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La partita di oggi, ed il calcio di domani

Inter-Spezia rischia di essere una sfida dal sapore antico, sarà una delle ultime sfide di un calcio destinato a morire?

Lo Spezia occupa l’ultima posizione nella classifica dei monti ingaggi della Serie A con 22 milioni di euro di stipendi. Nonostante questo 32 punti gli valgono il 14esimo posto in classifica. Una buona stagione ed un ottimo piazzamento che probabilmente porterà ad una salvezza sicura. Salvezza che trascinerà la squadra ligure nel calcio di domani, su cui però non abbiamo alcuna certezza.

Partita insidiosissima, da non dare per scontato, se si vuole stare attaccati al calcio di oggi.

Tuttavia questo è un esercizio di concentrazione immenso per non perdersi in voli pindarici sul futuro.

In campo non vanno i monte ingaggi, se lo facessero si muoverebbero 149 milioni da una parte, contro i 22 spezzini.

7,5 milioni cercano di superare in velocità 250’000 euro

22 milioni che sono stati sufficienti a fermare i cugini rossoneri e a sancire quel tracollo che li ha portati a doversi guardare alle spalle più che in avanti.

E alle spalle del Milan, quinto in questa speciale classifica (90 milioni) c’è l’Atalanta, con 42,6 milioni di monte ingaggi, appena fuori dalla Top Ten. Mentre il Napoli spendendo 105 milioni resta aggrappato ai bianconeri che spendono più del doppio e sono i primi in Italia corrispondendo ai giocatori 236 milioni.

Cosa voglio dire, assolutamente nulla. Ognuno elabori il lutto come preferisce. Purtroppo non credo che ci sia una concreta alternativa, ed il calcio di cui siamo innamorati andava salvato 20 anni fa. Quando solo i più illuminati potevano immaginare i possibili sviluppi (Wenger ne parlava nel 2009).

L’alternativa alla SuperLega di Perez, Agnelli e Zhang, è il Campionato dei Lotito, Agnelli, Preziosi e Cairo. Non uno scenario che da respiro ad un calcio sano, integro, competitivo moderno e con dei valori. Anzi, e mi duole dirlo, un calcio morente, geriatrico e stentante.

Questo non cambia i sentimenti che possiamo provare nei confronti di questo colpo di stato. Che diventa di ora in ora più doloroso, confuso e soprattutto frammentario. Sempre meno sensato e architettato come qualcosa di estremamente.

Diventa difficile parlare di una partita oggi. Giocata mentre si è al contempo dentro e fuori da un istituzione, contro una squadra che si è tradita. Non tanto perché non fosse legittimo cercare una strada per portare il calcio nel futuro, quanto perché farlo di nascosto, ricoprendo dei ruoli istituzionali è una carognata. Anche se non ho dubbi l’Inter fosse in una situazione impossibile da gestire, perdente da entrambe le parti dello schieramento.

Non meritavamo di dare così poca importanza ad un finale di stagione che potrebbe finalmente consegnarci uno scudetto atteso 10 anni.

La partita di stasera sarà insidiosa, e spero che i giocatori abbiano molta più concentrazione di quella di tutto il mondo che sta a loro intorno.

Certo lo Spezia avrà una motivazione in più a dimostrare che i freddi numeri non scendono sempre in campo.

Stasera scendiamo in campo, senza sapere cosa saremo, e cosa sarà il calcio twittalo
Rimaniamo attaccati a chi scende in campo.

Cerchiamo di rimanere attaccati a chi scende in campo, sperando rimanga attaccato alla realtà del campo, terra, erba e la voglia di emozionare.

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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