Bauscia Cafè

Non pensavo che Mourinho fosse così bravo

Non pensavo che Mourinho fosse così bravo.

Gol Cagliari

Ero convinto portasse un valore aggiunto in Europa, ma temevo avrebbe pagato un prezzo salato in campionato, soprattutto contro le squadre della “colonna di destra” della classifica.
La sua prima stagione è stata superiore alle attese, ma non eccezionale: si è visto un buon calcio solo sull’asse Maicon-Stankovic-Ibrahimovic, e senza Ibra al suo meglio, non c’erano valide alternative al gioco d’attacco, mentre l’assetto difensivo pativa scompensi. Il 4-3-3 era naufragato, il nome di Quaresma destava i brividi, lo stesso Balotelli sembrava involuto, e il trattamento riservato a Cruz e Crespo mi aveva molto irritato.
La seconda stagione di Mourinho, invece, è finora splendida: l’Inter ha giocato 6-7 partite ad alto livello, ha mostrato di poter fare a meno di chiunque (diciamo quasi chiunque: Zanetti, Julio Cesar e Milito giocano sempre) e, soprattutto, si sono visti “schemi” palla a terra che rendono quasi impercettibile la partenza di Ibra. Anzi, senza Ibra si vede un calcio più imprevedibile e spettacolare.
I meriti di Mourinho sono innanzitutto di natura psicologica. A certi livelli, si tratta di gestire “prodotti finiti”, calciatori con minimi margini di miglioramento, e il primo compito dell’allenatore è convincerli ad allargare i propri orizzonti, giocando in ruoli diversi, “sacrificandosi” nell’interesse della squadra. Bisogna avere fortuna, servono calciatori dotati di una certa personalità e che non si sentano sminuiti se viene chiesto loro di marcare il centrocampista avversario, o ripiegare in area sui calci piazzati.
Il secondo merito di Mourinho è aver voluto Sneijder e Pandev, abbassando drasticamente la muscolarità della squadra, a vantaggio di un superiore tasso tecnico: magari il Chelsea smentirà questo ottimismo, ma – senza infortuni dell’ultima ora – questa Inter è più adatta alla Champions persino dell’Inter dei record, il carrarmato delle 17 vittorie consecutive. Lo è perché può gestire un discreto “possesso palla”, ha contropiedisti formidabili, ottimi tiratori di punizioni e attaccanti capaci di convertire in gol una palla sporca che schizza nell’area piccola. Il punto debole continuo a vederlo nella coppia di terzini, sperando che Santon acquisisca più sicurezza e Maicon esca definitivamente dal cono d’ombra.
Se Mourinho riesce anche in questo, ci aspetta una primavera indimenticabile. Sta per rientrare Stankovic, sta per svegliarsi Eto’o.

Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

PODCAST

Twitter

Instagram

Instagram has returned empty data. Please authorize your Instagram account in the plugin settings .

Archivio