Bauscia Cafè
La presentazione all'Inter di Grigoris Georgatos

Sexy Georgatos (vol.01)

Il Bauscia Café è un bar come tanti altri, ed entrandoci potrete facilmente incontrare alcuni degli autori intenti a trascorrere la loro giornata: cioè, sostanzialmente, a passare il tempo fingendosi importanti. C’è Giuanín che cerca di tenere pulito, Nic che fa lo splendido e il Casa che non gliene fa passare una, il Maestro che incastra qualsiasi sfortunato di passaggio per raccontargli storie inverosimili sulle donne che avrebbe conquistato – succede solo nella sua fantasia, ma noi ci fingiamo stupiti ogni volta. NicolinoBerti prende appunti sperando un giorno di imitarlo, ma per ora si limita a creare nuovi account su social network equivoci per poi cancellarli in pochi minuti. In un angolo trovate di sicuro Hendrik che parla -da solo- di calcio olandese, mentre poco distante Zio Pino dà lezioni di calcio e di vita a Vujen e Jorginter. Al bancone di solito c’è Rupert appoggiato a disegnare con Python dietro che cerca di sbirciare, e di fianco Tzara e Nk con una birra o un amaro davanti. Sono dei professionisti loro due: se c’è da perdere tempo, che almeno lo si perda come si deve. Al tavolino sulla sinistra ci sono sempre solo l’Interista Stalinista e Grappa che discutono di calcio, politica e filosofia fantasticando una rivoluzione comunista che non realizzeranno mai, mentre Sgrigna da dietro al bancone (lui non tocca un goccio d’alcol, quindi lo serve) li ascolta sorridendo: non ci crede più lui, è passato dall’altra parte della barricata.

E’ qui che, ogni tanto, hanno luogo discussioni che meritano di essere riportate.


Vujen è seduto al bancone con un bicchiere davanti. Grappa entra trascinandosi stancamente e si siede accanto a lui.

We Grappa ciao! Che cera che hai…

(grugnito incomprensibile)

(altro grugnito, sempre incomprensibile)

Ehh vedi…

Aspetta aspetta! Prima di raccontarmi come è andato l’ultimo fine settimana, che ti vedo ancora in post, voglio un tuo parere su quello che combinano Ausilio & co.

Chi?!

Ti do una mano che mi sa che ti sei perso qualche pezzo. In pratica quello che è successo nelle ultime quarantotto ore si riassume con: prendiamo Spinazzola che arriva in aeroporto visibilmente scocciato, anzi no perché è rotto, anzi si perché tanto ormai Politano non voleva più tornare e quindi lo abbiamo lasciato allo stato brado.

Ah pensa, io ero rimasto alla trattativa Modric.

In tutto ciò stiamo chiudendo per Young che potrebbe essere anche un flop di quelli memorabili alla Vidic. E che però fa morale e quantità lungo le fasce. E poi Giroud che è CAMPIONEDELMONDO, ma te li ricordi i Campioni del Mondo? L’ultimo chi era, Materazzi? E non parlo di quel giocatorino lì che sta a Londra e che la seconda squadra di Torino ha deciso di lasciarci, molto magnanimamente.

Grappa tira fuori un barattolo di Oki, lo scioglie dentro una tanica di acqua e lo ingurgita tutto d’un fiato. Sbianca di colpo, sembra sul punto di soffocare, ma poi improvvisamente dà un singhiozzo e riprende colore, riacquistando vigoria e parlantina

Allora Vujen, intanto ti ringrazio per le domande e mi complimento per la qualità del tuo lavoro che oserei definire necessario. In ordine sparso, ti dico che di Giroud parlai per la prima volta pubblicamente a fine dicembre del 2013 in una serata a Budapest, quando dissi in maniera chiara che vedendo le sue sponde di prima di tacco la mia omosessualità non solo si rivelava in maniera repentina e improvvisa, ma minacciava di prendere del tutto il sopravvento. Devi sapere che ho un debole per gli attaccanti mancini forti fisicamente e dotati di piedi raffinati, sono di fatto un mio feticcio, e Giroud è il prototipo, direi l’idea platonica di questo tipo di giocatore (ricorderai, in merito, il mio kink per Gabbiadini). Non c’era alcun bisogno di fare dichiarazioni del genere a Budapest, e considerando che in quello stesso discorso rientrava anche Podolski forse questo aneddoto non è portatore dei migliori auspici, ma detto ciò non posso che essere entusiasta per l’arrivo di un giocatore di cui esalto ininterrottamente le qualità da ormai sei anni a questa parte, giocatore che oltretutto conosce già Conte e che ci dà un ricambio in avanti come non se ne vedevano dai tempi di Cruz.
Ma ora basta parlare della mia attrazione per l’aitante francese. Parliamo dei nuovi equilibri che si creeranno sugli esterni con i nuovi innesti. O meglio, parlamene tu.

Mah Grappa cosa vuoi che ti dica…

Per me la tattica di Marotta è prendere un esterno a partita, così da sparigliare le carte e non dare punti di riferimento all'avversario. Si vocifera di un interessamento per Vangioni, e di un ritorno di fiamma per Georgatos. Condividi il Tweet

Ma te lo ricordi Georgatos? Quanto era sexy Georgatos?

Con quelle occhiaie di chi vorrebbe davvero dirti quello che ha combinato la sera prima, ma poi smetteresti di rivolgergli la parola e allora stava nel suo, e gli prendeva la saudade di moussaka. Comunque Young ha mille anni e non faccio facili battute sul suo cognome, in rete già si sprecano i meme (o memes? plurale.. uhm) su quanto sia poco coordinato, potrebbe essere davvero un nostro futuro eroe. A questo punto ho paura di contare quanti esterni abbiamo attualmente in rosa, non so nemmeno se contare ancora Asamoah tra i vivi o no, ma comunque direi che siamo tipo ad otto, o giù di li.
Pensa a quante possibili combinazioni di esterni possiamo avere.
No dico, pensaci.

Beh io credo che Biraghi a questo punto sarà utilizzato per produrre del prosciutto, anche se essendo lui di provenienza lombarda non penso che ne verrà fuori un prodotto di particolare qualità, forse meglio farne del salame. Considerando che Asamoah ha senz’altro contratto la lebbra, alla fine la rosa degli arruolabili potrebbe comprendere soltanto Young, Spinazzola, Candreva e D’Ambrosio, ammesso che Spinazzola non spiri prima che questo post venga pubblicato. Quindi, essendo io un grosso esperto di calcolo combinatorio, posso affermare con certezza che il numero di combinazioni possibili è uguale a n fattoriale fratto k fattoriale per n-k fattoriale, dove in questo caso n è uguale a 4 e k uguale a 2, e il risultato è 6. . Numero che salirebbe a 10 se Biraghi non dovesse diventare un salame e addirittura a 15 se Asamoah guarisse da quella che gli ebraici chiamavano Tzaraath.
Ah! Mi accorgo solo ora di essermi dimenticato di Lazaro in questo raffinato computo. Cosa pensi che gli riserverà il destino?

E comunque in quanto a Georgatos, non penso di sbagliarmi se dico che un tale piede sinistro sulla nostra corsia mancina non si sia mai più visto dopo di lui. Condividi il Tweet

Riguardando una piccola raccolta di suoi assisti su youtube emerge chiaramente come, in confronto ai cani rabbiosi ai quali siamo abituati, lui fosse un misto fra Andy Brehme, Roberto Carlos e un delicato torrone alle mandorle. Sul sexy non so dirti perché, come già precisato, ho altri gusti.

Senti, ti dico questa: mi stavo vedendo la partita di Coppa Italia insieme al mio vecchio. Che è uno di quelli che “questo è buono, questo no” te lo dice al primo tocco di palla. Memorabile la sua massima “Milito è finito” prima della stagione da 24 gol in campionato. Comunque. C’è Lazaro che gioca, contro non so chi fosse il terzino del Cagliari ma insomma ci siamo capiti. E niente, non ha fatto nulla. Letteralmente ha preso la palla, stoppato col destro, e passato indietro per tutta la partita. Alchè io che sono un garantista della miglior categoria e ho sempre difeso tutti fino alla fine del processo, che poi bisogna pure dare tempo alla magistratura di fare il proprio lavoro, mi sono stupito di me stesso e ho un po’ borbottato. Capisci? Ho manifestato il dubbio che anche per me, Lazarinho non “fosse buono”. Alchè il vecchio impassibile nemmeno s’è girato, proprio con fare solenne ha scandito “non-vale-niente” e ha alzato il volume.
Ora capisci, ormai son sei mesi che passa la palla indietro, uno gli vuole pure bene, fa anche simpatia, ma credo a questo punto che lo diano in pasto a Barella, oppure non so, qualche cosa strana di quelle che fa Ausilio, tipo il gioco delle tre carte in galleria, che poi alla fine pensi che sia un poveraccio ma questi ci campano i figli con ‘sto scherzo, aho.

Peraltro ha in testa dei mezzi dread un po’ spelacchiati, un taglio un po’ raffazzonato e poco convincente. Visto che noi siamo prima di tutto due esperti di stile e di immagine non possiamo che augurarci di vedere arrivare degli esterni pettinati meglio.
Ma andiamo avanti. Come credi che cambierà il centrocampo con l’arrivo di Eriksen? Come commenti le dichiarazioni di Compagnoni di SKY, che dice che, dato che potrebbe rubare il posto di Sensi, Conte rischia di passare da un problema di emergenza a uno di abbondanza? Credi che dovremmo cacargli sull’uscio di casa, o che la buona vecchia pisciata delle 3 di notte per spurgare i quattro vodka tonic possa bastare?

Che poi tu lo sai, io ho avuto i dreadlocks per quattro anni, chiaramente fatti per la lontana parvenza di poterci rimorchiare con quelle cose alla wannabee Lenny Kravitz. Il problema è che a me non piacevano in realtà le tossicone, quindi ho proprio avuto un problema di posizionamento sul mercato, attiravo la gnocca sbagliata. Che è un po’ lo stesso problema di chi compra un esterno alto mingherlino e tutto dribbling – ma di cosa poi – e gli dici vammi a coprire le sovrapposizioni delle ali 70 metri più indietro. Ste cose le fa solo Tonino Candreva ma s’è dovuto tagliare la barba per farlo, tu capisci voglio dire. Poi è chiaro che per quanto riguarda i problemi di abbondanza, avere ben quattro centrocampisti abili al palleggio e al contempo alla corsa per tre posizioni disponibili, e giocare solo ogni 3 giorni in 3 competizioni diverse, possa creare malumori all’interno di uno spogliatoio così avvezzo al tocco di palla raffinato. Compagnoni è un illuminato e lui ste cose le sa prima degli altri, che poi a proposito di vodka tonic, quello è un mondo vero eh, proprio una fogna se ti ci appassioni. Non so se lo sai. Massì che lo sai.

Non vi ci avvicinate.

Ho più contezza del mondo del gin, sulla vodka confesso una certa ignoranza. Dovrai parlarmene. Anche se da un po’ di tempo mi sono rotto di trangugiare tutte queste quantità di bevanda frizzante, questo beverone che sì, può dare delle ottime soddisfazioni, ma mi riempie fino all’orlo perché mi tocca farmene tre o quattro e poi mi sento come se mi avessero farcito lo stomaco con un tubo ficcato in gola. Preferisco il whisky liscio, un vero “less is more”, privilegiando le etichette giapponesi. Meno quantità di liquidi in corpo, più soddisfazione gustativa, più ebbrezza.
Grande popolo quello del Giappone, anche se si mettono a fare una cosa che non c’entra un cazzo con la loro cultura tempo qualche decina d’anni di pratica e la fanno meglio di tutti gli altri. Un po’ come Nagatomo col calcio. Vedrai che tra trent’anni, quando avrà completato il processo di apprendimento, sarà indiscutibilmente il più grande terzino del mondo.

Ma lascia perdere Nagatomo, pace all’anima sua. No ma fidati che coi cocktail (o cocktails? Plurale…uhm) è che alla fine è proprio il fegato che ti chiede il conto, ed è sempre più salato di quello che ti saresti aspettato. Tipo Ausilio no? Lo vedi, plusvalenza qua, obbligo con riscatto là, ci fa campare i figli così, te lo avevo detto.

E pensare che non ha mai risposto alle tue chiamate. Chissà dove saremmo adesso se Piero avesse deciso di darti corda.
Invece Gabi Mudingayi ha sempre risposto prontamente, senza farsi pregare. Ma questa è un’altra storia, la racconteremo un’altra volta. Ora ti saluto che devo andare a Verona a sistemare delle faccende. Oh ciao eh, mi raccomando tieni sempre a portata di mano un buon antimicotico perché oggigiorno le cose si sono fatte complesse. Come ben sai.

Non me ne parlare. Ma comunque non mi hai ancora detto come mai hai su quella cera.

Grappa esce senza rispondere e si mette a vomitare sull’uscio di una casa.

Vujen

Classe '85, marchigiano, interista da tre generazioni. Appassionato di fotografia, Balcani e cose inutili ma costosissime. I suoi pupilli sono Walter Samuel e l'indimenticabile Youri Djorkaeff. Lautaro più altri 10.

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