Bauscia Cafè

Vienna, Milano, Madrid

Se c’è una cosa di cui andiamo molto fieri su questo blog, è il ritardo con cui pubblichiamo le recensioni. Sì, perchè da queste parti -pensate che barbari antichi e poco votati al giornalismo di professione- prima di recensire un libro ci prendiamo la briga di leggerlo (a meno che non l’abbiamo scritto noi stessi, no?). E poi -quanta scarsa furbizia! quanta poca scaltrezza!- vi avvertiamo anche che uno degli autori lo conosciamo personalmente. Di più: ci vantiamo di essere suoi amici. Liberi di prendere questo post con tutte le molle del caso, quindi…però, dopo tutta questa onestà, vi preghiamo di crederci quando diciamo che quello che stiamo per scrivere lo pensiamo per davvero. Che questo libro ci ha colpito per davvero, che ve ne parleremo sinceramente e che, soprattutto, non abbiamo alcun interesse nelle fortune editoriali degli autori.
Vienna, Milano, MadridGabriele Porri è un habituè di iniziative editoriali sulla nostra Inter e non ha davvero bisogno di presentazioni da queste parti. Marco D’Avanzo è invece un tifoso granata oltre che fondatore e responsabile commerciale di SoccerData, istituto di ricerca, elaborazione e diffusione di dati statistici riguardanti il gioco del calcio. Insieme hanno dato vita a Vienna, Milano, Madrid, che più che un almanacco apparirà agli occhi del tifoso interista come un vero e proprio romanzo. Un racconto che ha il suo preludio nell’estate del 1962 per iniziare il 18 settembre 1963 al Goodison Park di Liverpool e arrivare, episodio dopo episodio, al Santiago Bernabeu di Madrid il giorno 22 del mese di maggio dell’anno 2010. Dal debutto con l’Everton all’ultima partita con il Bayern Monaco, dal primo gol di Jair all’ultimo di Milito. Dalla prima Coppa dei Campioni vinta, a Vienna, fino all’ultima, a Madrid. In mezzo un altro trionfo, a Milano, circondato da 149 partite e 211 gol.
Sì, esatto: il racconto di tutte le partite di Coppa Campioni e Champions League disputate dall’Inter. Messe una in fila all’altra con la cura maniacale alla quale ormai Gabriele ci ha abituato, esaltata questa volta dai numeri e dalle elaborazioni di Marco e di SoccerData. Tutti gli episodi, tutti i gol, tutta la contestualizzazione che permetterà di calarsi nell’ambiente dell’epoca e di vivere -per la prima volta o nuovamente- le grandi emozioni che ci ha regalato l’Inter in quasi 50 anni di campagne europee.  Tutte le partite, tutti i giocatori, nessuno escluso: una completezza enciclopedica al servizio di un fantastico racconto al quale, come tutti i racconti che si rispettino, non può mancare il lieto fine.
Per una descrizione più completa del libro dovremmo lasciare da parte le emozioni che ci ha regalato…ma già sapendoci incapaci di tanto, siamo costretti a ricorrere alle parole degli stessi autori:

Tutte le 149 partite della “beneamata” e i numeri dei protagonisti nerazzurri nel coinvolgente racconto delle diciassette edizioni della Coppa più prestigiosa d’Europa a cui la squadra milanese ha preso parte, con dettagli e aneddoti curiosi presi dalle pubblicazioni del tempo. I tabellini di tutte le gare, le statistiche approfondite e inedite (il bilancio degli scontri diretti con tutti gli avversari e il curriculum individuale -presenze, gol segnati, rigori, minuti giocati, cartellini, record personali dei portieri e degli allenatori), corredate dal racconto appassionante dell’avventura interista nella competizione. Un libro da regalare o da leggere avidamente, per celebrare una grande vittoria e vivere o rivivere emozioni impresse nella memoria e nel cuore di ogni tifoso interista. Un po’ racconto giornalistico, un po’ raccolta statistica, è una pubblicazione indispensabile per gli addetti ai lavori e di piacevole lettura per il pubblico dei tifosi. Così almeno ci auguriamo.

[Marco D’Avanzo e Gabriele Porri, Vienna, Milano, Madrid – Da Herrera a Mourinho il viaggio dell’Inter in Coppa Campioni e Champions League, I Quaderni di SoccerData]

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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