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Torino – Inter a caldo: solo luci, un calo di tensione e un sassolino

Torino – Inter ci restituisce solo impressioni positive. Anche se è vero che il divario tecnico tra le due squadre è impressionante, il Toro è sceso in campo con una disposizione solida concedendo pochissimi spazi, pressando alto e raddoppiando sempre le marcature. Tanto vale che ci abituiamo perché saranno in tanti a giocare in questo modo contro di noi. Se riusciranno a farlo bene come il Torino che si è visto nella prima parte della partita di oggi è tutto da vedere, onore al merito alla squadra granata per questo. Questo per quanto riguarda i nostri avversari, veniamo a noi.
Possiamo sezionare la partita in tre parti usando come linee di demarcazione il goal di Amantino e i cambi di Adriano e dello stesso Amantino. Cominciamo dall’inizio. A un Toro solido si è opposta un’Inter G-R-A-N-I-T-I-C-A. Non sarà stato calcio spettacolo, ma non passava una foglia. Non ci sono state distrazioni, la squadra era corta e Julio Cesar ha lasciato un biglietto in porta con la scritta “Sono in bagno, torno subito”. Un’Inter forse più chiusa rispetto a quella vista ad Atene, ma del resto il Campionato non è la Champions. A quanto pare i giornalisti (quelli del “not so special one”) non si sono accorti del fatto che Mourinho è perfettamente consapevole di come funzionano le cose nel campionato Italiano e ha reagito di conseguenza. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per vedere il gioco che ha in mente, come ha detto lui stesso. Nel frattempo José ci presenta una squadra compatta e spietata, attenta a non rischiare in difesa e pronta a sfruttare il valore dei suoi campioni alla prima occasione. Dopo il goal di Amantino, con complicità la deviazione di Pisano mi figuravo già le parole che si sarebbero spese sulla fortuna dell’Inter che vince grazie alle autoreti. Su Mediaset Premium avevano già cominciato, ma dopo solo tre minuti il Colosso gli ha tappato la bocca definitivamente.
Da quel momento in poi si è vista un’altra partita. Squadra sempre corta, ma più rapida e più disposta ad osare nelle ripartenze. Grandissimo lavoro di Amantino e soprattutto di Adriano nel ritornare a coprire in difesa, con il solo Ibra a rimanere oltre la linea di metà campo. Una nota su Adriano: penso sia ancora presto per dire che è ritrovato, molto spesso i suoi movimenti tra gli avversari sono stati un po’ lenti e goffi, ma ha corso per tutto il campo, tornando a coprire e rincorrendo ogni pallone. La volontà c’è e visto il personaggio scusate se è poco. Devastante l’azione del goal di Ibra: con tre passaggi Maicon (sarà difficile trovare un modo per farlo rifiatare ogni tanto) e Amantino lo hanno messo davanti al portiere. Doverose le sostituzioni perché sia Amantino che Adriano avevano speso tantissimo ed erano visibilmente in debito di ossigeno. Dopo di esse c’è stato il calo di tensione, peraltro di breve durata, che ha portato al goal del Toro. Balou e Quaresma non tornavano adeguatamente a coprire e i giocatori si potevano presentare davanti a Maicon e Chivu (buono al rientro) fino a quel momento indisturbati. Errore rimediato subito da Mario, ma non da Quaresma che infatti ha raccolto i rimproveri di Mourinho, è presto per preoccuparsi, ma José dovrà lavorare molto sul suo pupillo. Questo è forse l’unico sassolino di una giornata perfetta, che ci ha mostrato un’Inter molto concreta ed efficace.
Commenti (238)

Fonz77

Milanese per nascita e per convinzione. Interista nel sangue da generazioni da parte di madre, mio padre ne sa talmente di calcio che crede che giochi ancora Mazzola... Sono il cümenda del blog, in carne e spocchia. Apostolo del culto José e sempiternamente vedovo dello Special One.

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