Ovviamente non possiamo affrontare sotto gamba nessuna partita, questo è il più grande errore che si possa fare in questo periodo storico. Allo stesso tempo, non possiamo nasconderci, e se allungare la striscia di vittorie consecutive deve essere l’obiettivo, per nulla semplice e scontato, è anche il punto da cui partire senza nasconderci.
Solo chi non si ricorda la partita di andata e gli ultimi scontri con i partenopei può pensare che stasera non ci sia nulla da dimostrare. Koulibaly è spesso stato attentissimo ed efficace su Lukaku, e in generale il loro centrocampo ci ha sempre messo in difficoltà. L’arrembaggio finale, nell’ultimo scontro, poi ci ha lasciato non pochi brividi, con tanti uomini nella nostra area, e la difficoltà, complici i cambi timorosi e disastrosi, di non rimanere alle corde nonostante la superiorità numerica concessa grazie alla follia di Insigne.
Quella partita ci lasciò un risultato enorme, con il primo di poi tanti scontri diretti portati a casa, ma indicazioni non del tutto incoraggianti.
Ma quella di oggi è un altra Inter.
Demme, Ruiz e Zielinski sono avversari temibili, ma la nostra mediana sarà presumibilmente arricchita di Eriksen per il meno brillante Gagliardini. Questo sicuramente ci potrà aiutare a consolidare il possesso.
L’attenzione dovrà essere massima sull’attacco brevilineo Politano, Insigne e Osimhen. Forse non il meglio dal punto di vista finalizzativo, ma tecnico e veloce quanto basta per creare grattacapi ai nostri giganti. Tenere la palla potrebbe essere una soluzione, a patto di riaggredire con ordine ed intensità quando si perderà il possesso. Il contropiede infatti è un arma temibile a disposizione degli uomini di Gattuso.
Dal canto nostro, ritrovare la coppia Lautaro-Lukaku, con il primo parzialmente riposato, poter contare su Hakimi, con Darmian in fiducia sul lato opposto ad equilibrare, non dover rinunciare a nessuno dell’11 titolare sono ottime notizie.
Per vedere una discontinuità rispetto all’ultima gara giocata con gli azzurri mi aspetto moltissimo dalla mediana Barella-Eriksen-Brozo, capaci di congelare il pallone e gestirlo con i tempi giusti, e da Conte, che complice la maggiore consapevolezza della squadra, ha ora tutte le risorse per non arroccarsi in caso di vantaggio.
Senza tregua, paradossalmente per migliorare sempre. twittalo