Bauscia Cafè

Alla ricerca di concretezza

Si ritorna al campionato e lo si fa dopo la trasferta Ucraina che se ci ha visto da un lato estremamente propositivi e dominanti ci ha restituito anche una realtà che spaventa: anche meritando è tutto fuorchè scontato riuscire a raggiungere l’obiettivo dei 3 punti.

Possesso palla del 59%, nessun rischio concreto, due traverse e una dozzina di tiri verso la porta avversaria non sono riusciti a consegnarci i 3 punti vitali.

Statistiche della partita

E’ da qui che si riparte in vista di Parma, perché questo copione, sebbene più moderato, lo si è visto ripetere anche in altre partite di campionato. Lazio e Milan sono state altre ghiotte occasioni non sfruttate.

Non sempre si è stati brillantissimi, soprattutto sul finire della partita, quando da una squadra con questo apporto di qualità ci si sarebbe aspettati un forcing esasperante, come successo nella prima uscita contro la Fiorentina. Discriminante fondamentale probabilmente è stata la mancanza di forze fresche, con la rosa, viste le defezioni per CoVid (e la natura intrinseca di Sensi e Sanchez) se non in difficoltà numerica, almeno depotenziata.

Questa stagione non potrà che essere caratterizzata da questo tipo di ritmo e di difficoltà, con giocatori che entrano ed escono dalle possibilità di rotazione, quindi non bisogna guardare oltre senza considerarla una scusa.

Il campo ha dato verdetti positivi sul piano dell’equilibrio difensivo, nessun rischio per Handa, ma una sostanziale difficoltà sotto porta.

Anno scorso abbiamo usufruito di una forma eccezionale dei nostri attaccanti principi. Le difficoltà sono coincise con il calo di brillantezza di Lukaku e Lautaro. L’indisponibilità di Sanchez è stata, ed è, un problema. Il cileno oltre a conservare i due sopra citati, quando presente, è stato arma devastante.

Tuttavia questa domenica il Nino mancherà e con lui anche Lukaku. Pensavo che in questa situazione sarebbe stata dato spazio a Pinamonti. Le ultime indiscrezioni parrebbero escluderlo. Sembrerebbe possa essere Perisic il designato per completare l’attacco insieme a Lautaro. Fosse confermato questo aprirebbe evidentemente ombre sulla situazione numerica, ombre che io per primo non volevo considerare.

Pur non considerando Pinamonti un fenomeno, dopo due anni di A ed uno stipendio corposo, pensavo fosse stato preso come punta su cui fare affidamento, e spero possa essere così. Contro un Parma non certo da stropicciare gli occhi sin qui, potrebbe essere più utile far sentire il ragazzo utile alla causa che, di fatto, tagliargli le gambe e relegarlo ai margini.

Ad ogni modo le difficoltà in zona gol non sono da circoscrivere solo allo stato delle due punte. Le squadre di Conte, ed anche l’Inter di anno scorso, sono squadre che portano al gol molti giocatori dell’organico. Quest’anno ci sono anche più giocatori da gol (Hakimi, Vidal, Eriksen, Perisic) eppure la squadra sembra più focalizzata alla ricerca dell’equilibrio (necessario), perdendo di pericolosità.

Sembra delinearsi sempre di più un 3412 nel quale due dei centrocampisti occupano la mediana, trovandosi così forse un po’ più lontani dalla porta. I mediani sono anche coinvolti in fase di impostazione, scendendo sulla linea dei difensori, a costo spesso di alzare uno dei terzi di difesa.

Questa idea crea movimento e permette si di impostare con un giocatore di qualità ma lo allontana anche dalla porta e lo costringe a coprire una porzione di campo nella quale può non trovarsi a suo agio (Vidal contro il Gladbach). Di solito questa situazione viene proposta in maniera vincente in una difesa a 4, dove si abbassa si un mediano, ma salgono i due terzini. Ed alzare un terzino di spinta di una difesa a 4 ha forse più senso che alzare un Bastoni terzo di difesa a 3.

Ad ogni modo, nonostante ciò, il movimento è sempre fonte di preoccupazione per gli avversari, e se questa è un identità ed una ricerca che sta a cuore al mister non mi sento di condannarla, ne di bocciarla aprioristicamente visto che è qualcosa di abbastanza nuovo per quanto ci riguarda (anno scorso i terzi di difesa si sovrapponevano piuttosto ai terzini in situazioni di spinta quasi da fluidificanti in maniera più banale e meno preparata).

La partita contro il Parma richiederà un passo avanti per finalizzare il gioco senza Lukaku. Gli avversari meritano rispetto ma di sicuro non sono nel loro periodo migliore, ne una delle rose più attrezzate del campionato. Un bel banco di prova al netto delle defezioni.

Serve vincere e convincersi, e tradurre la dose di gioco in gol. Per farlo bisogna, in qualche modo, risultare più presenti centralmente, invece che imbottigliarsi sulle fasce o verticalizzare con troppa insistenza sulle punte. Due modi di giocare che possono produrre comunque risultati finché gli interpreti dominano gli avversari, ma che diventano canovacci infruttuosi quando lo stato di forma delle tue punte non è al top. Verticalizzando chiedi alle punte di vincere un duello individuale (o più d’uno), andando sulle fasce ti allontani dalla porta e chiedi lo stesso ai tuoi esterni.

Il Parma è un ottima occasione per vedere a che punto siamo, e le defezioni, sebbene importanti, dovranno servire a farci scoprire altre qualità della rosa, e, probabilmente, ad osare un poco di più.

Chissà che non serva proprio una difficoltà a farci riscoprire noi stessi.

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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