che non ci stia soltanto prendendo per il culo, eh Walter?

NicolinoBerti

Coglione per vocazione, interista per osmosi inversa dal 1988 grazie a un incontro con Andy Brehme. Vorrei reincarnarmi in Walter Samuel, ma ho scelto Nicola Berti per la fig...ura da vero Bauscia.

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