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Pazzo per l'Inter

Il Milan? Cos’è?
Pazzo per l'InterNei momenti di difficoltà, quando la squadra sembra sulle ginocchia e dal primo rosso partono i soliti fischi, i veri tifosi interisti guardano il cielo e chiedono il solito favore a Peppino. “Peppino Prisco facci un gol!” è uno dei cori più frequenti e affettuosi di uno stadio e di un pubblico che dal 2001 ha perso una vera e propria guida spirituale, oltre che il suo più grande, ironico e geniale dirigente. Adorato dai suoi tifosi, Peppino era troppo intelligente e troppo cattivo per poter essere apertamente odiato dai rivali: non sapevano rispondergli, quindi erano costretti a fingere una simpatia che non li facesse passare per vittime sacrificali. Simpatia tutt’altro che ricambiata, ovviamente.
Peppino non aveva nessuna simpatia per la terza squadra di Milano (la seconda è la Scarioni, squadra nella quale militò da giovanissimo) come non ne aveva per la Juve e non si fa scrupoli a raccontarlo in questa lunga intervista data alle stampe nel 1993 e aggiornata dopo la sua improvvisa scomparsa il 12 Dicembre 2001. Una intervista che racconta le origini del suo interismo nell’ormai lontano 1920 (lui nacque il 10 Dicembre 1921 ma si considerava interista da un anno prima, per aggiungere un altro Scudetto ai tanti visti sul campo) passando per la “rivelazione” avvenuta dopo un derby vinto nel 1929, quando lo zio Pasquale e la zia Antonietta si sentirono chiedere da Peppino informazioni sul Milan e gli risposero che non era il caso di occuparsi di gente incolpevole, ma calcisticamente di serie B. Da quel giorno zio Pasquale lo portò con sè allo stadio ad ogni partita dell’Inter, e da quel giorno di partite dell’Inter Peppino ne perse poche.
I tremendi racconti della campagna in Russia (talmente estraniante da fargli perdere di vista l’Inter), il tifo nerazzurro del figlio Luigi come unica prova della fedeltà di sua moglie (“Luigi ha gli occhi azzurri ed è chiaro di capelli, mentre io ero scuro e ho gli occhi neri. Se avesse tifato Milan avrei chiesto la prova del sangue”), l’ingresso in società nel 1949 e la carica da vicepresidente ricoperta dal 1963 per 38 anni, i ricordi dei campioni dell’infanzia (Meazza su tutti, “il quale commise un solo errore: accettare il trasferimento al Milan”), dei campioni di oggi (Ronaldo, che “sono sicuro che mai potrebbe essere indotto in una simile tentazione”) e degli amici veri (a cominciare da Giacinto Facchetti), più qualche rivelazione sull’Inter, dal tentato acquisto di Berlusconi al concreto acquisto di Platini…in questo libro c’è tutto.
80 anni di vita dell’Avvocato Prisco, 80 anni di storia dell’Inter.
[Giuseppe Prisco, (a cura di) Giuseppe Baiocchi, Pazzo per l’Inter. Un sogno lungo 62 anni, Baldini Castoldi Dalai editore]
Commenti (106)

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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