Il 12 giugno 2021, allo stadio Parken di Copenaghen, al 43esimo minuto di Danimarca-Finlandia, Christian Eriksen, ventinovenne centrocampista dell’Inter e della nazionale danese, crolla a terra nel controllare un pallone proveniente da una rimessa laterale. Sin dal momento in cui il pallone impatta il suo corpo, risulta evidente che c’è qualcosa di sbagliato, qualcosa di storto, di malato, di rotto. E’ il cuore, si rompe il cuore. Christian Eriksen è morto. Resta a terra, lontano dal campo, dai tifosi, dalla vita, per undici minuti. Undici minuti che, se nel romanzo di Coelho rappresentano l’illusione dell’amore, qui, al contrario, rappresentano l’illusione della morte. L’intervento tempestivo dei sanitari, il defibrillatore, il massaggio cardiaco, il cerchio dei compagni che si stringe intorno al corpo inerte e ne ricaccia all’interno l’anima, a forza di lacrime e disperazione. “Dannazione, ho solo 29 anni”, dice Eriksen lasciando il campo, gli occhi aperti, ha ripreso a fissare la vita. Solo pochi minuti prima, fissava il vuoto della morte, come testimoniano le vergognose immagini pubblicate il giorno dopo, che ci faranno vedere, a noi che proprio non volevamo vedere, come dei bambini di fronte ad un film horror, immagini che ci sono entrate nella carne, ci hanno spaccato le ossa. Questa la fotografia, partecipata, disperata e sofferente, di quel giorno che abbiamo maledetto. Ma cosa è successo poi?
Le notizie mediche scarseggiano, sono imprecise, fumose, riservate. Eriksen viene condotto in ospedale, sottoposto ai dovuti accertamenti. Il 15 giugno pubblica un selfie dall’ospedale, “I’m fine – under the circumstances”, scrive, e “we are fine”, pensiamo noi, che siamo sollevati, allora è vero Chris, sei vivo, stai bene, sorridi. Il 17 giugno la Federcalcio danese comunica che, dopo che gli esami hanno accertato un disturbo del ritmo come causa dell’arresto cardiaco, la soluzione proposta ed accettata dal calciatore è l’adozione di un ICD, Implantable Cardioverter Defibrillator, un dispositivo impiantato chirurgicamente che rileva il battito cardiaco irregolare e corregge il ritmo riportandolo alla normalità. L’ICD è temporaneo, può essere rimosso se la causa del disturbo del ritmo si rivela reversibile oppure può essere sostituito da un defibrillatore permanente, se la causa non è risolvibile. Ma dall’ospedale e dalla Federcalcio danese non trapela nessuna indiscrezione, nessuna precisazione medica. La causa del disturbo del ritmo che ha colpito Eriksen non è facilmente individuabile. Ma si possono fare delle ipotesi, dei ragionamenti, dei calcoli.
L’arresto cardiaco improvviso colpisce circa 1 atleta su 100000 all’anno. La causa più frequente in atleti al di sotto dei 35 anni è un disturbo primitivo del cuore, sia esso del muscolo cardiaco o del tessuto specializzato nella generazione e conduzione del battito cardiaco. Meno del 50% degli atleti colpiti da arresto cardiaco improvviso sopravvive all’evento. Nonostante gli atleti professionisti vengano sottoposti a controlli seriati e scrupolosissimi, è estremamente difficile, se non impossibile, prevedere un evento di questo tipo. Negli atleti che sopravvivono, l’impianto di un defibrillatore esterno automatico garantisce una sopravvivenza variabile tra il 90 ed il 100%. Non del 100% quindi, ma leggermente inferiore, nonostante il defibrillatore. Si può intuire, da questi dati, quanto sia rischioso rinunciare al defibrillatore, per un atleta miracolosamente sopravvissuto ad un attacco cardiaco improvviso. La miocardite è un’infiammazione del cuore, ed è anche una delle poche cause di arresto cardiaco improvviso in cui potrebbe non essere necessario mantenere un ICD. Ma la miocardite rappresenta meno del 10% delle cause di arresto cardiaco improvviso in giovani atleti. Per la maggior parte, si tratta di malattie potenzialmente fatali per le quali non è immaginabile una vita, sportiva e non, senza ICD.
Questi numeri servono solo a testimoniare quanto la speranza di rivedere Christian Eriksen, in campo e con la maglia nerazzurra, sia praticamente nulla. In Italia non si può giocare con un defibrillatore. E’ possibile in Olanda, per esempio, dove Daley Blind, calciatore dell’Ajax, ha ripreso l’attività agonistica dopo aver impiantato un ICD proprio per una miocardite. Tornando a rischiare la vita quando, durante un’amichevole, il suo ICD si è spento. Per fortuna senza conseguenze.
Caro Chris, non so quanti tra noi, tenuto conto di queste premesse, ti vogliono ancora in campo. So per certo quanti di noi ti vogliono bene. L’abbiamo capito sabato scorso. Una curva intera, a rappresentare un mondo intero. Non importa se tornerai ad indossare i nostri colori, o magari il biancorosso dell’Ajax, la tua squadra del cuore. Da quel maledetto 12 giugno, non può esserci più sconfitta nella tua partita, né delusioni, né rimpianto, ma solo speranza. Speranza che hai regalato anche a noi, che siamo morti con te, in quello sguardo fisso nel vuoto, nel rumore del pallone contro le tue ginocchia, nel tonfo del tuo corpo, e poi siamo rinati con te, nella scarica che ti ha risvegliato il battito cardiaco, nell’ossigeno che ti ha allargato i polmoni, nelle mani del tuo capitano Simon Kjær, nel tuo sorriso dal letto di un ospedale. Siamo rinati nella tua speranza, che per piccola che sia, è la speranza di uno che era morto, quindi è così grande da unire una curva intera, un mondo intero, in uno striscione intenso come un abbraccio.
Ovunque tu vada, qualunque cosa tu decida di fare, siamo con te. C’mon Chris. twittalo
Cottarelli ha presentato il progetto Interspac ed entro novembre sarà pronto il business plan da presentare ai cinesini.
In questi due mesi, magari, evitiamo, un giorno si e l’altro pure, di scartavetrarci gli zebedei, con domande del tipo “come mai i cinesini non danno una risposta a Cottarelli?”
Comunque, condivido in toto l’idea della dirigenza di annullare le conferenze stampa pre-partita di campionato.
Meglio ridurre al minimo la pressione e la sovraesposizione mediatica.
Bocca cucita, testa bassa e lavorare.
I reality show lasciamolo ad altri.
Si risparmia anche sulle conferenze stampa…
In vista dei nuovi rincari luce e gas, è bene ridurre al minimo i costi e gli sprechi di energia.
Di questi tempi…….
ma certamente, in un periodo dove si gioca ogni 3 giorni,…cosa vuoi fare conferenze pre-campionato. gia la fai post…..
3 giorni dopo la fai pre….per la CL e poi post-partita
3 giorni dopo la fai pre- per il campionato e poi post partita…
e cosi’ via….. poi consideriamo tutte ne norme del protocollo covid da dover rispettare…..
con Eriksen e la revisione, dopo un anno e mezzo, del sistema di gioco di Conte l’Inter svoltò. Chala non mi sembra, per il momento, abbia dato un impulso altrettanto valido ai nerazzurri. L’articolo è bello e triste allo stesso momento, bello perché vero, triste perché nella sua verità esclude di ripoter vedere il danese in nerazzurro. Ora deve pensare alla sua salute ed alla sua vita, crepi il lupo Erik
Dire che l’inter svolto’ grazie alla revisione del ruolo, mi sembra una forzatura.
Diciamo che tutta la squadra trovo una forza di gruppo, una quadra in tutte le sue fasi, e lui dava il suo contributo in un ruolo nuovo per lui, ma che nel contesto squadra aveva la sua importanza.
peccato. personalmente reputo che in questa nuova “tipologia” di inter “inzaghianizzata” riveduta e corretta alla luce della mancanza di un punto fermo davanti,…..il signor Eriksen avrebbe maggiormente beneficiato. Ma la riprova non l’avremo mai.
Chala è un parametro zero, non dimentichiamolo, non può essere lui uomo più decisivo.
In ogno caso in 4 partite di campionato (una l’ha saltata) abbiamo due assist, un gol e diversi tiri pericolosi. Oltre alla solita generosità anche difensiva.
Certo che ogni tanto pasticcia, ma direi che c’è molto di peggio in giro.
Se poi si predica pazienza per tutti non vedo perché non si debba averne per lui: che per inciso ha anch’egli un ruolo nuovo da assimilare. Ad oggi per me validissimo innesto per ciò che erano attese e soldi investiti
Gran bel post. Davvero.
Un gran bel post…buona vita Christian! se giocherai, con noi o contro, sarà un di più…l’importante è che tu possa continuare la tua vita serenamente..adesso goditi Milano, il Garda, e tutta l’Italia…
mi stupisce che non venga allo stadio in casa..forse gliel’hanno proibito i medici? mi aspetterei o forse auspicherei un qualcosa di bello e commovente al derby, un calcio d’inizio con Kjaer..vediamo…
Grande post. E meno male che siamo qui a parlarne in questi toni perchè significa che il ragazzo è stato miracolosamente ripreso.
Tutto il resto passa in secondo piano: penso vorrà godersi la vita a prescindere dal calcio. E ci mancherebbe
@Jack32
Dimenticavo.
Il post è meraviglioso.
+1
tramite wa il mio amico Puccioni mi ha rivelato che parlando con Silvestri l’ad.stampa del Pisa,…l’inter ha una trattativa in corso per l’opzione di Lucca centravanti del Pisa…
buon prospetto, somiglia molto al mitico Cantarutti
Vista la tua discrezione nel rivelare nomi e cognomi, il tuo amico Puccioni rischia di essere impalato da Silvestri…
Dopodiché, il tuo amico Puccioni viene a casa tua e ti apre il DERE…
mica sono segreti di Stato….
Uomo avvisato, mezzo DERE salvato…
😂😂😂mai un DERE è stato tanto in bilico
Christian Eriksen è un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi. Non solo per la sua classe in campo ma anche, e soprattutto, per la correttezza, la professionalità e il rispetto con il quale ha affrontato la sua avventura all’Inter.
Credo che tutti gli interisti abbiano amato la sua capacità, sorprendente, di soffrire e lottare senza digrignare i denti o dare in escandescenze.
Ps: Bellissimo e graditissimo post. Grazie Jack32, grazie Bausciacafè.
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Ad Erik
Bel Post, é giusto ricordare che Erik, dopo il dramma sta facendo di tutto per tornare ad aiutare la causa. Mi ha ricordato Nwankwo giovane di sicuro avvenire voluto dal Moratti e impossibilitato da un problema occulto e meschino. Io sono uno di quelli che lo rivogliono protagonista in campo, titolare e al centro del campo, se lo merita come persona e come talento sportivo come allora per Nwankwo, ma nel rispetto della propria salute e in piena sicurezza, altrimenti me lo ricorderó sempre come un´altro grande passato per qualche momento indimenticabile in un grande gruppo unito come una famiglia.
Auguroni Erik ti aspettiamo.
Forza Ragazzi e Forza Inter.
PS: Onore al combattivo Spezia e un bravo a Thiago
ricordiamo anche il caso Natalino
👍 👍
Un giorno un attore di teatro tifoso nerazzurro, uno di quelli bravi alla Paolini, porterà in scena in monologo la storia di Chris e l’Inter.
Un racconto compresso tra due momenti, la lunga traversata nel deserto tecnico e relazionale del rapporto con un mister che ti chiedeva e ti spingeva ad essere altro da te e quel buio danese, fortunatamente squarciato dal ritorno alla luce.
In mezzo un trionfo, una presenza elegante e geometrica in un ingranaggio perfetto, lampi di quello che sarebbe potuto essere e non sarà.
E un affetto sbocciato prepotente, nostalgico, irrazionale come solo certi amori sanno essere.
Bello, davvero
“presenza elegante e geometrica”
….perfetto.
Difficilmente lo rivedremo in campo, soprattutto in Italia…
ma ciò che conta è che sia ancora tra “noi”, con la sua famiglia, con i suoi figli…tutto il resto è noia.
P.S. “Basta con la retorica dei giocatori sotto la curva a fine partita…” (cit.)
👍 👍
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Applausi.
Un abbraccio a Chris ed il meglio per lui ovunque vada e qualunque cosa faccia.
E’ triste pensare di non poterlo più vedere con noi ma vederlo rianimarsi quel giorno per me è stato una gioia immensa….una grande vittoria, la più importante di tutte.
Si deve prima di tutto pensare a questo.
Ed un grandissimo GRAZIE Chris per tutto quello che ci hai dato.
Classe sportiva ed umana difficili da ritrovare insieme nella stessa persona.
PS un applauso anche alla curva ed a tutto lo stadio per il tributo affettuoso.
Mi sono emozionato pur stando a casa.
Applausi 👍
che tristezza leggere che il ritorno in campo è praticamente nullo. con Eriksen, in Italia, saremmo stati in sicurezza.
Già
si sapeva
sai ‘na sega se la sega, sega o se la sega pialla….
Tu poi, che sai sempre tutto, figurati se non sapevi anche questa.
Sapevo cio’ che prevedono i regolamenti in Italia,…..nulla di esclusivo.
se poi vogliamo fare filosofia di bassa Lega…
semplice
primo! as usual.
ad maiora