E’ stato l’anno dell’infamia, per Giacinto. L’anno della vergogna, o meglio della non-vergogna di chi pur di scrostarsi di dosso qualche piccolo schizzo di fango, di importanza infinitesimale rispetto ai quintali di melma di cui è ricoperto, non ha esitato ad aggrapparsi a tutto, ad accusare tutti, ad infamare la memoria di chi, in confronto a questi nani, era un Gigante.
Non vogliamo rivangare quegli episodi, non vogliamo parlare delle reazioni, non vogliamo aprire l’ennesima discussione su calciopoli. Vogliamo solo dedicare un pensiero a Giacinto. Un pensiero d’amore, un pensiero commosso. Il pensiero che si rivolgerebbe ad un padre.
Un pensiero di gioia e di felicità.
Perchè non crediamo sia un caso che proprio quest’anno, proprio quando i “nemici” lo infamavano, l’Inter abbia ottenuto i risultati che conosciamo. Voi lo avete attaccato, lui vi ha risposto schierandosi ancora, come sempre, al nostro fianco. E noi schierati al suo, con gli occhi ancora gonfi di lacrime e il cuore colmo di gioia. Il triplete è la risposta di Giacinto. Questa è la sua rivincita.
Ottenuta sul campo, come piaceva a lui.
Queste vittorie sono tutte tue, Giacinto.
PS: le dediche e i ricordi che hanno scatenato queste vittorie sono state tante. Io, scusandomi per la maniera impropria, approfitto di queste due righe per mandare un saluto al Lupo, che ha deciso di lasciarci troppo presto pur di avere un posto in prima fila a Madrid. Eccola la nostra Inter, Lù. Goditela.