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Mourinho non convoca SuperMario

Agli aspetti extra-calcistici ha pensato direttamente Ze Mario, per cui, incolliamo direttamente dal sito ufficiale dell’Inter i punti salienti della conferenza stampa, in attesa del video integrale:
Mourinho: dopo ventotto partite, non ci sarà Zlatan Ibrahimovic. Come si può fare a meno di lui?
“Uno come lui non si può sostituire in modo automatico, un giocatore come lui che è unico e ha dato un contributo fantastico in tutte le partite. Però sarà sufficiente giocare come squadra, in modo compatto, con la consapevolezza che questa è un partita molto importante per noi. In un certo senso sarà opportuno dimenticare Ibrahimovic: lui per noi è importantissimo, ma oggi non è utile parlare molto di lui perché domani non ci sarà ed è senza di lui che dobbiamo affrontare la Sampdoria e conquistare questi tre punti”.
Adriano è pronto a farsi carico del peso del reparto offensivo?
“Adriano è un giocatore molto importante, con grandi capacità. Ha giocato grandissime partite contro Roma, Atalanta e Genoa. Sembra che questo sia un momento molto importante per lui. Il principio di ‘giocare come squadra’ vale anche per lui: se la squadra gioca come tale è molto più facile per i singoli fare bene. In questo momento abbiamo fiducia e sappiamo che potrà raggiungere risultati importanti”.
Mario Balotelli non è tra i convocati perché non si è allenato nel modo opportuno?
“È stata una scelta tecnica”.
Si parla di un accordo per la cessione in prestito al Betis Siviglia di Obinna: è vero?
“Non parlo di mercato”.
Preferisce che si parli di tutto quello che ha fatto discutere in settimana o preferisce lasciar perdere?
“Non parlo, parlerà il mio avvocato. Io lo farò quando toccherà a me, in tribunale. Non so se la procedura giudiziaria in Italia è veloce, se ci vorranno due mesi o due anni. So solo che mi piacerebbe poter parlare in tribunale già domani”.
Mourinho è stato infastidito da queste voci?
“No”.
L’Inter giocherà anche sulle assenze che accusa la Sampdoria, quella di Antonio Cassano per esempio?
“Noi vogliamo sapere quello che vogliono anche gli altri, chi gioca e chi no. Se sapremo che Cassano non sarà in campo, al suo posto ci saranno Pazzini e Bellucci o Pazzini come unica punta con un uomo in più a centrocampo. È importante sapere se Cassano sarà in condizione di giocare o meno perché ha grandi qualità e se non ci sarà lui ci sarà qualcun altro”.
Mourinho: è impossibile pensare che l’Inter domani possa rinunciare al rombo a centrocampo e schierare tre punte?
“Capisco la domanda, la curiosità. L’importante è giocare come squadra e farlo bene: se questo succederà, potranno scendere in campo una o due punte o Adriano e un altro attaccante o due esterni. L’importante sarà comunque l’atteggiamento e, come ho già detto, giocare come squadra. Se faremo così, con più o meno difficoltà, riusciremo a vincere la partita”.
In questi ultimi giorni ha detto spesso che l’Inter deve giocare come squadra: è un messaggio che vuole lanciare al gruppo dopo la partita di domenica scorsa a Bergamo?
“A Bergamo è stata l’unica volta… Forse un po’ anche contro il Panathinaikos in casa, invece nella sconfitte contro il Milan o con il Werder Brema abbiamo sempre giocato come squadra. Forse l’abbiamo fatto qualche volta meglio e qualche volta peggio, ma c’è sempre stato il concetto di squadra, di collaborazione psicologica, di pensiero collettivo e di empatia posizionale”.
Stiamo assistendo all’ennesima rinascita di Adriano, ma questa sembra la volta buona. Mourinho ha detto qualcosa di particolare al ragazzo al rientro delle vacanze?
“No, sta facendo tutto da solo. Noi facciamo il nostro cercando di aiutarlo per prepararsi nel modo migliore possibile. Gli abbiamo concesso qualche attenzione in più, principalmente sotto il punto di vista fisico, ma tutto quello che sta succedendo a lui in questo momento è merito della sua responsabilità, assolutamente”.
Ieri Claudio Ranieri ha dichiarato che l’Inter sta iniziando a scricchiolare, invece il c.t Domenech ha detto che, a volte, le cose che dice sono talmente provocatorie che si trasformano in comiche. Ha qualcosa da rispondere?
“La prima parola che ha detto non la conosco (ndr.: scricchiolare), il mio italiano non è abbastanza forte per capirla… (ndr.: sorride). Domenech, invece, è diventato importante per me perché l’ultima volta che ho pianto è stato dopo la sua conferenza stampa al termine della finale del Mondiale contro l’Italia. Ho pianto perché è stata una conferenza stampa emozionante e mi ha toccato il cuore. Ho pianto, pianto e pianto per una conferenza stampa che non dimenticherò mai. Un allenatore che dopo una sconfitta è stato assolutamente meraviglioso”.
Sembra di vederla un po’ arrabbiata, è vero?
“No, sono solo stanco, ho fatto un po’ di palestra e un po’ di sauna. La sauna mi ammazza… ‘.
C’è qualcosa che in questa settimana l’ha delusa dopo la sconfitta contro l’Atalanta?
“Nel calcio niente mi delude”.
Negli altri paesi era abituato a sentir parlare addirittura di dossier sulle sviste arbitrali? È abituato a questa filosofia?
“In Portogallo sì, in Inghilterra no. La mia formazione sportiva nasce in Portogallo, paese nel quale il calcio non è molto diverso rispetto a quello italiano. Anch’io sono cresciuto in un ambiente nel quale, dopo una sconfitta, si parla di arbitri, guardalinee, la pioggia, la palla dentro o fuori, il campo che era troppo duro… Questa è la nostra filosofia e per questo non posso criticarla. Ci ho vissuto tanti anni e la accetto. Posso dire però che forse mi piace di più quella inglese”.
Ha già preso una decisione in relazione al possibile inserimento di Patrick Vieira nella prossima lista Champions che presenterà a fine mese?
“Aspetto che ritorni Patrick, dobbiamo parlare insieme. Se lui avrà la possibilità di giocare in Champions sarà sicuramente in lista, perché è un giocatore importante. Se lui non potrà giocare in coppa, allora sarà meglio che occupi il suo posto un calciatore che è nelle condizioni fisiche per scendere in campo. Ma ripeto: se Patrick è nelle condizioni di giocare sino alla partita contro il Manchester United, e visto che poi speriamo di avere anche i quarti, ovviamente sarà in lista”.
Sempre Patrick Vieira ha dichiarato a ‘L’Equipe’ che sta valutando la possibilità di lasciare la nazionale francese. Pensa che questa possa essere una scelta utile per il giocatore?
‘Non saprei, non parlo di queste cose. Dovete parlarne solo con Patrick’.
Sente un po’ la pressione della Juventus che questa sera, dovesse vincere contro la Fiorentina, raggiungerebbe momentaneamente l’Inter in testa alla classifica?
“Quale pressione? Pressione di che cosa? Non capisco… “.
Dopo la partita contro l’Atalanta ha detto che ci sono alcuni problemi da risolvere e ha parlato di un Adriano in netta crescita. Ma è Adriano in netta ripresa o è la squadra ad aver fatto qualche passo indietro dopo la pausa natalizia?
“In Champions League l’Inter potrebbe essere in una situazione migliore di quella nella quale è ora? No, perché o siamo qualificati per gli ottavi di finale o siamo eliminati. E noi siamo qualificati. Nella Supercoppa italiana, l’Inter potrebbe aver fatto meglio del risultato che ha ottenuto? No, perché o la vinci o la perdi. E noi l’abbiamo vinta. In Coppa Italia potremmo essere in una situazione migliore dopo avere ottenuto la qualificazione in semifinale? No. E in Campionato? Siamo primi. Potremmo essere in una posizione migliore? No. L’unica cosa è che potremmo avare un maggior vantaggio rispetto alle avversarie, ma questo è l’unico parametro del quale si può parlare. Infatti, delle quattro competizioni nelle quali l’Inter è impegnata, una l’abbiamo già vinta e delle altre abbiamo ottenuto in tutte il massimo risultato raggiungibile sino a questo momento. Allora è una crisi incredibile la nostra e come qualcuno di voi mi ha detto prima ho addosso una pressione che non mi fa dormire. La mia vita è un vero dramma in questo momento… ‘.
Dopo la partita contro l’Atalanta, Maicon ha detto che l’Inter è l’unica squadra che, nonostante sia prima in classifica, è sempre criticata…
‘Allora vi dico questo: dopo la partita contro l’Atalanta tutte le critiche sono possibili, ammissibili e giustificate. Punto. Perché stiamo parlando di una partita, di 90′ nei quali si può fare una critica su tutto e tutti. Si può dire che la squadra ha fatto una partita orribile, si può parlare dell’allenatore che è responsabile della sua squadra, insomma si può dire di tutto e di tutti. Ma questa è solo una partita e, dopo uno o due giorni, si torna nella situazione reale e si vede che a tutte le squadre del campionato dietro di lei, che ci sono solo tre squadre come noi in Tim Cup, che solo noi abbiamo vinto la Supercoppa italiana, e che in Champions League ci sono 15 squadre agli ottavi con l’Inter. Questa è la realtà del momento. Ripeto: se vogliamo parlare della partita contro l’Atalanta, facciamolo e critichiamo pure, io sarò d’accordo con voi sotto tutti i punti di vista. Perché secondo me è giusto che si parli in certi termini di una squadra quando questa si esprime in modo negativo. Ma dopo la gara di Bergamo, c’è stata una gara contro la Roma e io non capisco perché si parla della penultima. Per me non ci sono problemi, comunque, neppure di parlare dell’Atalanta, perchè non sono una persona che dimentica subito le situazioni negative’.

I temi tattici:
La rinuncia a Balotelli significa un ritorno al 4-3-3?
E se invece si gioca ancora col rombo chi mette affianco ad Adriano?
E in difesa? Cordoba e Maxwell giocheranno?
Per me, comunque, proverà un modulo misto, già visto in questo campionato. Anche se non mi sorprenderebbe la rinuncia ad uno tra Zanetti e Muntari.
Io vi propongo questa formazione: Julio Cesar, Maicon, Samuel, Cordoba, Chivu; Cambiasso; Zanetti, Muntari; Stankovic; Mancini, Adriano con Amantino a fare da pendolo tra le fasce in appoggio alla punta.
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