Bauscia Cafè

Questi siamo noi

Bauscia Café ritorna e, per la prima volta, se ne frega della direzione social che sta prendendo il mondo. Bauscia Café ritorna per fare la differenza nel mondo reale.

Con queste parole, un anno e mezzo fa, inauguravamo la quinta vita di Bauscia Café. Get Real, era questo il sottotitolo che ci siamo dati.

Una decisione, semplice: Bauscia Café non sarebbe mai dovuto diventare un lavoro. Sarebbe dovuto restare sempre un blog a cui dare, tanto, e mai da cui ricevere. Non è questione di calcio, di tifo, di schemi e di tattiche, è ovvio: è soprattutto un insieme di valori umani per noi imprescindibili.

E su queste basi non è stato difficile raccogliere intorno a BC persone che condividevano gli stessi valori, le stesse priorità, lo stesso modo di vedere la vita. Quindici persone che da un anno e mezzo buttano fuori un post al giorno, fanno podcast, cronache, grafiche, minisiti, giochi e quant’altro in cambio di…niente. In cambio di un’idea.

Un cammino lento -perché non è un lavoro, appunto- ma inesorabile, come una goccia d’acqua, che a un certo punto ha avuto la sua prima piccola intuizione: e se allargassimo il Fantabauscia e richiedessimo una quota di iscrizione da devolvere in beneficienza? El Giuanin -il deus ex machina del gioco- raccoglie la sfida e la porta avanti a testa bassa.

E i partecipanti rispondono come qualsiasi nostro utente farebbe: hanno preso nota della quota richiesta e l’hanno, semplicemente, raddoppiata.

Tutti, senza dirsi niente tra loro, senza nessuna ragione apparente. Solo perché sono fatti così.

In una edizione dominata da Matteo Spaziante e Vujen, queste 30 persone ci hanno regalato una delle emozioni più belle di questi dodici anni di Bauscia Café e ci hanno portato a compiere il primo piccolissimo passo verso il mondo reale.

Per El Giuanin, per i già citati Matteo e Vujen e per Animamigrante, BigMama, Busonzio, il Casa, the Charismatic Enigma, Crescenzo Greco, Deio, Don Diego, errek, Falsario80, the Great Norb, Haribo’s, Hura, Interisti Stalinisti, Johnny, Kannols, Maaaatteo, Mattia U., NicolinoBerti, Nic92, Oldman, Sgrigna, Sia, Tzara, Zwuru: grazie.

Grazie per averci aiutato a fare questo primo piccolissimo passo in questo nuovo -e speriamo lungo- percorso.

E grazie all’Inter Club Belli de Roma, al Presidente Fedele Maurano e al nostro Oldman per averci portato (e supportato, visto che le gambe tremavano) sullo stesso palco di Gianfelice Facchetti per consegnare a lui e all’Associazione Bianca Garavaglia ONLUS il piccolo simbolo di questo passo, e dell’affetto e della vicinanza che cerchiamo di portare.

Perché, come ho avuto l’onore di dire ieri sera a Gianfelice, fino a quando condivideremo il percorso di vita e i nostri valori fondamentali con persone come lui, come il suo papà e come tutte le persone con cui parliamo di Inter ogni giorno, sapremo di stare dalla parte giusta.

E sentir dire a Gianfelice che dopo quel maledetto 2006 ha visto l’eredità di suo Padre portata avanti da noi e da tutti i tifosi come noi è stato, davvero, molto di più di quanto ci saremmo mai aspettati e di quanto avremmo mai potuto immaginare. Ma ci ha dato una volta di più la conferma che la strada intrapresa un anno e mezzo fa è quella giusta: che sì, c’è solo l’Inter ma non c’è solo il web.

E se l’Inter può diventare non il fine di questo blog ma un mezzo attraverso il quale raggiungere obiettivi ben più importanti, beh, ben venga. Noi ci proviamo.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

PODCAST

Twitter

Instagram

Instagram has returned empty data. Please authorize your Instagram account in the plugin settings .

Archivio