Bauscia Cafè

Atalanta – Inter 3 – 2

Atalanta: 47 Consigli; 77 Raimondi, 2 Stendardo, 5 Manfredini, 13 Peluso; 7 Schelotto, 21 Cigarini (28′ st Biondini), 17 Carmona (39′ st Cazzola), 10 Bonaventura; 11 Moralez; 19 Denis (33′ st Parra).
Inter: 1 Handanovic; 6 Silvestre, 19 Cambiasso (28′ st Alvarez), 40 Juan Jesus; 4 Zanetti (34′ st Livaja), 14 Guarin, 21 Gargano, 55 Nagatomo; 8 Palacio, 22 Milito, 39 Cassano (28′ st Pereira).

E alla fine è arrivata la sconfitta: tanti infortunati, Cambiasso e Gargano non al meglio e in dubbio fino all’ultimo, la stanchezza della partita di giovedì a Belgrado, un pizzico di sfortuna sugli episodi e un’ottima Atalanta sono gli ingredienti che hanno determinato il risultato finale.
La partita inizia con Stramaccioni che a sorpresa schiera i suoi con il 4-3-3 mentre tutti si aspettano il più collaudato 3-5-2, quindi Cambiasso interno sinistro di centrocampo probabilmente perchè tre difensori sarebbero stati troppi contro un’Atalanta con un’unica punta.
Al primo affondo i bergamaschi trovano il gol che mette a nudo le nostre lacune: Peluso affonda a sinistra contro Zanetti lasciato troppo solo e crossa per l’accorrente Bonaventura che può impattare il pallone in mezzo all’area senza che nessuno lo contrasti. La superiorità numerica sulle fasce è il maggior problema di tutto il primo tempo: le colpe sono da dividere tra tutti, ai difensori infatti mancano sia le coperture degli attaccanti che quelle dei centrocampisti e di conseguenza la squadra fatica a trovare un adeguato equilibrio.
Il primo tempo trascorre comunque con occasioni da ambo le parti: una clamorosa di Denis che spara alto a porta praticamente vuota, un paio di Palacio che di testa trova sempre Consigli pronto e reattivo, dalla distanza ma con meno pericolosità ci prova anche Guarin; quando l’Inter arriva vicino alla porta avversaria però trova l’Atalanta molto ordinata e bravissima a chiudere tutti gli spazi sia in mezzo che sugli esterni.
La ripresa inizia senza cambi ma l’Inter è più determinata e riesce a schiacciare gli avversari nella loro metà campo, arriva infatti il pareggio con una autentica bordata di Guarin su punizione.
Il gol del Colombiano potrebbe segnare la svolta della partita a nostro favore ma una distrazione difensiva sulla tattica del fuorigioco consente a Denis di realizzare la più facile delle reti e di riportare la squadra di casa in vantaggio, il terzo gol arriva appena 7 minuti dopo su una ripartenza di Maxi Moralez che trova il rigore trasformato successivamente da el Tanque.
Stramaccioni prova comunque a riaprire la partita inserendo Alvarez, Pereira e Livaja al posto di Cassano, Cambiasso e Zanetti per schierare un 4-2-4 e giocare il tutto per tutto: un gol arriva con un’azione caparbia di Gargano che smarca Palacio davanti a Consigli ma niente di più, nemmeno negli ultimi disperati assalti che vedono anche Handanovic in attacco.
A posteriori si può dire che probabilmente un 4-4-2 dall’inizio sarebbe stato il modo migliore per affrontare questa Atalanta ma l’Inter sulle fasce può schierare solo dei fuori ruolo perchè non ci sono esterni e soprattutto sarebbe comunque mancato un leader difensivo anche con un modulo più coperto. Ci sono poi da fare i complimenti agli avversari che hanno preparato molto bene la partita e sono riusciti a imbrigliare l’attacco dei nostri.
I singoli
HANDANOVIC: para quello che può, incolpevole sui 3 gol.
ZANETTI: soprattutto nel primo tempo dalla sua parte gli atalantini sono sempre pericolosi ma Guarin e Palacio lo aiutano pochissimo.
SILVESTRE: è un po’ lento per cui difficilmente riesce a mettersi in evidenza, poco protetto poi dai centrocampisti fa fatica a contenere gli avversari, va anche in difficoltà sulle palle alte contro un osso duro come Denis.
JUAN JESUS: come Silvestre non fa una grande partita, però con le sue immense doti fisiche riesce a mettersi in mostra in qualche recupero prodigioso.
NAGATOMO: in difficoltà in fase di copertura come il Capitano, non riesce come in altre occasioni a trovare lo spunto in attacco.
GUARIN: alcune giocate gli riescono benissimo, poi gli capita di sbagliare dei passaggi facili o la posizione più giusta in fase difensiva.
GARGANO: prima della partita era in dubbio e infatti non riesce a dare la solita sostanza al centrocampo.
CAMBIASSO: oggi no, probabilmente andava preservato meglio ma per il contributo che ha dato nella striscia delle 10 vittorie è difficile farne a meno.
PALACIO: il migliore dei tre davanti, a parte il gol è quello che ci prova di più.
MILITO: nonostante non abbia giocato a Belgrado stasera è stato ben controllato da Stendardo e Manfredini.
CASSANO: scende spesso fino a centrocampo per provare a impostare l’azione perchè al limite dell’area c’è troppo intasamento, così lontano dalla porta però non riesce a essere incisivo. Trova comunque il modo nel primo tempo di fare un assist al bacio per Rodrigo Palacio.
ALVAREZ: entra sul 3-1 e cerca un po’ di strafare come se fosse alla ricerca della giocata che possa impressionare Stramaccioni, alla fine combina poco.
PEREIRA: gioca senza l’ansia di Ricky ma 15 minuti sono pochi per dare un giudizio.
LIVAJA: 10 minuti per il tutto per tutto
 

L’impressionante gol su punizione di Guarin

sgrigna

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