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Roma-Inter, le pagelle

EsultanzaJulio Cesar 7 – Le sue pagelle sono sempre una piacevole ripetizione: subisce pochi tiri ma è sempre impeccabile. Inizia con una spettacolare parata su Riise dopo 3 minuti, poi un miracolo su Cicinho e una grande risposta a Aquilani sul 2-0, infine chiude la porta ancora a Riise su punizione. Caricandosi come se avesse parato un rigore decisivo. C’è la sua firma, anche in un 4-0.
Maicon 7,5 – Quello dei terzini è spesso un ruolo marginale, ma quando chi lo occupa appare così decisivo si capisce che si ha a che fare con un fenomeno. Al solito colossale apporto aggiunge un errore che poteva chiudere la partita dopo un quarto d’ora e il palo nell’azione del possibile pokerissimo. Immenso.
Cordoba 6,5 – Guidato da Chivu, non sbaglia praticamente niente e grazie alla sua velocità sa farsi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto. Sua la palla per l’1-0 di Ibra, suo un insospettabile tiro da fuori nel secondo tempo. I critici sono sempre numerosi, ma cambiano gli allenatori e lui è sempre lì. Un motivo ci sarà.
Chivu 6,5 – Impeccabile. Ferma Totti e guida i compagni di reparto come se avesse sempre ricoperto quel ruolo. Da ovazione la tranquillità con cui resta alto mandando in fuorigioco Perrotta sull’azione del possibile 1-1. Prende un giallo che non capisce nessuno.
Zanetti 6,5 – Si vede pochissimo, ma sappiamo per esperienza che questo è il segno che le cose vanno bene. Le sue caratteristiche non gli permettono di spingersi in attacco con efficacia, ma Taddei deve aspettare il 90′ per scoprire che in campo c’è anche un pallone.
Cambiasso 7 – Sovrasta Perrotta, copre su Totti, guida il centrocampo con intelligenza e precisione sublimi. Il tutto al rientro da Santiago del Cile, mentre altri non erano al meglio perchè stanchi del viaggio Lecce-Roma. Un centrocampista arretrato così possono vantarlo in pochissimi. Teniamocelo stretto, in quello che è il suo ruolo.
Muntari 7 – Risponde a tutti quelli che non capivano come potesse essere un’alternativa a Lampard. Perfetto in interdizione, continuo e preciso negli inserimenti, serve l’assist a Ibrahimovic per il 2-0. Sbaglia qualcosa in impostazione e nelle conclusioni a rete, ma se continua così sono dettagli. Per annichilire la Roma bastano lui e i suoi due compagni di reparto.
Stankovic 6,5 – Finalmente una sufficienza piena e fuori discussione per il Drago, dopo più di un anno di tormenti. Come dice Mourinho, una partita è troppo poco per esaltarsi…ma già da qualche tempo la strada imboccata sembra quella di una decisa risalita. Ordinato nel primo tempo, devastante nei decisivi 10 minuti iniziali del secondo. Alla faccia di chi lo voleva “uomo contro”, rischia di diventare titolare nel centrocampo ideale del tecnico portoghese.
Quaresma 6 – In lento ma costante miglioramento, copre ordinatamente dietro e si propone in avanti incaponendosi, a volte, alla ricerca di un gol che gli servirebbe come il pane. Gioca forse la sua migliore partita in nerazzurro e lancia splendidamente Obinna nell’azione del 4-0, ma lui è capace di ben altro. E deve riuscire a dimostrarlo.
Obinna 6,5 – Gioca titolare perchè c’è bisogno di disciplina e ordine tattico. Chiedere una cosa del genere a un attaccante nigeriano che fa le capriole sembra una bestemmia, invece lui se la sbriga bene. Qualche errore di troppo nel primo tempo, ma tutto sommato fa quello che gli si chiede. Coronando il tutto con il gol che dà il via all’allenamento.
Ibrahimovic 8,5 – Devastante. Pronti via, sfrutta un errore della premiata ditta Cicinho-Doni per chiarire l’andazzo che prenderà la serata. Poi dismette i panni della prima punta per iniziare il ballo degli attaccanti ormai tipico del tridente nerazzurro, salvo rivestirli con un movimento perfetto quando si tratta di spegnere i sogni di gloria giallorossi. Gioca la tredicesima partita consecutiva con una efficacia e una continuità che non si erano mai viste nella sua carriera. Merito di Mourinho, merito del nuovo ruolo, merito di una maturazione che speriamo possa essere definitiva. Esce per una botta alla gamba, ma non dovrebbe essere niente di grave.
Mancini sv – 25 minuti quando la partita non ha più niente da dire. Prova a mettersi in mostra, ma forse il risultato gli toglie più di un problema.
Dacourt sv – Fondamentale nel lavoro svolto in settimana al posto di Cambiasso, si prende la prima presenza come premio alla professionalità dimostrata in questi tempi per lui non certo felici. Gli avrà fatto piacere la valanga di complimenti ricevuta da Mourinho in ogni intervista.
Cruz sv – 10 minuti per cercare di graffiare la partita con un destro al volo che, nel cuore di tutti, avrebbe meritato miglior fortuna.
Mourinho 8 – Bissa il primo tempo di Supercoppa e lo estende per 80 minuti, senza voler considerare il garbage time finale. Questa è la sua Inter: difesa alta, esterni ordinati, centrocampo dinamico e propositivo. Concentrazione, rapidità e ripartenze. Resta il dubbio che possa funzionare bene in trasferta a Roma e meno bene a Milano contro il Lecce, ma il tutto è funzionale a ben altri progetti. Ora deve dare continuità a questo gioco, con la coscienza che se si esprime a questi livellli l’Inter resta irraggiungibile per tutti in Italia. E per molti in Europa.
Commenti (97)

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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