Per il sottoscritto fu letteralmente traumatica la stagione ’92/’93, quella dell’arrivo di Bagnoli sulla nostra panchina e del clamoroso, insopportabile addio contemporaneo di Brehme, Matthäus e Klinsmann, un trio che per quelli della mia generazione era sovente il principale motivo di vanto nel tifare la Beneamata.
Un caso estremo di nostalgia canaglia che avrei trascinato con me per anni, e soltanto parzialmente mitigato dalla clamorosa stagione di Ruben Sosa, un altro idolo cui mi affezionai come si fa con il peluche preferito prima di andare a dormire.
Durissima anche tollerare il commiato delle bandiere: ho avuto la fortuna di ammirare le gesta di Walter Zenga e quell’incredibile finale di Uefa che coincise con la sua ultima partita in nerazzurro, e convincermi che avrei dovuto affrontarlo da avversario fu traumatico, ma al tempo stesso fu anche una grande lezione di tifo. Avrei infatti amato il suo successore tanto quanto lui, nonostante una militanza in nerazzurro meno duratura: bei tempi, quando avevamo ancora un portiere.
Chiunque adesso guardi con commozione e un misto di frustrazione e rassegnazione le imprese di Hakimi in quel di Parigi dovrebbe ricordarsi – ammesso non sia troppo giovane, in tal caso cordiali vaffanculo – la ignominiosa cessione di Roberto Carlos al Real Madrid, dettata non da improrogabili esigenze economiche, bensì da una a dir poco allucinante scelta “tecnica” operata da Roy Hodgson il cui nome ancora oggi si fa portatore sano di bestemmie.
Ma il picco massimo di nostalgia/pianto/dramma interiore/dilanio raggiunto dal sottoscritto – e come me suppongo da molti altri compagni di tifo – fu l’addio al Fenomeno.
Verosimilmente non soltanto per cause squisitamente tecniche (quello che abbiamo visto fare sul campo a lui resta e resterà sempre Alieno), ma anche per l’orrore di aver visto urlare dal dolore non una, ma addirittura due volte, un uomo capace di regalare estasi ad ogni tocco. Nonostante la ferita ancora aperta del tradimento rossonero, rinunciare a Ronaldo resta l’apice della tristezza per chiunque abbia goduto delle sue imprese: avremmo ammirato molti altri grandiosi attaccanti negli anni a venire, ma quel sorriso e quella esultanza tanto semplice, quanto ricolma di allegria restano istantanee di un ricordo indelebile.
Emozioni forse eguagliate, seppur con ricordi diversi, soltanto da un’altra bandiera nerazzurra, quel Javier Zanetti che ebbi la fortuna di tributare a Milano per la sua ultima partita casalinga in nerazzurro (non prima di aver insultato Walter Mazzarri, però).
Nel caso del Tractor la sensazione era però quella di dover dire addio non semplicemente a un beniamino, ma a un fratello maggiore, a una faccia pulita che mi aveva accompagnato mano nella mano attraverso le lacrime del 5 Maggio fino all’infinito orgasmo del 22 Maggio.
Un atleta che ha lottato, sofferto, subìto e poi trionfato insieme a tutti noi, e che come pochi altri ha compreso cosa significhi indossare questa maglia.
Nel suo caso non si è mai trattata di nostalgia, ma di un vero e proprio pezzetto di cuore messo da parte a imperitura memoria.
Quello che voglio dirvi con questo post inutile e un po’ melodrammatico è che esisteranno sempre giocatori capaci di lasciare il segno con la nostra maglia per poi spostarsi altrove, alla ricerca di un ingaggio migliore o di una sfida più stimolante; e tanto più inaspettato e doloroso sarà l’addio, tanto maggiore sarà la nostra incapacità di farsene una ragione, di comprendere che verranno altri a regalarci emozioni nuove e la voglia di acquistare una maglia. Ancora una volta, come sempre, c’è e ci sarà solo l’Inter.
Lasciate che la nostalgia diventi piacevole ricordo di ciò che non sarà più.Avrete sempre un nuovo motivo per sorridere.Nonostante tifiate Inter. twittalo
io da buon vecchietto, ho nostalgia della mia infanzia legata alla grande Inter, quella di Buffon, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Di Giacomo, Suárez, Corso. Allenati dal grande H.H.
Ero ragazzino, sentivo le partite assieme a mio padre a “tutto il calcio, minuto per minuto” le partite viste alla TV in bianco e nero, le solite ladrate, invece, dei bianco neri. un altro mondo, anche nel calcio
Le ladrate ovine non conoscono distinzioni di device e colori della tv
LA CRI MO NE
Nostalgia canaglia
Siamo la squadra piú bella del mondo.
Certo che con le strisce verticali nerazzurre…. Siamo da galassia.
Scusate ma se mi stimolate con ste foto poi mi sale naltra volta.
Complimenti per i bei ricordi.
Forza Ragazzi e Forza Inter.
PS: Io sto con il Prof.
Nostalgia canaglia anche per la maglia.
Fa anche rima.
Ricordo l’ultima partita di Facchetti (con autorete!), ero bambino ed ebbi la sensazione che si chiudesse l’età dell’oro della quale io avevo solo sentito parlare. Poi la bruciante cessione di Bonimba agli odiati gobbi. Era da tempo che cercavo di farmi accompagnare per la prima volta a San Siro e quando finalmente mio zio mi accontentò mi trovai Pietruzzo Anastasi con la maglia numero 9. Forse fu quella la mia prima esperienza della proverbiale nuvola fantozziana. Purtroppo, dopo la nuvola, una decina di anni dopo dovetti sperimentare la ciclicità della storia , con il passaggio di Spillo a quella inqualificabile squadra.
Un’altra perdita dolorosa per me fu la vendita di un giocatore che adoravo: Salvatore Bagni. Non ho mai capito perche lo avessero venduto al Napoli di Maradona. Al suo posto arrivò Mandorlini che, come mediano, non ne azzeccava una. Per fortuna nell’89 il Trap lo reinventò libero e fu l’anno dello scudetto dei record.
Comunque è cosi: passano i campioni ma resta la maglia, cioè la maglia …. ci siamo capiti!
Brividi
Per la Mascia? 😀
l’unica cosa buona di Mandolini, e’ che si trombava la Mascia…
Tornando a Cottarelli, da quanto leggo il tema è che Zhang vuole vendere mentre Cottarelli apportare aumento di capitale per rafforzare società ma diluendo quota Suning.
Se queste sono le posizioni, temo sia impossible arrivare ad un contatto. A meno che Cottarelli abbia alle spalle una ptenza di fuoco da 1 mld o Zhang decida improvvisamente di cambiare approccio. Improbabili, almeno ad oggi, entrambi
Si, Cottarelli al momento è il contorno, quello che interessa veramente è la portata principale e cioè la dinamica Suning/fondi.
A noi tutto sommato va bene tutto: che Suning sia autorizzato dal governo a tenere l’investimento, che Oaktree assorba la maggioranza, che subentri PIF o chi per lui…
Una sola cosa è determinante: la conferma dell’attuale management italiano.
Concordo su conferma management. Tra le soluzioni paventate personalmente scarterei Oaktree. E’ un fondo hedge, vale a dire massimizzazione del guadagno con rientro nel più breve tempo possibile. E purtroppo sappiamo che nel calcio questo non fa rima con squadra competitiva.
Il Bilan ci sta effettivamente riuscendo ma dopo anni di magra ed avendo azzeccato, sembra, una serie di giocatori giovani e prestiti vari (ma noi abbiamo Piero che naviga meglio sugli over 30 affermati). Però abbiamo visto che i big arrivano a scedenza e se ne vanno per i rigidi parametri imposti. Le altre soluzioni sarebbero incognite ma lascerebbero speranze di agire ad un livello più alto
Il Cotta sembra che dietro abbia il Fondo “Pif”…, gli arabi…
“Noi abbiamo quasi scelto il nostro consulente che ci aiuterà a preparare un piano di governance dettagliato e contiamo di presentare la nostra proposta entro la fine di novembre. Ci sono difficoltà, non posso nasconderlo, ma questo è il nostro obiettivo.”
Quasi scelto…forse fine novembre…
Al di là dei titoli che trovi in giro, mi sembra evidente che il progetto di Cottarelli sia ancora in una fase “filosofica”.
In compenso tornano a filtrare (o vengono veicolate…) voci sulla cessione. Credo che dopo le amministrative si comincerà a capire meglio (e tutto probabilmente subirà un’accelerata).
Se Cottarelli ha in mano un centinaio di milioni per me Zhang non accetterà mai un aumento che vedrebbe una sua diluizione ma senza rientrare di un euro.
Aldilà di cosa dica Cottarelli unica cosa che conta è quanta grana è in grado di apportare con i cosiddetti anchor investor. Se è poca roba continueremo a leggere solo dichiarazioni filosofiche, come dici giustamente
Cottarelli cita sempre le 3 A del Bayern…magari riuscisse a mettere insieme una governance con tale potenza di fuoco. Ma realisticamente mi sembra il libro dei sogni in Italia…
Magari siano potenze di quel calibro….
Molto “filoso…fica”…
Pochi giorni fa aveva detto che il business plan doveva essere pronto per fine ottobre…oggi si parla di fine novembre.
E poi ci si lamenta se i “cinesini” non lo hanno cagato manco di striscio…
Una cessione per me dolorosa è stata il Cholo Simeone. Arrivammo a Vieri ma perdemmo il cuore della squadra, l’unico che andava da chiunque, anche Ronaldo, a svegliarlo quando si appisolava. Un grande calaciatore dotato di una straripante personalità che in un team di vertice serve sempre
Vero.
Colpa di lippi mi pare
Peggior figuro seduto sulla nostra panca per distacco…
Per motivi diversi al pari di de boer, esempio lampante di personaggio ottuso incapace di creare gruppo. Si veda anche esperienza da ct Olanda
Smantelló la squadra di Simoni.
chapeau a Anconetani ad averlo scoperto a 18 anni…
Eh ma se continuiamo così mi sa che arriviamo a Peppino Meazza.
Il Cuchu
Il Cuchu che degli xxxxx hanno fatto anche piangere…gran pezzi di xxxxx
Grandissimo. Avrei pensato di trovarlo già in giro ad allenare…
Un solo nome, Roberto Boninsegna.
Eh, lo so, ho una certa ( come dicono i giovani).
Ero un bambino e volevo giocare come lui, pettinarmi come lui, camminare come lui e fare le rovesciate e i colpi di testa come lui.
Piansi per una settimana, ma non ebbi mai la tentazione di tifare per i ladri. MAI!!!
Come dimenticare Bonimba…uno dei miei imprinting calcistici
Bonin Bonin Bonin… segna segna segna…!!!
Era Il Coro a S.Siro
…così a ruota libera…Spillo, da bambino, Walter, da adolescente, Ronie da ventenne, Robi Baggio da trentenne, il capitano, quarantenne…i cinquantanni? Chissà, magari Barellino…o Skrigno…
Auguri ad un altro Lele…Adani che torna alla rai….dopo la sua epurazione da sky non si capisce perché (ma forse si).
Magari riesce a sollevare un pó il livello della rai (non ci vorrebbe granché in effetti)
Per me Adani in mezzo a quell’accozzaglia è uno coerente e competente.
Mai leccaculo…il che a volte può essere un grosso problema, come visto.
Un questo blog di giovincelli paleso la mia nostalgia anche per Evaristo Beccalossi, Spillo Altobelli e Lele Oriali.
Che ve siete persi….
E lo Zio?
Che si ritirò, perché non rientrava nei piani di un certo Marcello Lippi?
Che fu (non) celebrato come un Balotelli qualsiasi…
Calcisticamente anche lo zio…anche se da giornalisya mi lascia perplesso
Come giornalista e non solo, mi lascia perplesso anche Paola Ferrari…
A me lascia abbacinato (ma dev’essere per la supernova che le accendono in faccia)…
Intanto lei ha dichiarato che con Adani ci andrebbe a cena….
Hai capito la tardona…
Bisogna vedere se lui è d’accordo…
Anch’io, per dire, vorrei andare a cena con la Leotta…
Lo zio è tra i pochi che ci capisce.
Quando leggo lodi ad Adani impazzisco: simpatico clown ma siamo al livello di Cssano a chi la spara più grossa. Se parliamo di considerazioni tecniche inascoltabili
Questo blog i giovincelli ce li ha tra gli autori e tra i ciattari di telegram. Qui in mezzo solo noi matusa…
Domani arbitra Maresca; ma è una provocazione?
Dopo Orsato, mi sembra ovvio che a questo giro toccasse a “Sempre tu” Maresca…
Per fortuna che Calvarese è andato in pensione.
Si
La cessione di Roberto Carlos faccio tuttora fatica a digerirla…
tra 10 anni riformuleremo la stessa frase con Hakimi come soggetto
Hakimi chi?