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Inter-Siena 0-2, il brutto del calcio

Inter: 1 Handanovic; 55 Nagatomo, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 31 Pereira; 19 Cambiasso, 21 Gargano (35′ st Coutinho), 14 Guarin (10′ st Alvarez); 10 Sneijder; 99 Cassano (40′ st Livaja), 22 Milito

Siena: 25 Pegolo; 13 Neto, 24 Paci, 18 Felipe; 6 Angelo; 8 Vergassola, 10 D’Agostino (9′ st Ribair), 57 Ze Eduardo (34′ st Ramirez), 3 Del Grosso; 27 Rosina (42′ st Sestu), 11 Calaiò

18 tiri in porta, 10 corner e 11 parate per Pegolo: tante quante non ne ha fatte nessun altro portiere imbattuto in nessuna partita di Serie A in questa stagione. Eppure finisce 0-2 tra Inter e Siena, con i toscani che nel secondo tempo di tiri in porta ne fanno…due, appunto. E’ il bello del calcio. O il brutto, magari.

La partita inizia con una fase di studio tra le due squadre che porta a occasioni tanto sporadiche quanto clamorose da una parte e dall’altra: per l’Inter un Cassano ispiratissimo mette la palla pochi centimetri troppo avanti per Guarin che a porta vuota non ci arriva, mentre per il Siena solo un miracolo spedisce un pallone toccato da Ranocchia alto sopra la porta difesa da Handanovic. Con lo scorrere dei minuti però c’è sempre più Inter e sempre meno Siena, con un Pegolo versione supereroe costretto a una serie imprecisata di interventi incredibili su Sneijder, Cassano e Milito. Proprio sui piedi dell’olandese, abbastanza egoista per tutto il match, Cassano recapita la palla migliore di tutto il match mettendolo in un clamoroso uno contro uno con Pegolo, ma Sneijder stavolta anziché tirare cerca un improbabile assist per Milito che non arriva sul pallone.
Finisce 0-0 il primo tempo ma il secondo inizia sulla stessa falsariga, con Pegolo costantemente impegnato (nel secondo tempo in maniera meno clamorosa però, soprattutto con tiri da fuori) e il Siena in 10 dietro la linea del pallone che tenta tre sortite offensive: nella prima Rosina calcia alto di poco, nella seconda Vergassola spunta alle spalle di Juan Jesus e batte Handanovic per lo 0-1, nella terza -in pieno recupero- in contropiede su un cross di Sestu Valiani a porta vuota mette di testa lo 0-2.
Solo sfortuna? No, certo che no: anche tanti, evidentemente troppi, errori dell’Inter che per stessa ammissione di Stramaccioni lascia troppi spazi al centro e si fa infilare troppo facilmente sulle ripartenze. “Indipendentemente dal risultato -dirà il Mister- Potevamo anche mettere una di quelle palle in porta ma il problema sarebbe rimasto: attacchiamo troppo sugli esterni e restiamo scoperti al centro. Stiamo lavorando per trovare un equilibrio. Quello di Torino è stato dettato dalle assenze, ma onestamente quando sono disponibili Sneijder, Cassano, Palacio, Coutinho e Alvarez io prima di lasciarli fuori voglio quantomeno provarci. La difesa a 3? Potrebbe essere una soluzione con il rientro di Chivu“.
Resta una sconfitta che brucia, una sconfitta che fa male e che mette in evidenza molti dei limiti di questa Inter, una sconfitta che dà il via a molte proteste e contestazioni. Ecco, forse sono quelle che danno più fastidio della sconfitta stessa: le contestazioni, i fischi, i commenti assurdi. Quelli che “ridateci Julio Cesar” (ma perché?), “ridateci Lucio” (anche no), “Stramaccioni torna in primavera” (perché con un altro le vinciamo tutte, no?). Sono questi tifosi che fanno salire il sangue agli occhi. Forse si aspettavano un’Inter campione d’Italia a punteggio pieno, forse pensavano che una squadra rivoluzionata e con un allenatore semiesordiente potesse dominare Serie A e Europa League in lungo e in largo. Forse, semplicemente, è facile applaudire e schierarsi con la squadra solo quando tutto va bene.
C’è da migliorare, tanto, c’è da lavorare, tantissimo. C’è, soprattutto, da portare avanti un progetto appena iniziato e che ha una vista che va ben oltre il 2013. Avremo tanti altri momenti di pausa e tante altre sconfitte dolorose come questa e forse anche più di questa. Ma avremo anche tante vittorie, sempre di più nel corso del tempo.
Chi segue l’Inter da tanto tempo sa che questo è un nuovo inizio.
Gli altri scendano pure dal carro: saranno bravissimi a risalire al momento giusto, come al solito.
I SINGOLI
Handanovic – Tutto sommato incolpevole sui gol, sicurissimo e preciso su altri interventi. E’ l’ultimo dei nostri problemi.
Nagatomo – Per la prima volta convincente a destra, attento in difesa e costante in attacco.
Ranocchia – Ennesima ottima prova, fa tremare lo stadio quando esce in barella. Maipiùsenza.
Juan Jesus – Errore grave su Vergassola in occasione dello 0-1, per il resto ineccepibile. Se anno di transizione e di nuovi equilibri deve essere, che sia un anno per consacrare quelli come lui.
Pereira – Più a suo agio da terzino e, come tutti i nostri altri terzini, molto meglio in fase offensiva che in copertura. Uno da 352, anche lui.
Guarin – Tanti errori in disimpegno, non è al top ma non si tira indietro. Quando esce lui il centrocampo sparisce.
Gargano – Tatticamente c’è moltissimo da rivedere, prova a sopperire con la sostanza. A volte ci riesce, a volte no.
Cambiasso – Meglio di altre volte, forse addirittura in crescita. Bene nel primo tempo, cala molto nel secondo quando dalla sua pate passano in tanti. Nel centrocampo a due si perde.
Sneijder – Egoista come al solito ma non è necessariamente un difetto: più che caricarsi la squadra sulle spalle cerca di risolvere la partita da solo e quasi ci riesce. Non si lasci toccare dai fischi di San Siro.
Cassano – Ispiratissimo nel primo tempo, manda in porta i compagni con la naturalezza con cui noi facciamo colazione. Cala alla distanza.
Milito – Contro squadre come il Siena da solo in attacco ha sempre sofferto. Appannato, non riesce a dare profondità e allora nel finale prova a rendersi utile come uomo assit.
Alvarez – Buon impatto sulla partita, sbaglia un tiro e ne cerca subito un altro. Sembra cresciuto anche in personalità ma dura poco, preso forse dalla voglia di strafare.
Coutinho – Di nuovo poco incisivo, impegna Pegolo dalla distanza e poco altro. Non è adatto a questo impiego a intermittenza.
Livaja – Pochissimi minuti, zero palloni toccati.
I tifosi, brillantemente descritti dagli amici di Zer0 TITULI:Forse qualcuno è diventato un viziatello, forse qualcuno tifa dal 2006, forse qualcuno tifa per frustrazione, forse molti sono occasionali di professione, forse qualcuno non ha percezione della realtà, forse prima di fischiare bisogna prendere atto che la distanza vera tra noi e il calcio spettacolo stile/inglese non sono gli stadi, ma i tifosi…tutti allenatori, tutti con pretese, tutti con soluzioni…i Robespierre nerazzurri”

“Tiro e la portiamo a casa, dai”

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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