Bauscia Cafè

Un buon punto

Esattamente un girone fa ero qui, nella stessa posizione di adesso, ad analizzare la partita d’andata. E scrivevo di come non eravamo una grande squadra, di come i messaggi dati con le sostituzioni erano quelli di un allenatore pauroso e di come fossi felice per l’Inter, ma triste per me. Che non riuscivo a divertirmi e a provare niente. Di come ritenevo fosse colpa mia, e che dovevo prenderne atto e fare delle valutazioni. E così come me, questo era lo spirito anche di altri compagni del blog.

Bene, le valutazioni fatte dopo un girone di distanza sono oramai ben note. Come avete modo di leggere nei miei ultimi post, vi siete resi conto di come abbia più volte tessuto le lodi – sia alla squadra sia a tutto lo staff tecnico – per il lavoro svolto in questi ultimi 4 mesi.

Adesso si può affermare che siamo una grande squadra.

E lo si può affermare perché la squadra è cresciuta in maniera importante e anche perché in un altro periodo, una partita come quella di ieri sera, l’avremmo persa pur senza meritarlo. Invece ieri si è vista una squadra che sa quello che fa e sa quello che vuole. Una squadra che non ha mai perso la giusta via, anche quando accade qualcosa di sfortunato come il gol che abbiamo concesso.

In passato una partita nata con uno svantaggio sfortunato, a cui vanno aggiunti i due pali presi da Lukaku e due buone occasioni buttate al vento prima da Darmian e poi da Hakimi, l’avremmo subita abbastanza. Ieri invece non è successo perché la squadra è presente, conosce i propri mezzi e non perde mai la retta via. Il tutto avendo di fronte una squadra molto forte, e in forma, come il Napoli visto ieri sera. Che si è rivelata una delle due/tre squadre (Roma ed Atalanta le altre due) ad averci messo più in crisi con le loro trame di gioco e incursioni centrali.

E visto l’ampio vantaggio accumulato fin qui, si poteva pensare che dopo lo svantaggio la squadra poteva accontentarsi e decidere di giocarsi uno dei bonus a disposizione, ma invece ha capito l’importanza della partita facendo sì da non concedere speranze alle inseguitrici. Perché si è vero che abbiamo lasciato due punti a Milan ed Atalanta, ma abbiamo dimostrato per l’ennesima volta in questo girone di ritorno di avere una solidità mentale.

Se non puoi vincere, devi assicurarti di non perdere. twittalo

Solidità mentale scaturita dalla crescita costante, sia in campo sia fuori, dei giocatori. Un gruppo di ragazzi che hanno dato grandissima disponibilità e si sono messi in gioco per primi, dimostrando in ogni partita che il successo personale viene dopo quello di squadra. E per essere grandi l’unica via è quella di vincere.

E adesso, dopo aver messo un altro mattoncino fondamentale, testa alle prossime quattro partite dove – con altri 12 mattoncini – potremmo riuscire a vedere finalmente la fine e l’opera portata a termine in tutta la sua bellezza.

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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