Bauscia Cafè

Non è più Pazza Inter?

Sessantaquattro punti, la Champions in cassaforte. Tante occasioni perse.

Oggi l’Inter è più vicina ad essere scavalcata da una stupefacente Atalanta che all’aggancio di una sorprendente Lazio. La Champions non è in discussione. E questo è di vitale importanza. Eppure la differenza tra un secondo posto alle spalle dei gobbi avrebbe un valore completamente diverso da un quarto, dietro Lazio e Atalanta.

L’Inter arrivava alla partita di ieri conscia di poter fare quel passo decisivo ed importante in continuità e consapevolezza agguantando 3 punti che la avvicinerebbero alla Lazio.

I primi minuti sono un buon concentrato di ritmo e la partita è godibile, l’Inter prova a portare il pressing alto tentando di rendere effettiva una riconquista che in quelle zone di campo sarebbe doppiamente preziosa. Dal basso invece la costruzione arriva a palla bassa fino a quando non risulta automatica una verticalizzazione capace di far male all’avversario.

E’ da un cambio di gioco che arriva il gol al ’22. La palla taglia il campo da Candreva a Young che effettua un cross al bacio che trova la testa di Lautaro. Il tocco è solo sufficiente a trovare il palo, ed è Lukaku a dover ribadire in rete.

Poco più tardi ancora Young, ispirato, prova l’iniziativa personale, non trovando il gol. Uno squillo di Orsolini tuttavia restituisce un Bologna vivo e testimonia la necessità di chiudere la partita con il secondo gol.

Il secondo tempo sembra mettere la partita in discesa con un arbitraggio insolitamente non timoroso di prendere decisioni pesanti. Al ’57 Soriano viene espulso per qualche parola di troppo, ed una manciata di minuti dopo Candreva si procura il rigore che potrebbe chiudere la partita. Sul dischetto si presenta Lautaro, che però calcia senza convinzione, sulla ribattuta si avventa Gagliardini che riesce solo a centrare il portiere steso a terra, sebbene la porta sia spalancata.

La partita non pare essere in discussione, ma l’ingresso di Juwara ed un ingenuo rosso a Bastoni riaprono una partita virtualmente congelata.

I due giocatori del Gambia, Juwara e Barrow, sfruttano la sonnecchiante confusione della difesa nerazzurra ed infilano due volte Handanovic. E’ l’ottantacinquesimo quando Conte prova 4 cambi. Troppo tardi per incidere sulla partita e con la ritrovata parità numerica il risultato premia il Bologna.

La partita contro i Felsinei ci restituisce un altra piccola delusione. L’annata era iniziata con obiettivi chiari da parte della società: “Mai più Pazza Inter” era uno slogan inneggiante ad una solidità che portasse la squadra ad essere quello schiacciasassi che serve per vincere i campionati moderni. Per raggiungere i 90 punti che sono necessari nel calcio di oggi per essere competitivi.

In una stagione anomala come questa si era detto che il calendario immediatamente successivo alla pausa forzata poteva essere il migliore dei nostri alleati per recuperare su gobbi e Lazio. Che questo fosse possibile o meno nelle ultime prestazioni non si è vista quella continuità di prestazioni e risultati che invece era non solo auspicabile ma necessaria. Quella di ieri con il Bologna era un’opportunità, non di quelle gettate al vento nelle Coppe.

Mentre arriva Hakimi, testimoniando la voglia di inserire tanta qualità in questo modulo, mi chiedo quanta distanza ci sia tra quello che vediamo in campo e le possibilità che questa rosa offre.

Il 3412 è ancora in fase di rodaggio, un modulo che è stato scelto per riuscire a superare le difficoltà nel primo pressing che ci avevano portato ad un mini-ciclo povero di punti non riesce a restituirci certezze, anzi ci crea qualche problema nel momento in cui la pressione viene elusa e i 3 davanti vengono tagliati fuori creando una situazione difficile da gestire per il resto della squadra.

La speranze è quella di vedere disponibilità e convinzione nell’esplorare diverse possibilità, e magari la flessibilità necessaria anche ad abbandonare convinzioni tattiche, sono tanti infatti i giocatori che ancora devono capire come esprimere il loro pieno potenziale nel modulo corrente. Ovviamente questa ricerca va coadiuvata dal tempo che porti alla giusta applicazione in campo anche di questo 3412 che ad oggi ancora non viene interpretato nel migliore dei modi.

Le riflessioni tattiche sarebbero numerose, e verranno sviscerate quando si potrà tracciare un bilancio complessivo e più coerente dell’annata. 

 

Le ultime prestazioni ci restituiscono un dato di fatto: l'Inter è ancora Pazza. Forse addirittura più dell'ultimo decennio quando era solo scarsa. twittalo

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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